• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11094    lo sviluppo del continente africano è nell'interesse di tutto il pianeta, primariamente dell'Europa e in particolare dell'Italia che, da ponte geografico tra i due continenti, può...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11094presentato daQUARTAPELLE PROCOPIO Liatesto diLunedì 10 aprile 2017, seduta n. 777

   QUARTAPELLE PROCOPIO, FEDI, TACCONI, TIDEI, ZAMPA, GARAVINI, CHAOUKI, LA MARCA e LOCATELLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   lo sviluppo del continente africano è nell'interesse di tutto il pianeta, primariamente dell'Europa e in particolare dell'Italia che, da ponte geografico tra i due continenti, può sfruttare virtuosamente i buoni rapporti esistenti con numerosi partner africani per lanciare una «nuova via con l'Africa» con l'obiettivo di assicurare che non sia più territorio di sfruttamento, di insicurezza e di migrazioni di massa;
   proprio quando si fa sempre più preoccupante il fenomeno delle migrazioni irregolari e suonano le sirene del radicalismo etnico e religioso, il forte incremento demografico che caratterizza alcune aree del continente africano non deve tradursi in un ulteriore aumento della marginalità sociale e della disoccupazione;
   l'Italia ha elaborato un contributo di policies presentato alle istituzioni europee, denominato Migration Compact che, parallelamente al contrasto dei flussi irregolari di migranti e del traffico di esseri umani, disegna una strategia volta a migliorare l'efficacia delle politiche migratorie esterne dell'Unione europea, agganciandole a misure per aiutare lo sviluppo dei Paesi partner, in particolare dell'Africa;
   il gruppo parlamentare del Partito democratico alla Camera dei deputati ha presentato un contributo di idee e di politiche da realizzare al livello nazionale, denominato «Africa Act», volto a rafforzare le relazioni dell'Italia con l'Africa, in una logica di co-sviluppo e a lanciare un piano d'azione che risponda all'impegno di incrementare le risorse destinate alla cooperazione con i Paesi del continente africano;
   l'articolo 1, comma 621, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio 2017) ha istituito un Fondo straordinario per l'Africa con una dotazione di 200 milioni di euro volta a finanziare, in via prioritaria, interventi di cooperazione allo sviluppo e di controllo e prevenzione dei flussi di migranti irregolari;
   il 31 marzo 2017 è stato siglato a Roma un accordo con il presidente del Niger, Mahamadou Issoufou, per lo stanziamento di 50 milioni di euro a valere sul summenzionato Fondo per l'Africa, con cui il Niger potrà istituire unità speciali di controllo delle frontiere, costruire e ristrutturare posti di frontiera e costruire un nuovo centro di accoglienza per i migranti;
   le azioni di controllo delle frontiere africane e di contrasto al traffico di essere umani sono certamente imprescindibili per una corretta gestione dei flussi migratori e per bloccare i migranti sulla rotta transahariana prima che intraprendano pericolosi attraversamenti del deserto libico e del Mediterraneo; tuttavia, esse rischiano di risultare insufficienti e inefficaci se non sono accompagnate da un pacchetto di misure specifiche per la cooperazione in ambito culturale e scienti- fico, nonché economico e politico volte a favorire lo sviluppo del continente africano e a prevenire le partenze –:
   quale sia l'entità e la proporzione delle risorse a valere sul Fondo per l'Africa destinate al finanziamento d'interventi di cooperazione allo sviluppo, secondo la programmazione e le modalità previste dalla legge 11 agosto 2014, n. 125, per favorire il progresso economico e sociale e, più in generale, il miglioramento delle condizioni di vita nel continente africano, concorrendo così alla valutazione comparata della performance dell'Italia come Paese donatore, conformemente ai criteri individuati dal Comitato di aiuto allo sviluppo (DAC) dell'Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica (Ocse);
   come intenda vigilare, per quanto di competenza, sugli interventi di controllo delle frontiere finanziati dall'Italia e operati dai partner africani per verificare che questi siano conformi alle norme europee e internazionali in materia di diritti fondamentali, tra le quali le previsioni della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. (5-11094)