• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/07455 BARANI - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che: il palazzo Carafa e la cappella del Monte di Pietà, ubicati nel centro storico di Napoli al...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-07455 presentata da LUCIO BARANI
giovedì 4 maggio 2017, seduta n.817

BARANI - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che:

il palazzo Carafa e la cappella del Monte di Pietà, ubicati nel centro storico di Napoli al civico 114 di via San Biagio dei Librai, costituiscono beni dall'estremo interesse culturale e, pertanto, irrinunciabili alla libera fruizione da parte di una vasta gamma di utenti;

il Monte di Pietà fu fondato nel 1539, dopo un decreto di Carlo V, da alcuni nobili napoletani per combattere l'usura elargendo prestiti senza scopo di lucro. Nel 1574 venne istituita una confraternita per la gestione del Monte di Pietà che ebbe come prima sede, nel 1592, il palazzo Carafa d'Andria e successivamente fu acquisito anche un palazzo di Girolamo Carafa per consentire l'ampliamento dell'istituzione. Tra il 1597 e il 1603 fu realizzato il palazzo con annessa cappella. Nella cappella del Monte di Pietà sono custodite e possono essere ammirate opere di Belisario Corenzio, Cosimo Fanzago, Giuseppe Bonito, Bernardo Cavallino, solo per citarne alcune;

questi beni, di proprietà dell'allora Banco di Napoli, sono entrati a far parte del patrimonio del gruppo Intesa Sanpaolo a seguito delle varie fusioni, e sono ora stati posti in vendita con il fondato pericolo che possano essere sottratti alla libera fruizione dei cittadini e dei turisti e che possano perdere la loro funzione di bene culturale e storico-architettonico, snaturandone peraltro la funzione socio-culturale;

gli edifici sono sottoposti a vincolo e, in caso di una loro cessione, vi è il rischio concreto che possano perdere la loro naturale funzione per essere trasformati in struttura commerciale o altra attività che ne limiti o ne inibisca la fruizione a terzi di carattere turistico, storico e culturale;

potrebbero essere, invece, inseriti nel polo museale di Intesa Sanpaolo di cui fa parte anche palazzo Zevallos, in via Toledo, che custodisce numerosi capolavori artistici ed è centro di eventi e mostre;

il palazzo Carafa e la cappella del Monte di Pietà dovrebbero conservare la loro funzione pubblica e restare meta accessibile della cittadinanza e dei turisti;

il Mezzogiorno non può ulteriormente essere depauperato dei suoi tesori d'arte. Questi edifici, inoltre, rappresentano, per la loro storia, specialmente per questa parte del nostro Paese un simbolo forte e pregnante della lotta contro l'usura e la povertà e la loro vendita a privati non farebbe che cancellare un'altra memoria della ricca e importante storia del nostro Mezzogiorno e del nostro Paese,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia al corrente dell'ipotesi di una cessione degli edifici a terzi da parte dell'attuale proprietà e come valuti tale eventualità;

se non ritenga, alla luce del loro interesse storico, architettonico, culturale e turistico, di assoggettare detti beni a vincoli che ne garantiscano anche per il futuro la fruizione pubblica.

(4-07455)