Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
S.3/03674 LEZZI, GIARRUSSO, MORONESE, PUGLIA, SANTANGELO - Ai Ministri dell'economia e delle finanze, per gli affari regionali, delle infrastrutture e dei trasporti, dell'interno e della salute -...
Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-03674 presentata da BARBARA LEZZI
mercoledì 19 aprile 2017, seduta n.808
LEZZI, GIARRUSSO, MORONESE, PUGLIA, SANTANGELO - Ai Ministri dell'economia e delle finanze, per gli affari regionali, delle infrastrutture e dei trasporti, dell'interno e della salute - Premesso che, secondo quanto risulta agli interroganti:
gli "Istituti di Santa Maria in Aquiro" (ISMA) sono un'istituzione pubblica di assistenza e beneficenza (IPAB) regolata dal proprio statuto organico, oltre che dal decreto legislativo 4 maggio 2001, n. 207, con personalità giuridica pubblica e sede in Roma; non avendo la Regione Lazio mai adottato la legge regionale di recepimento della legge nazionale di riforma delle IPAB, l'ISMA non è una "ex IPAB" o una "ASP", bensì una IPAB regolata dalla cosiddetta legge Crispi, ancora vigente;
l'IPAB ISMA ha lo scopo: di assistere orfani di minore età, al fine di avviarli ad un mestiere o ad una professione; di ospitare e assistere minori disagiati o meritevoli, garantendo loro il sussidio e l'assistenza necessari a conseguire adeguata formazione al lavoro; di favorire l'istituzione di comunità che possano ricreare nel minore l'ambiente tipico della famiglia e fornire un sostegno economico direttamente alle famiglie che si trovano in condizioni di acclarata povertà per consentire ai minori la formazione e l'istruzione necessarie a garantire il loro inserimento nella società; erogare borse di studio per i giovani al fine di offrire loro un aiuto per il proseguimento degli studi universitari o di specializzazione; ospitare ed assistere persone anziane, mediante l'istituzione di servizi aperti e residenziali;
è intervenuto sull'ISMA il nucleo speciale anticorruzione della Guardia di finanza, che, dal mese di luglio 2016, si affianca al gruppo investigativo criminalità organizzata della Guardia di finanza, delegato dalla Direzione distrettuale antimafia;
sempre nelle more, le interrogazioni al Consiglio regionale del Lazio presentate da differenti parti politiche, anch'esse prive di qualunque risposta o con risposta priva di qualunque contenuto concreto fornite dall'assessore competente, si contano in numero considerevole, e tra le tante, a giudizio degli interroganti, appare particolarmente interessante la n. 422 del 6 luglio 2016, a firma della presidente del Comitato regionale di controllo contabile della Regione Lazio, Valentina Corrado;
le inquietanti circostanze di cui alla suddetta interrogazione regionale sono state successivamente riprese ed approfondite da un'inchiesta pubblicata sul quotidiano "Il Tempo", in data 25 luglio 2016, da una trasmissione televisiva de "La7" in data 29 luglio 2016 e da ultimo da un'inchiesta de "il Fatto Quotidiano" del 27 e 31 dicembre 2016;
il precedente segretario generale dell'ISMA, essendo i canoni di locazione per le IPAB l'unica fonte finanziaria per il funzionamento e l'erogazione dell'assistenza e beneficenza statutariamente prevista, si opponeva, a parere degli interroganti giustamente, alle modalità di gestione finanziaria degli immobili; in seguito ed improvvisamente, con procedura sulla quale pendono interrogazioni regionali ed esposti a varie autorità, oltre ad un ricorso al TAR, lo stesso veniva rimosso e sostituito con l'attuale segretario generale Sergio Basile, pensionato statale, che a tutt'oggi lavorerebbe in ISMA senza contratto;
il danno netto provocato all'IPAB ISMA dall'attuale consiglio di amministrazione, in solido con l'attuale segretario generale, supererebbe, secondo quanto risulta agli interroganti, i 9 milioni di euro;
a seguito di quanto evidenziato, è seguita recentemente la reazione degli eredi Salviati, famiglia che ha costruito e donato, con preciso vincolo di scopo assistenziale, il complesso dell'isolato via della Guglia - via in Aquiro - piazza Capranica - vicolo della Spada d'Orlando - via dei Pastini all'arciconfraternita di S. Maria della Visitazione degli Orfani, nel tempo diventata "Pia Casa di Santa Maria in Aquiro e delle Orfane dei S.S. Quattro Coronati", e così via fino a che la proprietà dell'isolato confluiva, a seguito di fusioni tra opere pie, nell'attuale IPAB "Istituti di Santa Maria in Aquiro";
considerato altresì che, a parere degli interroganti:
gli eredi Salviati hanno precedentemente ben operato, con successo, nel salvare dalla speculazione un altro gioiello del centro storico, frutto di analoga donazione, l'ospedale di San Giacomo in Augusta, e, sulla base dei medesimi supporti giuridici, l'eventuale analoga azione sull'immobile di piazza Capranica potrebbe far sì che il citato inequivocabile danno di oltre 9 milioni di euro a carico dei vertici ISMA venga esteso ad una cifra incalcolabile, per effetto della perdita del cespite da parte dell'IPAB, cosa già anticipata dagli eredi Salviati poco prima della pausa estiva dei lavori;
l'ospedale San Giacomo, interamente ristrutturato e attrezzato con macchinari avanzatissimi proprio nel 2008 pochi mesi prima dell'inspiegabile chiusura, era l'unico ospedale del centro storico di Roma attrezzato per il piano PEIMAF (piano di emergenza per massiccio afflusso di feriti) antiterrorismo, il che, essendo il più vicino ad obiettivi sensibili ed alla luce dei fatti di questo periodo, rende la sua chiusura ancora più grave;
le nomine dei due consiglieri del consiglio di amministrazione ISMA appaiono effettuate in modo irregolare. Per quanto a conoscenza degli interroganti, infatti, il componente designato dal Comune di Roma, Flavio Conti, è figlio del presidente, al tempo della designazione, dell'OREF (Organismo di revisione economico-finanziaria) del Comune di Roma, Sergio Conti, e quindi in totale conflitto di interessi, in quanto il sindaco avrebbe designato il figlio del proprio principale controllore. Dal canto suo, la Provincia di Roma, nella persona dell'allora commissario straordinario, designava il proprio componente Marco Iacobucci, dirigente della Provincia di Roma, in spregio alla normativa sia provinciale che regionale vigente, che prevede l'incompatibilità dei dipendenti provinciali con la designazione nei consigli di amministrazione delle IPAB. Ed ancora, lo designava con scadenza 31 dicembre 2014, ma a tutt'oggi lo stesso appare ancora in carica;
considerato infine che risulta agli interroganti che una situazione paragonabile a quella attualmente esistente nell'IPAB ISMA non sarebbe mai stata riscontrata in alcuna altra IPAB,
si chiede di sapere:
quali iniziative intendano intraprendere i Ministri in indirizzo, nei limiti delle rispettive attribuzioni ed in raccordo con gli enti coinvolti, affinché: sia verificata la possibilità di procedere al commissariamento dell'IPAB ISMA e l'immediata rimozione dell'attuale pensionato statale Sergio Basile dal ruolo, ad avviso degli interroganti, illegittimamente assegnatogli, di segretario generale; siano disposti audit sul procedimento di designazione del consigliere di spettanza del Comune di Roma (a seguito delle candidature raccolte con avviso pubblico prot. RA/17593 del 20 marzo 2014, con esame dei curricula di tutti i candidati e le motivazioni della scelta effettuata, palesemente in conflitto d'interessi) e del consigliere di spettanza dell'ex Provincia di Roma (a seguito delle candidature raccolte con avviso pubblico del 23 aprile 2014, il quale riporta con estrema chiarezza la normativa che prevede l'incandidabilità dei dipendenti della medesima Provincia; sia verificata la gestione delle IPAB nella regione Lazio, anche al fine di di accertare le responsabilità personali dei componenti degli organi regionali, a notizia degli interroganti informati di tutto e rimasti sempre inerti; sia verificata la legittimità della nomina del presidente ISMA Massimo Pompili con riferimento alle condizioni di incompatibilità ed inconferibilità secondo la normativa vigente al momento della nomina; sia valutata la possibilità che le IPAB del Lazio siano sottratte alla vigilanza della Regione, rivedendo le deleghe, per essere affidate ad un'apposita authority di coordinamento, formata da esperti nel campo dell'assistenza e della beneficenza;
se non ritengano che sarebbe opportuno mettere in atto le più ampie attività volte a rispettare il vincolo di scopo assistenziale della struttura del collegio Salviati, onde evitarne lo spossessamento in capo all'IPAB ISMA;
se non ritengano che sia opportuno sottoporre alla verifica dell'ANAC l'esteso sistema di gestione degli immobili dell'ente;
se non considerino che vadano accertati gli episodi di violazione dei diritti umani verificatisi all'ospedale S. Giacomo, nel corso della sua occupazione da parte dei centri sociali e nel corso dello sgombero coatto avvenuto nella giornata del 31 ottobre 2008, nella quale l'uso della forza pubblica causò anche ferimenti di pazienti;
se non ritengano che, nell'attuale scenario riguardante il terrorismo internazionale, debba essere disposta la riapertura dell'ospedale S. Giacomo in Augusta, una struttura di 35.000 metri quadrati sita nel cuore della maggior parte degli obiettivi sensibili della capitale, dotandolo, come era al momento della sua inopinata chiusura, del protocollo PEIMAF.
(3-03674)