Testo RISOLUZIONE CONCLUSIVA
Atto a cui si riferisce:
C.8/00235 Risoluzione conclusiva 8-00235presentato daMARTELLI Giovannatesto diMercoledì 12 aprile 2017 in Commissione XI (Lavoro)
7-01194 Tripiedi, 7-01226 Rizzetto, 7-01229 Airaudo,...
Atto Camera
Risoluzione conclusiva 8-00235presentato daMARTELLI Giovannatesto diMercoledì 12 aprile 2017 in Commissione XI (Lavoro)
7-01194 Tripiedi, 7-01226 Rizzetto, 7-01229 Airaudo, 7-01235 Martelli e 7-01236 Tinagli: Salvaguardia dei livelli occupazionali nello stabilimento Isolante K-Flex di Roncello (MB)
NUOVA FORMULAZIONE DELLA RISOLUZIONE MARTELLI 7-01235 APPROVATA DALLA COMMISSIONE
La XI Commissione,
premesso che:
Isolante K-Flex è un'azienda italiana specializzata nella produzione di isolanti elastomerici per isolamento termico ed acustico; conta 11 impianti produttivi ed oltre 2.000 addetti in 60 Paesi;
i dipendenti dello stabilimento di Roncello (Monza della Brianza) sono in presidio permanente dal 24 gennaio 2017 davanti la sede dell'azienda, per protestare contro la volontà della società di chiudere lo stabilimento italiano e trasferirlo in Polonia;
in data 8 febbraio 2017 si è tenuto presso il Ministero del sviluppo economico un incontro sulla vertenza K-Flex, presieduto dal vice Ministro Teresa Bellanova, con la presenza delle organizzazioni sindacali e dei rappresentanti della regione Lombardia. Tuttavia, l'incontro è stato disertato dall'azienda;
nonostante i richiami al senso di responsabilità, nell'incontro del 14 febbraio 2017 tenutosi presso la sede di Assolombarda, l'azienda, attraverso il responsabile del personale, nonché membro della famiglia proprietaria, Marta Spinelli, ha confermato i 187 licenziamenti annunciati e la volontà di trasferire la sede produttiva italiana, che impiega attualmente 250 lavoratori, nella sede polacca della società, dove si starebbe procedendo all'ampliamento dello stabilimento;
l'azienda non è in crisi e le ragioni del trasferimento sarebbero dettate da ragioni di mera convenienza economica;
Isolante K-Flex avrebbe inoltre beneficiato nel corso degli ultimi anni, a quanto riferiscono le organizzazioni sindacali, di 12 milioni di euro di finanziamenti pubblici, finanziamenti sui quali la stessa vice Ministra Teresa Bellanova ha annunciato un'istruttoria;
in data martedì 7 marzo 2017 il gruppo parlamentare Articolo 1-Movimento Democratici e Progressisti ha presentato in riferimento a tale situazione l'interrogazione a risposta immediata in Assemblea n. 3-02852 per chiedere al Governo quali ulteriori iniziative di competenza intendesse assumere per evitare che Isolante K-Flex delocalizzi l'impianto produttivo di Roncello, garantendo al contempo i livelli occupazionali attualmente impiegati. Inoltre, tenuto conto dei citati 12 milioni di euro di contributi pubblici ricevuti dalla Isolante K-Flex, il gruppo parlamentare Articolo 1-Movimento Democratici e Progressisti ha chiesto all'Esecutivo quali iniziative, anche di carattere normativo, intenda promuovere affinché le aziende che ricevono finanziamenti pubblici siano tenute a perseguire l'obiettivo di mantenere la loro attività sul suolo italiano, evitando di delocalizzare gli stabilimenti all'estero. In tale circostanza, il Ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, ha sottolineato il fatto di aver prontamente attivato un tavolo di confronto, con la partecipazione delle istituzioni del territorio e delle organizzazioni sindacali, a fine di cercare una soluzione alla difficile situazione creata dall'annuncio di voler licenziare gli oltre 180 addetti alla produzione, mantenendo, in Italia, solo le attività commerciali di ricerca, nelle quali operano poco più di 50 persone, evidenziando come K-flex sia una multinazionale che opera in 10 Paesi, con oltre 1.500 addetti, e non è pertanto un'azienda in crisi come mostrano gli stessi bilanci che evidenziano tra l'altro investimenti in crescita;
tra il 2007 e il 2012 Simest ha supportato il processo di crescita internazionale di K-Flex attraverso la partecipazione a cinque operazioni di aumento di capitale, per 17,2 milioni, e attraverso un fondo di venture capital per 5 milioni destinati a Paesi strategici quali gli Emirati Arabi Uniti, la Cina, l'India e la Malesia. Tali partecipazioni sono in parte rientrate a giugno 2015, per un totale di 5 milioni di euro; 9,2 milioni di euro rientreranno entro giugno di quest'anno e 8 milioni di euro tra giugno 2020 e giugno 2021;
come ben sottolineato anche dal rappresentante del Governo, il quadro di valutazione che emerge, alla luce di quanto precede, rende del tutto incomprensibile e non giustificata la decisione di K-Flex di cessare l'attività produttiva nello stabilimento italiano, quando, come risulta dagli accordi sottoscritti, vi erano impegni a non licenziare e ad avviare una riorganizzazione che avrebbe reso ancora più competitivo il sito;
occorre poi tenere conto del fatto che come emerge da alcune riviste economiche specializzate e dalla stampa nazionale, le riflessioni sulla perdita di competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali sono da lungo tempo all'ordine del giorno; le imprese italiane spesso spostano la produzione in altri Paesi: le aziende che operano nei settori ad alta intensità di lavoro non specializzato cercano principalmente situazioni in cui il costo del lavoro sia minore. Quando si parla del costo del lavoro, non bisogna concentrarsi solo sul salario, perché ad esempio non sempre un salario molto basso coincide con un costo del lavoro molto basso. Infatti, nell'ultimo decennio oltre ventisettemila aziende italiane hanno delocalizzato la produzione all'estero, creando oltre 1,5 milioni di posti di lavoro esteri e lasciando allo Stato una fattura, da 15 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali. A ben vedere, soltanto il 10 per cento di queste aziende sono andate oltre i confini europei (soprattutto in Asia), mentre la restante parte sono rimaste in Europa, in Austria, Svizzera, Germania, ma anche in Polonia e nei Paesi balcanici i quali, nell'ultimo decennio, stanno dimostrando una forte potenzialità di crescita e appaiono sufficientemente stabili sotto l'aspetto istituzionale,
impegna il Governo
a valutare nell'ambito del tavolo tecnico costituito in sede ministeriale con i vertici dell'azienda e le organizzazioni sindacali, le opportune iniziative volte alla ristrutturazione dello stabilimento di cui in premessa e alla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali.
(8-00235) «Martelli, Ricciatti, Giorgio Piccolo, Zappulla».