• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00480 lo stabilimento Fiat Group Automobiles (FGA) di Pratola Serra (Avellino) costituisce uno dei quattro stabilimenti italiani dediti alla produzione di motori del gruppo FIAT per il settore auto,...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00480presentato daAIRAUDO Giorgiotesto diMartedì 1 aprile 2014, seduta n. 202

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
lo stabilimento Fiat Group Automobiles (FGA) di Pratola Serra (Avellino) costituisce uno dei quattro stabilimenti italiani dediti alla produzione di motori del gruppo FIAT per il settore auto, specializzato su quelli di cilindrata 1600cc e superiore. Gli altri stabilimenti sono quello di Termoli, Foggia che rifornisce IVECO e VM di Imola che produce i motori per Maserati. A questi si deve aggiungere lo stabilimento Ferrari di Maranello (Modena) dotato di un proprio reparto di produzione motori;
nel novembre 2012 lo stabilimento, di proprietà della società FMA s.r.l. con l'intero gruppo Fiat Powertrain Technologies (FPT) s.p.a. è stato assorbito, attraverso trasferimento di ramo d'azienda, da Fiat Group Automobiles (FGA) s.p.a. Più precisamente, lo stabilimento FMA è stato oggetto di fusione con FPT a decorrere dal 31 dicembre 2012;
ad oggi, lo stabilimento in questione è composto da 6 reparti di lavorazione, di cui uno recente (UTE biella, UTE albero di distribuzione, UTE basamento, UTE testa cilindri 16 valvole, UTE albero motore, UTE basamento in alluminio), 4 reparti di montaggio (short block e long block, biking per l'asservimento materiale, UTE montaggio teste cilindri), dal reparto VQM (verifica qualità motori) e da una serie di divisioni/attività di servizio che attengono alla manutenzione, all'ENECO (energia e controllo) e alle attività di sorveglianza;
la produzione dei motori è andata progressivamente diminuendo: già tra il 2007 e il 2008 la produzione si è ridotta di un terzo passando da 520.000 motori a 350.000. Dal 2009 al 2013 il volume dei motori assemblati è stato in media di circa 190.000 l'anno. Nel 2013 la produzione di circa 180.000 motori è stata superiore del 21,2 per cento a quella dell'anno precedente quando i motori assemblati sono stati circa 150.000, il volume più basso di produzione dal 2000, considerando che l'entrata in produzione vera e propria dello stabilimento è avvenuta solo nel 1998 (a maggio del 2013 è stata raggiunta la produzione di 7 milioni di motori). Si consideri, inoltre, che fino al 2002 lo stabilimento ha lavorato su 18 turni, dal 2003 su 15;
i motori prodotti nel 2013 (circa 180 mila) sono stati destinati per circa il 65 per cento (nel 2010 tale valore era del 30 per cento) a stabilimenti esteri della FIAT in Europa (Turchia, Ungheria, Serbia) oltre a quello Chrysler di Toluca in Messico dove è assemblata la Fiat Freemont; per il restante 35 per cento agli stabilimenti italiani di Cassino (per Fiat Brava, Alfa Romeo Giulietta e Lancia Delta), di Mirafiori (per Alfa Romero Mito) e per la SEVEL di Atessa che viene rifornita anche dallo stabilimento di Foggia per le cilindrate maggiori per la Maserati di Modena. In questo quadro va osservato che rispetto al 2010 la percentuale di motori destinati allo stabilimento di Cassino è passata dal 46,3 per cento al 28,9 per cento, quella dei motori destinati alla Turchia dal 23 per cento al 27,5 per cento;
si osserva che in nessun caso lo stabilimento di Pratola Serra è unico fornitore, fatta eccezione per i motori della Fiat Freemont assemblata nello stabilimento messicano della Chrysler e i motori dell'Alfa Romeo 4C. Nello stabilimento di Termoli si realizza il motore versione ibrida 1400cc per i modelli assemblati a Cassino e Mirafiori e per il modello 500L in Serbia. Va poi notato che le produzioni indicate per lo stabilimento di Cassino riguardano modelli a fine ciclo di produzione;
all'inizio del 2014 i dipendenti dello stabilimento ammontano a 1.850, un numero inferiore rispetto a un anno fa di 30 unità, da imputare al trasferimento di 7 impiegati a Elasis e all'uscita di 23 operai: dieci per dimissioni volontarie, dodici per trasferimento (FGA di Grugliasco e VM di Imola) e uno per decesso;
l'occupazione indiretta legata alle aziende esterne presenti nello stabilimento si è progressivamente ridotta dal 2008 a oggi, per via della chiusura di alcune aziende (esempio ASTEC), per la re-internalizzazione in FMA di alcune attività cedute in precedenza a società esterne (Ceva Logistics, Tecnogamma, Lomar), per la riduzione degli addetti delle aziende ancora presenti nel sito o il loro trasferimento a Torino (esempio: Fiat Service). Nel complesso si è passati, quindi, tra il 2008 e il 2013 da 770 addetti a 418 (-44,4 per cento);
in questo quadro, i dipendenti di Ceva Logistics sono ritornati (re-internalizzati) in FGA come le attività in precedenza cedute a Tecnogamma e Lomar, quelli della Logi Services sono stati assorbiti da De Vizia Transfer, già presente nel sito, attraverso un contratto di servizio, ma con un'ulteriore riduzione degli addetti; sempre la De Vizia ha rilevato le attività e i dipendenti della Delivery&Mail; le attività prima cedute alla ASTEC sono state riassorbite dalla FIAT, ma con questo le due aziende hanno dato avvio a una procedura di mobilità per i 90 dipendenti in forza (mobilità la cui scadenza è coincisa con la fine di gennaio di quest'anno). Nel complesso, nel luglio 2010 gli addetti delle aziende terziarizzate incidevano per il 26,5 per cento dell'occupazione complessiva del sito, nel dicembre 2013 per il 18,4 per cento;
relativamente al parco fornitori la situazione non si presenta molto dissimile da quella già analizzata in anni passati. La fabbrica di Pratola Serra rimane uno stabilimento di assemblaggio di componenti che provengono in larga prevalenza da fuori regione (in particolare da Piemonte e Lombardia) e dall'estero, mentre continua a ridursi l'apporto delle produzioni degli stabilimenti localizzati in Campania, fino al punto di poter affermare che se ieri questo era particolarmente debole oggi si può considerare sostanzialmente inesistente. Secondo l'ultima rilevazione (dicembre 2013) in possesso degli interpellanti, sulle 160 aziende fornitrici della FMA (17 in meno rispetto al 2010), quelle localizzate in Campania (ovvero almeno con uno stabilimento) si sono ridotte a 4, contro le 10 del luglio 2010 e le 14 del 2003;
in generale, se il numero di aziende è complessivamente diminuito, la perdita maggiore si è verificata proprio tra le aziende con stabilimenti nel Mezzogiorno e in misura minore nel resto del Centro nord e all'estero, dove il principale Paese in cui hanno sede il maggior numero di imprese fornitrici (21 aziende su 42) rimane la Germania;
il termine della cassa integrazione straordinaria (CIGS) per ristrutturazione, iniziata il 18 giugno 2012, è fissato per il 16 novembre 2014. Nel complesso, considerando anche il ricorso alla cassa integrazione ordinaria (CIGO) nel 2011, i giorni complessivamente lavorati nell'ultimo triennio (2011-2013) sono stati 88 nel 2011, 55 nel 2012 e 65 nel 2013;
la perdita sul piano salariale è molto rilevante considerato che i giorni lavorati sono stati solo il 38 per cento nel 2011, il 24 per cento nel 2012 e il 28 per cento nel 2013 rispetto a quelli previsti dal contratto;
osservando, inoltre, l'andamento del reddito dichiarato attraverso l'analisi dei CUD, prendendo a riferimento un lavoratore di 3o livello non coniugato e senza figli a carico (e quindi senza assegni familiari), il reddito percepito è andato progressivamente diminuendo fino al 23 per cento rispetto al valore del reddito pre-crisi del 2007, 16.000 euro contro 21.000 euro;
se si somma le riduzioni di salario determinate dalla cassa integrazione guadagni dal 2008 ad oggi, si calcola una perdita di circa 30.000 euro. La perdita risulta, poi, ancora più rilevante se si considera che nel 2007 la paga oraria base era di 8,8 euro, mentre oggi è di circa 10 euro;
l'unico investimento di rilievo che ha riguardato lo stabilimento negli ultimi anni è stato il nuovo reparto per il basamento in alluminio che ha sostituito il reparto «testa cilindri 2 valvole» la cui produzione era legata ai motori euro 3. Questo investimento, di circa 2 milioni di euro, è iniziato nella primavera del 2013 e dovrebbe completarsi nella primavera del 2014. Il nuovo reparto comprende l'installazione di 4 macchine che dovrebbero essere gestite da 7 operatori per un numero complessivo di 21, considerati i tre turni di produzione e 2 manutentori per turno: la capacità produttiva è di 150 pezzi/giorno per 35 mila pezzi l'anno (considerando un calendario di 232 giornate lavorative). Il nuovo basamento sarà utilizzato per i motori 1800cc benzina dell'Alfa Romeo 4C, della Maserati e della Giulietta;
questo investimento evidenzia, comunque, una riduzione del numero di addetti rispetto al reparto testa cilindri 2, dove gli addetti erano 30 per turno impegnati su più macchine. La ragione sta nell'installazione di macchine meno complesse che svolgono più operazioni e che, quindi, risparmiano sull'impiego di manodopera. Questo investimento, come altri che stanno avvenendo nel resto degli stabilimenti della FIAT, produce dunque una riduzione del fabbisogno di manodopera, ma anche un aumento dei carichi di lavoro (qui nelle attività di controllo/gestione macchina) e/o dell'intensità della prestazione sulle linee di montaggio delle fabbriche dedicate all'assemblaggio delle vetture. Negli altri reparti ci sono stati piccoli investimenti sui nuovi macchinari per consentire l'allestimento dei motori 1800cc a benzina, ma nulla di più;
per lo stabilimento FGA di Pratola Serra (Avellino) si conferma una situazione particolarmente critica, dovuta alla sottoutilizzazione delle capacità produttive dello stabilimento stesso;
il calo periodico della produzione si è accompagnata anche ad una riduzione dell'organico del sito che ha colpito le aziende terze a cui in passato erano state affidate delle attività da parte di FIAT;
si conferma, inoltre, la forte perdita salariale per i dipendenti, determinata dall'ampio ricorso alla cassa integrazione: solo negli ultimi sei anni la perdita è quantificabile in media in 30.000 euro per lavoratore;
la capacità produttiva dello stabilimento si è ormai attestata al 30 per cento delle capacità produttive e le prospettive rimangono assai poco chiare, se si considera che molto del destino dello stabilimento è affidato al successo del nuovo motore con basamento in alluminio (1800cc) e in considerazione del fatto che la capacità produttiva per questo motore è prevista in 35.000 unità all'anno che corrispondono ad un mese di produzione dello stabilimento;
appare chiaro che per poter portare a saturare gli impianti occorre una produzione di quantità che possa raggiungere i 500 mila motori all'anno;
a ciò si aggiunga, come altra criticità, che alcuni motori oggi in produzione sono destinati a modelli di autovetture a fine ciclo di vita, come quelli assemblati nello stabilimento di Cassino;
più in generale, come si legge nel documento programmatico della Fiom per il XXVI Congresso dell'organizzazione, si impone sempre di più la necessità di una politica industriale da anni assente, di cui il soggetto pubblico deve essere promotore, finanziatore e garante. «La gravità e la profondità della crisi chiamano in causa l'intero modello di sviluppo e la sua gestione privatistica che sta determinando la desertificazione industriale del paese e che in questi anni ha dimostrato di sprecare risorse peggiorando le condizioni di vita dei lavoratori e dei cittadini, mettendone a rischio la salute e praticando una pericolosa distruzione ambientale. In questa situazione solo un soggetto pubblico può garantire un diverso modello di sviluppo caratterizzato dalla tutela e dalla valorizzazione del lavoro e dei beni inalienabili della comunità. Per dar vita a una nuova politica industriale è urgente un piano straordinario d'investimenti pubblici e privati che parta dal valorizzare il patrimonio di conoscenze e professionalità che hanno fatto la storia della nostra manifattura, sottraendole alla speculazione finanziaria. Una particolare attenzione deve essere posta al Mezzogiorno che sta pagando il prezzo più alto della crisi e delle politiche liberiste, perché nel Sud la deindustrializzazione è già in atto e per questo dal Sud bisogna ripartire nella realizzazione di piani industriali “di settore” di cui il lavoro umano sia il fulcro, il mezzo e il fine nella creazione di valore»;
è da considerarsi assurdo che la politica industriale di questo Paese venga di fatto portata avanti con i salari e i diritti dei lavoratori che attraverso le loro fatiche dovrebbero garantire gli investimenti necessari e pagare di tasca propria il prezzo del loro lavoro;
la legge di stabilità 2014, recentemente entrata in vigore, ha disposto per l'anno 2014 uno stanziamento di 50 milioni di euro volto al finanziamento dei trattamenti di integrazione salariale per i contratti di solidarietà;
la disposizione, a differenza degli ultimi interventi in materia, non ha, però, previsto la proroga della norma che consentiva l'innalzamento dell'integrazione salariale del 20 per cento, prescrivendo un aumento limitato – nella misura del 10 per cento – che attesta l'ammontare dell'importo al 70 per cento del trattamento perso a seguito della riduzione dell'orario di lavoro;
tale scelta provocherà ricadute negative su migliaia di lavoratori già coinvolti da procedure di diminuzione del reddito;
si rende necessario un ulteriore intervento in materia di contratti di solidarietà, con l'obiettivo di incrementarne l'ammontare del trattamento di integrazione salariale, con particolare riferimento a quello dei lavoratori con redditi più bassi –:
se il Governo, alla luce di quanto descritto in premessa, non concordi nel ritenere che il rilancio dello stabilimento di Pratola Serra sia legato imprescindibilmente all'attivazione di una seria politica di rilancio degli investimenti e della produzione di motori ibridi benzina/Gpl e benzina/metano e quali iniziative di competenza intenda assumere al riguardo;
se e quali iniziative il Governo intenda assumere sul piano occupazionale al fine di evitare il progressivo trasferimento di ulteriore personale dallo stabilimento di Pratola Serra su altri stabilimenti, il che significherebbe solo depotenziare lo stabilimento stesso nella sua capacità produttiva;
quali iniziative intenda intraprendere il Governo al fine di tutelare i lavoratori a rischio, anche attivando un tavolo di confronto che coinvolga pienamente i rappresentanti dei lavoratori, la dirigenza aziendale e i Ministeri competenti e che individui ogni possibile soluzione volta ad evitare ripercussioni negative sugli attuali livelli occupazionali;
se e quali iniziative il Governo intenda porre in essere al fine di tutelare concretamente i lavoratori dipendenti dello stabilimento in questione e, in particolare, se si intenda utilizzare lo strumento dei contratti di solidarietà, nel momento in cui diventi impossibile garantire l'effettiva rotazione dei dipendenti stessi con la cassa integrazione guadagni straordinaria;
quali urgenti iniziative intenda adottare al fine di prevedere disposizioni che, incrementando l'ammontare del trattamento di integrazione salariale e ripristinando la percentuale di riferimento prevista antecedentemente all'approvazione della legge di stabilità 2014, tengano conto concretamente delle esigenze dei lavoratori;
se il Governo non concordi sull'opportunità di sostenere un programma di riqualificazione delle maestranze, anche utilizzando le risorse finanziarie e i fondi di Prestimpresa, e quali iniziative di competenza intenda assumere per sostenere il comparto industriale in questione;
quali iniziative il Governo intenda assumere, anche attraverso un tavolo di confronto con i rappresentanti degli enti locali interessati, al fine di favorire la localizzazione di fornitori nell'area di insediamento dello stabilimento di Pratola Serra, in considerazione del fatto che la fornitura di componenti per l'assemblaggio di motori è rimasta prevalentemente localizzata fuori dal Mezzogiorno o all'estero.
(2-00480) «Airaudo, Giancarlo Giordano, Di Salvo, Ferrara, Migliore, Aiello, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Duranti, Daniele Farina, Fava, Fratoianni, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Piras, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Scotto, Zan, Zaratti».