• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00841 MAZZONI, ALICATA - Al Ministro della difesa - Premesso che: il programma "F-35 Lightning II-JSF" (Joint strike fighter) ha l'obiettivo di sviluppare e produrre un sistema d'arma da...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00841 presentata da RICCARDO MAZZONI
martedì 25 marzo 2014, seduta n.216

MAZZONI, ALICATA - Al Ministro della difesa - Premesso che:

il programma "F-35 Lightning II-JSF" (Joint strike fighter) ha l'obiettivo di sviluppare e produrre un sistema d'arma da combattimento di nuova generazione economicamente sostenibile e supportabile in tutto il mondo;

l'esigenza primaria italiana è quella di sostituire i velivoli AV-8B Harrier della Marina, gli AMX e i Tornado dell'Aeronautica, a partire dalla metà del prossimo decennio. Le attività di programma sono iniziate già nel 1994, con una fase di esplorazione tecnologica, per poi procedere con le attività di concetto di sviluppo negli anni successivi;

a tale scopo l'Italia ha aderito alla fase di "concept demonstration" a partire dal 1998, e ha cominciato nel 2001 un'intensa fase di negoziazione degli accordi internazionali (MoU, Memorandum of understanding) per aderire alla successiva fase di sviluppo industriale;

ottenute le necessarie approvazioni parlamentari e ministeriali, il 24 giugno 2002, il direttore nazionale degli armamenti della difesa ha firmato il supplemento bilaterale Italia-USA al "Framework MoU" per la fase SDD (system design and development) e, il 23 luglio 2002, è stato firmato il relativo documento di accordo e impegno finanziario. A questa fase hanno partecipato complessivamente, oltre agli Stati Uniti, altri 8 Paesi: Regno Unito (unico partner di primo livello), Italia ed Olanda (partner di secondo livello), Australia, Canada, Danimarca, Norvegia e Turchia (partner di terzo livello). In seguito Israele e Singapore hanno firmato un accordo di partecipazione alla cooperazione e sicurezza che li ha coinvolti nel programma;

la quota di partecipazione italiana al programma è pari al 4 per cento dei costi dell'intera fase di SDD, che si è sviluppata nell'arco temporale tra il 2002 e il 2012;

il progetto prevede anche importanti opportunità e ricadute sull'industria italiana, in termini di partecipazione industriale al lavoro e di trasferimento di tecnologie. Ha ricoperto un'importanza strategica anche la realizzazione sul territorio italiano, presso la base dell'Aeronautica militare di Cameri (Novara), di una linea di assemblaggio finale, manutenzione e aggiornamento, l'unica al di fuori degli Stati Uniti, denominata FACO/MRO&U (final assembly and check out/maintenance, repair, overhaul & upgrade);

la produzione ha subito una serie di ritardi dovuti anche a vari problemi tecnici. Sono 3 i modelli del velivolo: quello a decollo rapido per i marine, che è il più complesso perché prevede un sistema di propulsione che permette al cacciabombardiere di stazionare in volo e atterrare verticalmente come un elicottero (pronto per la fine del 2015), quello per l'Aeronautica militare (che sarà pronto entro fine 2016) e quello per la Marina militare (fine 2019);

considerato che:

il 16 luglio 2013 è stata approvata in Senato la mozione 1-00107 a prima firma sen. Zanda, che ha impegnato il Governo: a dare impulso, a partire dal Consiglio europeo di dicembre, a concrete iniziative per la crescita della dimensione di difesa comune europea in una prospettiva di condivisa razionalizzazione della spesa, al pieno rispetto di quanto previsto dall'articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n. 244, allo scopo di garantire al Parlamento di esercitare le proprie prerogative e a non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione, relativamente al programma F-35, senza che il Parlamento si sia espresso nel merito, ai sensi dell'articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n. 244;

in data 18 marzo 2014, nella seduta congiunta delle Commissioni Difesa di Camera e Senato il Ministro in indirizzo ha parlato di possibili tagli al programma "F-35" riducendo ulteriormente l'acquisto, già diminuito dal Governo Monti dagli iniziali 131 previsti a 90, previa indagine conoscitiva da parte del Parlamento;

in data 20 marzo il ministro Pinotti ha affermato che: "oggi abbiamo sospeso i pagamenti delle tranche, facciamo una moratoria, in attesa dei risultati dell'indagine conoscitiva del Parlamento'' e ancora "Le tante criticità che segnano questo programma spingono nella direzione di un significativo ridimensionamento degli schemi di accordo con la Lockheed Martin sul programma F-35";

nell'ultimo Consiglio supremo di difesa, a quanto appreso dagli interroganti, non si è discusso né di F-35 né di nessun'altra decisione concreta in materia di sistemi d'arma, ma solo dell'ulteriore impulso da dare al processo di riordinamento delle forze armate avviato dalla legge n. 244 del 2012,

si chiede di sapere:

se risponda al vero l'ipotesi di riduzione dell'acquisto degli F-35 da 90 a 45 unità;

se sia previsto un rafforzamento del programma "Eurofighter Typhoon", interamente europeo, definito dall'amministratore delegato di Finmeccanica "uno dei programmi più importanti per il gruppo in termini di volumi di produzione, di ritorni tecnologici e di profittabilità";

quali conseguenze potranno esserci in caso si adotti il taglio del piano d'acquisto degli F-35 in termini di penali da corrispondere, a titolo di risarcimento per il non rispetto della quota di partecipazione italiana al programma;

quali conseguenze sul sistema di difesa aeronautico e quali conseguenze economiche potranno esserci sull'industria aeronautica italiana in termini di occupazione.

(3-00841)