• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/16278    la riforma Delrio sulle province (legge 7 aprile 2014, n. 56 «Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e Fusioni di Comuni») rientra tra i provvedimenti...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16278presentato daBERGAMINI Deborahtesto diMercoledì 12 aprile 2017, seduta n. 779

   BERGAMINI e BALDELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   la riforma Delrio sulle province (legge 7 aprile 2014, n. 56 «Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e Fusioni di Comuni») rientra tra i provvedimenti più deleteri per il nostro Paese ed ha il triste primato di aver dilaniato i bilanci degli enti locali in pochi anni;
   in 3 anni l'emergenza ha assunto valenza di carattere nazionale: nel 2017, alle 76 province delle regioni a statuto ordinario, mancheranno 651 milioni per coprire le spese ordinarie per le funzioni fondamentali;
   la mancanza di risorse ha dato impulso ad una nuova alternativa di rientro messa in atto dagli enti locali: far cassa attraverso il proliferare del numero di autovelox;
   negli ultimi anni c’è stata una diffusione spropositata di apparecchi per la rilevazione delle infrazioni, l'imposizione di limiti di velocità non giustificati dalle reali necessità e la messa in atto di vere e proprie condotte vessatorie, che si allontanano dall'obiettivo iniziale per il quale tutto ciò era stato introdotto, la sicurezza stradale;
   con l'approvazione della mozione Baldelli (n. 1-01085) la Camera ha impegnato il Governo: ad adottare ogni iniziativa utile a mettere fine agli episodi di utilizzazione impropria degli apparecchi o sistemi di rilevamento della velocità attraverso l'utilizzo di dispositivi di controllo a distanza, di cui all'articolo 142, comma 12-bis, del codice della strada, nell'inosservanza, peraltro, dell'obbligo di utilizzo delle risorse per manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, posto dal comma 12-ter dello stesso articolo ed a proporre al Parlamento, nel primo provvedimento utile, modifiche normative atte a disciplinare il meccanismo sanzionatorio attualmente previsto nell'articolo 142, comma 12-quater, ultimo periodo, sì da superare le difficoltà oggettive rappresentate dall'impossibilità di «intercettare» i predetti proventi – direttamente introitati dagli enti stessi, anche se inadempienti – per decurtarli della percentuale prevista a titolo di sanzione per l'inosservanza dei predetti obblighi nonché a presentare al Parlamento, entro il 30 settembre 2016, un report sullo stato di attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 142, commi da 12-bis a 12-quater, che, in particolare, indichi quali e quanti enti locali sono stati inadempienti rispetto agli obblighi di legge in esame;
   indagini di ricerca sottolineano, però, come i dati provenienti da tutte le amministrazioni provinciali confermino l'andamento del fenomeno, divenuto autentico business mascherato da nobili fini di prevenzione per la pubblica sicurezza;
   un'analisi dei bilanci di previsione di alcune province può darci l'esatta dimensione di questa pratica: ad Ascoli si è passati da un incasso previsto da multe di 10 mila euro a quasi 3 milioni attuali, a Rieti da 800 mila euro ad oltre 3 milioni, a Brescia da 21 milioni a 33 milioni di euro, a Milano è previsto un incremento di 22 milioni di euro rispetto al 2016, a Roma si stima un incremento di 21 milioni di euro nelle entrate derivanti dalle multe, a Lucca si prevedono incassi per 5,5 milioni di euro con 90 mila abitanti, a Novara l'incasso stimato è di 2 milioni e 350 mila euro con 105 mila abitanti –:
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno verificare, come previsto dalla mozione n. 1-01085, se gli enti locali abbiano rispettato l’iter previsto dalla normativa vigente in merito all'utilizzazione dei sistemi di rilevamento della velocità attraverso l'utilizzo di dispositivi di controllo a distanza o se permangano, come pare evidente dai dati espressi in premessa, condotte oppressive messe in atto col solo obiettivo di far cassa attraverso le multe e quale percentuale dei proventi delle multe venga effettivamente investita in sicurezza stradale;
   quali siano i tempi necessari a dare esecuzione a quanto previsto dalla succitata mozione Baldelli. (4-16278)