• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/16369    in data 24 marzo 2017, una delegazione di Radicali italiani guidata da Emilio Enzo Quintieri, autorizzata dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16369presentato daROSTAN Michelatesto diGiovedì 20 aprile 2017, seduta n. 782

   ROSTAN, CARLO GALLI, MARTELLI e ZOGGIA. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   in data 24 marzo 2017, una delegazione di Radicali italiani guidata da Emilio Enzo Quintieri, autorizzata dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, ha effettuato una visita alla casa circondariale di Cosenza «Sergio Cosmai» per verificare le condizioni di vita dei detenuti, la conformità del trattamento ad umanità, il rispetto della dignità della persona nonché la conduzione generale dell'istituto; gli esiti della visita, in data 3 aprile 2017, sono stati comunicati ai vertici dell'amministrazione penitenziaria, al magistrato di sorveglianza di Cosenza ed al garante nazionale dei diritti dei detenuti;
   nell'ambito della visita all'istituto, in cui erano presenti 272 detenuti, 50 dei quali Stranieri e 57 con patologie psichiatriche, è stato riscontrato che l'azienda sanitaria provinciale di Cosenza, da più di un anno, non garantisce, l'assistenza sanitaria psichiatrica; in particolare, il monte ore del servizio da 30 ore settimanali è stato ridotto prima a 12 ed infine a 6; inoltre, il servizio non è stato organizzato mediante la nomina di uno o al massimo due psichiatri ma prevedendo la rotazione, a turno fra di loro, prima di 14 ed ultimamente di 5 specialisti, che comportano, fra l'altro, le seguenti negatività: crollo verticale di qualsiasi forma di prevenzione; inattuabilità di una effettiva presa in carico dei pazienti; mancanza di continuità terapeutica; mancato funzionamento dello staff multidisciplinare, nel cui ambito lo psichiatra è elemento decisivo e potenziale innalzamento del livello di rischio suicidiario e auto/etero aggressivo (specie nella stagione estiva durante la quale si acuiscono le problematiche psichiatriche);
   negli ultimi tempi, il direttore dell'istituto, il dirigente del servizio sanitario penitenziario, il provveditore regionale della Calabria ed il magistrato di sorveglianza di Cosenza, hanno chiesto ai vertici dell'azienda sanitaria un intervento risolutivo per la problematica in questione, poiché la mancata integrazione delle ore di psichiatria, oltre a comportare un aggravio dello stato di sofferenza dei detenuti bisognosi di cure, acuisce maggiormente le loro problematiche tanto da creare uno stato di tensione che rende critico il mantenimento dell'ordine e della sicurezza intramuraria, precisando che la riduzione del servizio in questione, potrebbe comportare, nei casi più gravi, il ricorso alle strutture sanitarie esterne con tempi di attesa non compatibili con le necessità del disagio psichico nella detenzione, ma anche gravi ripercussioni per la sicurezza dovute alle traduzioni che devono essere effettuate per l'accompagnamento dei detenuti con dispendio di risorse umane e finanziarie;
   successivamente, durante un incontro presso la casa circondariale, veniva richiesto al direttore generale dell'azienda sanitaria la riassegnazione delle 30 ore settimanali, con incarico ad uno o al massimo a due professionisti, poiché la garanzia del servizio soltanto per 6 ore settimanali costituiva una rilevante negatività. Il citato direttore, condividendo le esigenze prospettate circa il fabbisogno settimanale della branca psichiatrica, dichiarava di impegnarsi in tal senso; la situazione a tutt'oggi è rimasta invariata. Tant’è che l'ultima missiva, indirizzata dal direttore dell'istituto all'azienda sanitaria, risale all'11 marzo 2017, proprio per chiedere notizie sullo stato del procedimento di nomina dello psichiatra per l'istituto in seguito al bando del 20 dicembre 2016 –:
   di quali notizie dispongano i Ministri interrogati su quanto riferito in premessa;
   quali iniziative intendano intraprendere affinché ai detenuti ristretti nella casa circondariale di Cosenza, venga effettivamente garantito il godimento del diritto alla salute, al pari dei cittadini in stato di libertà, come previsto dal decreto legislativo n. 230 del 1994;
   se non ritengano doveroso verificare eventuali omissioni nella condotta tenuta dall'azienda sanitaria provinciale di Cosenza e, in caso affermativo, se non ritengano opportuno procedere nei confronti dei responsabili. (4-16369)