• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11033    il decreto del Ministero della salute del 21 giugno 2016, nato per attuare quanto deciso dal comma 526 della legge di Stabilità 2016, stabilisce le linee guida sui piani di rientro per...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11033presentato daDI VITA Giuliatesto diMartedì 4 aprile 2017, seduta n. 773

   DI VITA, SILVIA GIORDANO, MANTERO, COLONNESE, NESCI, LOREFICE, GRILLO, NUTI, MANNINO, LUPO e DI BENEDETTO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   il decreto del Ministero della salute del 21 giugno 2016, nato per attuare quanto deciso dal comma 526 della legge di Stabilità 2016, stabilisce le linee guida sui piani di rientro per aziende ospedaliere, Irccs e aziende ospedaliero-universitarie, con l'obiettivo è riportare nei ranghi le strutture che si trovino in una o in entrambe le seguenti condizioni: scostamento pari o superiore al 10 per cento tra costi e ricavi o in valore assoluto pari ad almeno 10 milioni di euro, mancato rispetto dei parametri relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure;
   le aziende interessate devono presentare alla propria regione un piano triennale con le misure opportune al raggiungimento o al ripristino dell'equilibrio, valutando lo scostamento sulla base delle indicazioni fornite dal Ministro della salute di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze;
   il decreto stabilisce altresì la decadenza automatica dei direttori generali in caso di mancata approvazione del piano di rientro, o in caso di esito negativo della verifica annuale dello stato di attuazione del medesimo piano di rientro;
   il decreto dell'assessorato della salute siciliano del 13 settembre 2016 individua le aziende ospedaliere, le aziende ospedaliere universitarie, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici da sottoporre ai Piani di cui all'articolo 1, comma 528, della legge 28 dicembre 2015, n. 208;
   si apprende anche da fonti di stampa locale del 28 settembre 2016 che il decreto in questione ha evidenziato un buco da 230 milioni di euro creato da sei aziende sanitarie siciliane, che dovrebbero chiedere proprio il Piano di rientro triennale previsto dal decreto ministeriale;
   solo per citare il caso più eclatante, all'Arnas Civico di Palermo lo «scostamento assoluto» tra costi e ricavi è del 36 per cento e sfiora gli ottanta milioni di euro (79,655 milioni di euro), con un rientro richiesto di oltre 32 milioni di euro;
   per colmare o ridurre il buco complessivo di oltre 230 milioni – è stato stimato – bisognerà recuperare almeno 140 milioni in tre anni;
   in ragione di ciò è verosimile prevedere l'arrivo di nuovi tagli a danno di un Ssr che versa già in una situazione di estrema crisi, tra una nuova rete ospedaliera regionale che non vede la luce dopo tre anni di attesa, tagli di posti letto e reparti, anni di promesse di assunzioni e stabilizzazioni, concorsi che restano una chimera, ospedali allo stremo con poco personale e non più in grado di dare le giuste risposte assistenziali;
   il sottosegretario alla salute Davide Faraone, tuttavia, ha recentemente dichiarato che il 4 aprile arriverà il via libera per la nuova rete ospedaliera siciliana e, in seguito a ciò, si procederà presto con le stabilizzazioni e il ricorso alla mobilità del personale e che i primi concorsi dovrebbero partire per l'estate –:
   se possa illustrare lo stato attuale relativo all’iter di elaborazione e presentazione dei piani di rientro da parte delle citate aziende sanitarie siciliane e indicare se questi ultimi ottemperino a quanto stabilito dal citato decreto ministeriale;
   se vi sia il rischio che dai citati piani di rientro aziendale possano derivare ulteriori tagli peggiorativi del SSR siciliano e che ciò possa pregiudicare, in ultima analisi, la garanzia dei LEA;
   se non ritenga opportuno chiarire come possano conciliarsi le dichiarazioni del sottosegretario alla salute circa la stabilizzazione del personale sanitario siciliano e il varo di nuovi concorsi, con la circostanza evidenziata della seria possibilità di nuovi tagli al SSR siciliano.
(5-11033)