• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/16190    Ceva Logistics Italia è una società internazionale di trasporti e logistica, con sede ad Assago, che fornisce soluzioni per la gestione del trasporto delle merci, contratti di logistica,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16190presentato daBORDO Francotesto diGiovedì 6 aprile 2017, seduta n. 775

   FRANCO BORDO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   Ceva Logistics Italia è una società internazionale di trasporti e logistica, con sede ad Assago, che fornisce soluzioni per la gestione del trasporto delle merci, contratti di logistica, distribuzione e gestione dei trasporti e gestisce una rete globale con strutture in oltre 170 Paesi e impiega 51.000 persone in tutto il mondo;
   possiede diversi stabilimenti in Italia, tra i quali Stradella nell'Oltrepò Pavese, nel quale, per essere assunti, i lavoratori hanno firmato un contratto proposto da Byway Jpb Consulting srl, un'agenzia interinale con sede a Bucarest, alla quale si era rivolta un'altra agenzia della provincia di Lodi alla quale aveva a sua volta fatto ricorso il consorzio di cooperative «Premium Net», serbatoio di manodopera appaltato dalla Ceva;
   l'accordo romeno prevedeva che i 70 assunti nel polo della «Città del Libro», zona industriale di Stradella, ricevessero uno stipendio «misto» nella valuta, in cui la parte fissa veniva pagata in leu, e una piccola parte in euro arrivando in un mese a poco più di 300 euro (1.400 leu), mentre da un articolo apparso su un quotidiano locale pare emerga, attraverso registrazioni con alcuni lavoratori, che il contratto trimestrale in «leu» arrivasse ad un compenso equivalente a 1250 euro netti mensili per otto ore di lavoro al giorno, eludendo la contribuzione Inps e i contributi che versano normalmente le aziende italiane in caso di assunzioni;
   l’escamotage denunciato da una nota del sindacato Cgil è che gli addetti, a dispetto della nazionalità italiana, vengono pagati come se avessero il passaporto romeno e sono facchini, camionisti, operai e prevede che le agenzie interinali registrino una trasferta in modo da far risultare il lavoratore «romeno» prestante servizio in Italia, ad esempio, tre giorni al mese, e con le trasferte viene pagata una parte della retribuzione;
   nel caso dei 70 lavoratori assunti a Stradella, la «trasferta» veniva pagata 85 euro al giorno, che moltiplicati per i giorni lavorati, dei quali non si ha mai certezza poiché è un'agenzia interinale, fanno la parte più consistente dei 307 euro della paga, quindi la zona «grigia» della busta paga è in moneta romena, quella «in chiaro» è saldata in euro;
   a Stradella, venerdì 31 marzo 2017, è stato indetto un giorno di sciopero poiché finiva il primo mese di lavoro dei 70 dipendenti citati;
   le buste paga non sono arrivate, ci sono solo i contratti, la Byway Jpb Consulting, somministrando i lavoratori dall'estero, pagano le tasse in Romania e risparmiano, ma per il lavoratore dal punto di vista contributivo e fiscale non c’è traccia di niente;
   la Conftrasporto ha diffuso una nota in cui sostiene di aver denunciato da tempo il dumping sociale cui sono sottoposti alcuni lavoratori e chiede che venga applicato il protocollo « Road Alliance», sottoscritto a Parigi da Italia, Francia, Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Lussemburgo, Norvegia e Svezia, per regolamentare l'autotrasporto in Europa e che mira a promuovere una politica integrata per la tutela dei diritti sociali dei lavoratori e della sicurezza stradale –:
   quali iniziative intenda promuovere il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti affinché il protocollo «Road Alliance» venga esteso a tutti i Paesi dell'Unione europea;
   quali iniziative intenda intraprendere il Ministro del lavoro e delle politiche sociali affinché in Italia non abbiano a ripetersi situazioni come questa, in cui ai lavoratori non viene riconosciuta la necessaria contribuzione solo perché l'azienda appalta l'assunzione dei lavoratori a società non italiane. (4-16190)