• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11021    con delibera del 25 novembre 2013, la regione Marche ha bandito un concorso per 13 dirigenti a tempo indeterminato;    con il suddetto bando, la regione ha omesso di attingere a...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11021presentato daAGOSTINELLI Donatellatesto diVenerdì 31 marzo 2017, seduta n. 771

   AGOSTINELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per gli affari regionali. — Per sapere – premesso che:
   con delibera del 25 novembre 2013, la regione Marche ha bandito un concorso per 13 dirigenti a tempo indeterminato;
   con il suddetto bando, la regione ha omesso di attingere a graduatorie ancora aperte, ignorato i risultati dell'esito della procedura di mobilità esterna, impedito di concorrere a più di un concorso se pure in possesso dei requisiti, e ha attribuito un punteggio per titoli che sembrerebbe cucito su misura esattamente e concretamente per favorire alcuni concorrenti danneggiando altri dipendenti con pregressa esperienza in altre regioni;
   il bando, oggetto di innumerevoli critiche fu indetto da Spacca dopo che la Corte costituzionale bocciò una legge che tentava di stabilizzare 13 dirigenti nominati. È da rilevare che una gran parte dei dirigenti, che dovevano essere stabilizzati con la legge regionale sono risultati vincitori del concorso in oggetto;
   il bando e stato oggetto di impugnativa presso il tribunale amministrativo regionale e la regione, nonché piuttosto che ritirare il bando, ha resistito in giudizio (a spese del contribuente);
   con sentenza n. 223 pubblicata il 21 marzo 2017, il Tar ha accolto il ricorso dei due aspiranti dirigenti della regione Marche e ha annullato il recente concorso. I ricorrenti hanno impugnato sia le procedure che lo svolgimento e così è stato annullato il decreto del Segretario generale della giunta regionale con il quale era stato indetto il concorso. Il Tar ha salvato solo una posizione, quella della segreteria della giunta e attività di supporto alla segreteria generale;
   i dirigenti nominati grazie al bando annullato sono: Lorenzo Bisogni, Roberto Luciani, Sabrina Speciale, Giovanni Santarelli, Monica Moretti, David Piccinini, Daniela del Bello, Maria di Bonaventura, Mario Smargiasso, Serenalla Carota, Simona Teoldi;
   la sentenza del tribunale amministrativo regionale è immediatamente esecutiva a prescindere dal fatto che sia stata o meno notificata alle parti e gli atti adottati dai dirigenti decaduti sono nulli;
   dalla pubblicazione della sentenza è passata, ormai, una settimana e la regione Marche non ha ancora provveduto ad ottemperare alla sentenza e i dirigenti nominati con il concorso annullato dal tribunale amministrativo regionale, continuano a svolgere le loro funzioni (autorizzati dai vertici dell'ente) e a percepire, conseguentemente, l'immutato stipendio da dirigenti, si va a configurare così un potenziale danno erariale;
   solo a seguito della eventuale sospensiva che il Consiglio di Stato potrebbe (eventualmente) concedere alla regione, contro la sentenza del tribunale amministrativo regionale, i dirigenti sarebbero legittimati, seppur temporaneamente, ad adottare atti validi;
   fino ad allora la regione non sta ottemperando alla sentenza e ciò, oltre a configurare un possibile abuso d'ufficio, costituisce sicuramente un comportamento politicamente inaccettabile. Il fatto è gravissimo potrebbe produrre conseguenze a catena irrimediabili;
   ad avviso della interrogante, in attesa delle determinazioni del Consiglio di Stato, la regione dovrebbe declassare i dirigenti decaduti, affidandone le competenze, ad interim, ad altri dirigenti regionali che ci risulta siano oltre sessanta –:
   se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto;
   se e quali iniziative di competenza intenda intraprendere, anche ai sensi dell'articolo 60, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001, presso la regione Marche, alla luce di quanto esposto in premessa che per l'interrogante potrebbe avere gravi conseguenze sulle casse dello Stato. (5-11021)