• Testo INTERPELLANZA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.2/01749    nell'inchiesta siciliana denominata «Piramidi» sono emerse speculazioni di «Cosa Nostra» nel campo del trattamento dei rifiuti. Paratore Antonio, classe 1947, e Paratore Carmelo,...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01749presentato daZOLEZZI Albertotesto diMartedì 4 aprile 2017, seduta n. 773

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dell'interno, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   nell'inchiesta siciliana denominata «Piramidi» sono emerse speculazioni di «Cosa Nostra» nel campo del trattamento dei rifiuti. Paratore Antonio, classe 1947, e Paratore Carmelo, classe 1981, sono accusati di essere a capo di «un complesso sistema aziendale» tra cui una discarica per rifiuti pericolosi e un impianto per il loro trattamento – Cisma Ambiente spa – dove grazie alla collaborazione di funzionari della Regione Siciliana, fra cui Gianfranco Cannova, avrebbero gestito illecitamente tonnellate di rifiuti (dal Nord Italia e dall'Ilva di Taranto), realizzando ingenti guadagni a scapito dell'ambiente e senza rispettare la legge;
   il funzionario regionale Gianfranco Cannova era stato arrestato nell'ambito di una precedente inchiesta sempre nel campo dei rifiuti: era stato accusato di essere stato il mediatore tra gli uffici regionali e la Oikos di Domenico Proto;
   l'imprenditore Carmelo Paratore, arrestato alcuni giorni fa, ritenuto affiliato al clan Santapaola, ha partecipato nel 2014 ad un viaggio in Cina con Renzi con un gruppo di imprenditori. Sarebbe stato selezionato da Invitalia, una Spa al 100 per cento del Ministero dell'economia, che è anche l'organo vigilante sulla stessa;
   Carmelo Paratore riusciva ad incontrare il vice ministro del Mise e la sua ditta, pochi mesi dopo, è riuscita ad avere un contratto;
   anche la Kinexia di Pietro Colucci, oltre a Paratore, era presente alla visita in Cina al seguito di Renzi;
   Kinexia è oggi confluita in Wasteitalia, che ha subito un recente sequestro da parte della guardia di finanza;
   le indagini in Umbria su Viterbo Ambiente hanno portato gli inquirenti a sostenere che Gesenu, partner di Viterbo Ambiente, avrebbe contatti con esponenti di spicco della malavita campana e siciliana;
   l'interdittiva antimafia per Viterbo Ambiente evidenzia i contatti di Gesenu con il clan Santapaola e di Cosp con Buzzi di mafia capitale;
   nell'interrogazione n. 4-11429 presentata dal primo firmatario del presente atto erano state evidenziate varie criticità ambientali relative alla Daneco Impianti, una parte della galassia ambientale dei Colucci, fra cui:
    a) la gestione dal 1999 della discarica Ca’ Filissine a Pescantina (Verona) e posta sotto sequestro dal 2006; si è rilevato anche che nel 2012, si è giunti alla sentenza di primo grado con la condanna di pubblici amministratori (sentenza tribunale Verona n. 2112 del 22 ottobre 2012) e che il percolato veniva scaricato nel corpo della discarica;
    b) nel gennaio 2014, il provvedimento di custodia cautelare nell'ambito dell'indagine «black smoke» relativa all'aggiudicazione della bonifica del sito di interesse nazionale ex Sisas di Pioltello e Rodano (Milano);
    c) il fatto che si sta verificando che i rifiuti pericolosi dell'ex area Sisas siano finiti anche in Calabria (discarica di Pianopoli);
    d) nell'area di Sant'Arcangelo Trimonte (Benevento) si sono visti imporre (come evidenziato anche nell'interrogazione presentata al Senato da Nugnes, interrogazione n. 4-02053) una discarica, costruita in zona a rischio frana e sismico, che ha determinato disastro ambientale tale da produrre danni alla salute per il prossimo decennio con rinvio a giudizio dei vertici Daneco Impianti;
    e) l'appalto aggiudicato in data 2 novembre 2015, di 548.766 euro per la stesura, compattazione e copertura dei rifiuti conferiti alla discarica di Mariana Mantovana (Mantova), di cui è titolare TEA s.p.a. di Mantova, per consentire l'arrivo di 1,8 milioni di tonnellate di rifiuti, potrà causare disastri importanti per il superamento dell'indice di pressione indicato nella legge regionale e i valori record di incidenza di malformazioni congenite;
   si rilevano inoltre ulteriori criticità:
    a) la gestione da parte di Daneco Impianti, dal 1999, della discarica del comune di Ghemme (Novara), e dalla quale, almeno dall'agosto 2016, risulta che il percolato stia fuoriuscendo senza sufficiente controllo e finendo nel bosco circostante e con resistenza a versare la fidejussione (comunque insufficiente) da parte di Daneco Impianti;
    b) in Sicilia Daneco Impianti era fra gli aggiudicatari di uno dei 4 lotti del mega-bando «inceneritori» da 5 miliardi di euro del 2003, creando una spa, la Sicil Power Spa;
   secondo la relazione della società di revisione PFK Italia in merito al bilancio di esercizio 2015 di Daneco Impianti, pur in mancanza di risposte delle banche «presenta un peggioramento del quadro finanziario che, tra l'altro, si riscontra nella difficoltà di provvedere al pagamento dei debiti in essere che potrebbe diventare preoccupante se il fatturato continuerà a descrescere...»;
   Daneco Impianti ha posseduto in passato quote in Ancitel energia ambiente, concorrendo a influenzare la politica nazionale della gestione degli imballaggi;
   sono in corso approfondimenti per quanto riguarda i requisiti antimafia di Daneco Impianti;
   secondo notizia di stampa Pietro Colucci ha partecipato alle cene di finanziamento del premier Renzi;
   questi dati suggeriscono che:
    esistano su tutto il territorio nazionale galassie di gestione non virtuosa di appalti e impianti nel mondo dei rifiuti;
    i Colucci e i Paratore sono presenti in questi tutte le regioni in alternanza territoriale;
    le gestioni sopra richiamate sono collegate entrambe a importanti disastri ambientali;
    i fratelli Paratore sono indagati in quanto ritenuti affiliati al clan mafioso Santapaola;
    entrambi i gruppi sono stati selezionati da Invitalia per rappresentare l'Italia all'estero insieme all'ex premier Matteo Renzi;
   appare che molte realtà nazionali siano pesantemente infiltrate dalla criminalità organizzata nell'ambito dei rifiuti e stiano rischiando di creare un disastro ambientale;
   Daneco Impianti rischia di proseguire un'attività d'impresa peggiorativa di disastri ambientali ingravescenti, in assenza di garanzie finanziarie;
   l'Italia ha già pagato 141 milioni di euro in sanzioni per le procedure d'infrazione europea in merito alle discariche abusive –:
   se il Governo intenda assumere iniziative normative per stabilire la revoca dell'autorizzazione alla attività di impresa e il sequestro di somme finanziarie per equivalente in casi analoghi a quello della Daneco Impianti e di altre società citate anche prima di condanne definitive per prevenire disastri ambientali;
   se intenda adoperarsi per migliorare la normativa prevedendo l'esclusione da gare di appalto verso società senza certificazione antimafia anche in caso di appalti misti pubblico-privati;
   se intenda adoperarsi per eliminare le infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore ambientale;
   se intenda verificare la selezione operata da Invitalia in merito alla partecipazione di aziende alle missioni di Stato o ad altre attività.
(2-01749) «Zolezzi, Fico, Vignaroli, Sarti, D'Uva, Nuti, Tofalo, De Rosa, Micillo, Busto, Daga, Terzoni, Mannino, Crippa, Businarolo, Ferraresi, Colletti, Di Benedetto, Di Vita, Sorial, Alberti, Carinelli, Cozzolino, Cominardi, Basilio, Benedetti, Dieni, Dadone, D'Ambrosio, Toninelli».