• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11137    progetti di sistemazione dell'area di Marisabella nel Porto di Bari risalgono già agli anni ’70 per la realizzazione di una colmata e di un ampliamento del Molo Pizzoli, successivamente...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11137presentato daDE LORENZIS Diegotesto diMercoledì 12 aprile 2017, seduta n. 779

   DE LORENZIS. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   progetti di sistemazione dell'area di Marisabella nel Porto di Bari risalgono già agli anni ’70 per la realizzazione di una colmata e di un ampliamento del Molo Pizzoli, successivamente arenatisi per vicende di mala gestio fino al 2004 con il rilascio dell'autorizzazione al dragaggio e alla movimentazione e immersione di materiali. Nel 2006 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, escluso il progetto dalla procedura di valutazione di impatto ambientale, prescrisse uno specifico piano di monitoraggio, da effettuare ante operam, relativo alla fase di costruzione, a quella di gestione del porto ed anche alla qualità dell'ambiente. L'Autorità portuale avrebbe dovuto predisporre un piano di sicurezza, un programma di manutenzione e controllo ed un programma di intervento d'urgenza. Era stata prevista una banca dati per la consultazione e l'informazione del pubblico;
   nel 2008 si è svolta la gara pubblica per i lavori di ampliamento, manutenzione e completamento delle strutture portuali e, nel 2012, è stato sottoscritto il contratto con l'impresa esecutrice;
   al momento della consegna dei lavori, affidati alla direzione dell'ingegner Mario Mega, emergevano gravi impedimenti all'esecuzione delle opere sia di tipo materiale (attesa la necessità di provvedere ad una previa attività di bonifica da ordigni bellici), sia procedimentale (attesa la scadenza già nel 2008 dell'autorizzazione e la mancata esecuzione del monitoraggio ambientale). Ne è seguita, nel 2014, una prima sospensione dei lavori;
   una nuova sospensione dei lavori è stata disposta per consentire una perizia suppletiva e di variante per la realizzazione di una vasca colmata con impermeabilizzazione del fondo e delle pareti a seguito delle concentrazioni di inquinanti rilevati nei sedimenti;
   l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale in una comunicazione del 16 febbraio 2017 ha rivelato che il volume dei sedimenti sciolti da dragare sono di circa 140.000 m3 e non di 70.000; inoltre, ha rilevato la mancanza della planimetria delle aree di dragaggio aggiornata con l'ubicazione e l'entità dei nuovi accumuli di sedimenti. Ha, infine, evidenziato la necessità di effettuare un nuovo monitoraggio ambientale;
   nella medesima comunicazione l'Ispra puntualizza che «l'avvio delle procedure di formalizzazione degli incarichi potrà avvenire solo a valle dell'aggiornamento del piano» –:
   se i Ministri interrogati, anche alla luce di quanto esposto in premessa, ritengano che vi sia stata negligenza e imperizia negli accertamenti preliminari alla consegna dell'opera imputabili all'Autorità portuale, quale stazione appaltante e alla direzione lavori, e nelle soluzioni progettuali, attese le varianti richieste che comportano costose modifiche e un anomalo andamento dei lavori con slittamento delle tempistiche di realizzazione dell'opera e con aggravio di esborso dei soldi dei contribuenti;
   se il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti possa riferire se in favore dell'Ingegner Mario Mega sia previsto un incarico nell'attuale Autorità di sistema portuale di Bari e, in caso affermativo, quali siano i requisiti di esperienza e competenza nel settore dell'economia portuale e dei trasporti e nelle materie amministrativo-contabili che questi possegga;
   se i Ministri interrogati possano riferire se vi sia stato un aggravio dei costi di gestione e manutenzione nella vicenda descritta in premessa e se intendano promuovere ogni iniziativa di competenza utile affinché possa essere accertato un eventuale danno erariale;
   quando il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare intenda procedere ad una nuova campagna di indagine ambientale anche al fine di adeguare il piano di monitoraggio alle nuove variazioni del volume dei sedimenti;
   se i Ministri possano riferire elementi in ordine alla richiesta di predisposizione dei piani (piano di sicurezza, programma di manutenzione e controllo e programma di intervento d'urgenza) e alla prevista banca dati rendendo noto il sito per la consultazione e l'informazione del pubblico;
   quali iniziative di competenza intendano assumere i Ministri interrogati per gestire il completamento dell'opera.
(5-11137)