Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/11244 da diciannove mesi il cittadino italiano, Cristian Provvisionato, è detenuto nella caserma di Nouakchott in Mauritania senza una precisa accusa;
Provvisionato pare venga...
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-11244presentato daCIMBRO Eleonoratesto diVenerdì 28 aprile 2017, seduta n. 786
CIMBRO e PIRAS. —
Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
. — Per sapere – premesso che:
da diciannove mesi il cittadino italiano, Cristian Provvisionato, è detenuto nella caserma di Nouakchott in Mauritania senza una precisa accusa;
Provvisionato pare venga trattenuto «come figura di garanzia», poiché le autorità della Mauritania ritengono di essere state vittima di una truffa da un milione e mezzo di euro ad opera di un pool di società estere;
Provvisionato viene contattato da Davide Castro, gestore dell'azienda milanese Vigilar Group, nell'agosto 2015 per lavorare ad un meeting di presentazione di prodotti relativi alla cybersecurity prodotti dalla azienda indiana Wolf Intelligence;
il meeting non è mai avvenuto e la vicenda è tanto complessa quanto surreale. Nel 2015 la Mauritania aveva stipulato un contratto con un pool di società straniere, tra cui una di Milano, per la fornitura di 13 sistemi di spionaggio informatico. Sistemi che prevedevano la possibilità di inserire un trojan all'interno dei pc o degli smartphone. Pagata la fornitura, l'ultimo dei tredici sistemi, di matrice israeliana, considerato quello chiave per attivare tutti gli altri, non è stato mai consegnato;
Provvisionato che non è un informatico, ma un contractor che si occupa di scorta non armata, venne affiancato a Leonida Reitano, giornalista specializzato nella ricerca di informazioni ricavabili da fonti pubbliche;
Reitano e Provvisionato rimasero assieme per due giorni, finché il primo ripartì per l'Italia, mentre lui rimase in attesa del tecnico della Wolf Intelligence;
Provvisionato fu arrestato il 1o settembre 2015 e durante i primi tre mesi, in cui non ha avuto modo di contattare i familiari che lo ritenevano disperso, ha perso trenta chili, anche perché diabetico e costretto mangiare solo riso e acqua;
inizialmente l'accusa nei confronti di Provvisionato, interrogato da un giudice soltanto dopo 9 mesi dal fermo, era di truffa ai danni dello Stato, poi l'incriminazione è mutata in attentato alla sicurezza dello Stato. Oggi Provvisionato è trattenuto a causa di un «fermo di garanzia», in pratica è un ostaggio;
dopo diciannove mesi, a quanto risulta agli interroganti il giudice mauritano ha deciso di prorogare le indagini, chiedendo alla Corte suprema una proroga di sei mesi. Provvisionato ha annunciato che dal 1o maggio inizierà lo sciopero della fame;
ad opinione degli interroganti non è possibile che in tutti questi mesi non sia successo nulla, e che la famiglia di Cristian sia rimasta priva di risposte in un silenzio che logora tutti i suoi familiari –:
quali iniziative urgenti di competenza il Governo intenda mettere in atto al fine di liberare e riportare in sicurezza in Italia Cristian Provvisionato, ingiustamente detenuto in Mauritania. (5-11244)