• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00481 un sistema di mobilità pubblica moderna ed efficiente rappresenta un obiettivo strategico per la realizzazione di politiche tese a promuovere sviluppo sostenibile, strategie di crescita...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00481presentato daDALLAI Luigitesto diMartedì 1 aprile 2014, seduta n. 202

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
un sistema di mobilità pubblica moderna ed efficiente rappresenta un obiettivo strategico per la realizzazione di politiche tese a promuovere sviluppo sostenibile, strategie di crescita economica e di progresso sociale, migliori condizioni di tutela della salute della popolazione;
in particolare, il servizio dei treni intercity rappresenta, per un'ampia e diversificata fascia di utenza, su tutto il territorio nazionale, un mezzo di trasporto pubblico fondamentale per garantire il diritto alla mobilità ai cittadini che sono costretti quotidianamente ad affrontare spostamenti per motivi di lavoro, studio o salute;
l'offerta di servizi per i pendolari è infatti basata essenzialmente sul trasporto pubblico regionale su ferro, finanziato dalle regioni, e sull'interazione con i treni intercity, che, sulle lunghe percorrenze di carattere interregionale, rappresentano, peraltro, l'unico mezzo disponibile presso molte stazioni capoluogo di provincia o con un bacino di area vasta anch'esso interregionale;
il contratto di servizio pubblico – si legge sul sito internet di Trenitalia – è un atto stipulato tra l'autorità pubblica (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Ministero dell'economia e delle finanze) e Trenitalia, allo scopo di garantire il diritto alla mobilità, tramite servizi di trasporto effettuati per soddisfare esigenze sociali, ambientali e di assetto del territorio, e per far fronte all'esigenza di garantire particolari condizioni e tariffe a specifiche categorie di passeggeri;
il contratto di servizio, valido per il periodo 2009-2014 è quindi orientato a tutelare la mobilità ferroviaria dei passeggeri nella media e lunga percorrenza nazionale, sovvenzionando i collegamenti intercity sia diurni che notturni considerati a tal fine necessari;
sono circa 2 milioni e 900 mila i pendolari che utilizzano quotidianamente in Italia i servizi su rotaia: a dirlo è il rapporto «Pendolaria 2013» di Legambiente. Secondo i dati del rapporto negli ultimi anni sono aumentati i costi dei biglietti e diminuiti i servizi. Politiche che stanno disincentivando il trasporto pubblico, lievemente calato nel 2013, rispetto ad un trend di crescita registrato negli ultimi dieci anni. Sempre secondo Legambiente le responsabilità sono anche delle regioni che «hanno trascurato la qualità del servizio» offrendo alle «necessità dei pendolari» meno dello «0,4 per cento del bilancio»;
tali criticità si sommano infatti ai già molti disservizi, a cui sono sottoposti giornalmente i passeggeri che viaggiano sui treni intercity tra cui: lunghi tempi di percorrenza; mancanza di puntualità; soppressione senza preavviso delle corse; carenza di informazione, non garanzia di partenza delle coincidenze; guasti tecnici; carrozze non adeguate e poco pulite; sovraffollamento dei convogli; condizioni precarie delle infrastrutture ferroviarie; aumenti delle tariffe non giustificati dalla bassa qualità e riduzione generalizzata dei servizi offerti;
va rimarcato, d'altro canto, che parallelamente alla crescita delle criticità e delle riduzioni del trasporto ferroviario intercity e regionale è stata elevata esponenzialmente l'offerta dei collegamenti dell'alta velocità (AV): dal 2007 ad oggi, nella tratta Roma-Milano si è, ad esempio, registrato un aumento della frequenza che sfiora il 400 per cento;
sono stati recentemente soppressi da Trenitalia due ulteriori treni intercity (nelle tratte Roma-Trieste e Roma-Milano);
da quanto è emerso da organi di informazione entro il mese di giugno 2014 verranno soppressi altri 10 intercity, che riguardano l'utenza di 9 regioni (Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Liguria, Umbria e Campania): tali treni, secondo Trenitalia registrano perdite commerciali di circa 30 milioni di euro;
la soppressione di tali treni era già stata ventilata lo scorso anno e sospesa anche a seguito delle richieste delle regioni, degli enti locali e degli interventi delle rappresentanze politiche parlamentari;
l'allora sottosegretario di Stato per le infrastrutture ed i trasporti Rocco Girlanda intervenendo alla Camera dei deputati il 10 settembre 2013 per rispondere ad una interrogazione a risposta in Commissione n. 5-00765 su questo tema, ha rimarcato la necessità («ferma la competenza regionale») nelle definizione della programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale di un maggiore coordinamento fra le regioni stesse e lo Stato. Per il sottosegretario una corretta programmazione rispettosa dei nuovi criteri «oggettivi ed uniformi a livello nazionale, di efficientamento e razionalizzazione» (di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 marzo 2013) potrà superare «la cristallizzazione dei servizi storici e della spesa storica», consentire «la progressiva rispondenza fra offerta e domanda di trasporto» e risolvere «almeno parzialmente, le lamentate carenze di risorse di parte corrente»; «in tale quadro, la programmazione dei servizi effettuata dalla regione diventa elemento essenziale per verificare, in termini concreti, le ipotesi di razionalizzazione e sviluppo del trasporto ferroviario. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – ha sottolineato Rocco Girlanda – avrà cura di verificare gli effetti prodotti dalla corretta programmazione, avvalendosi anche dell'Osservatorio sulle politiche del Tpl, di cui alla Legge n. 244 del 2007»;
va inoltre ricordato che il precedente Governo, per voce dell'allora sottosegretario di Stato per le infrastrutture ed i trasporti Erasmo D'Angelis, in data 17 dicembre 2013, ha annunciato a mezzo stampa interventi urgenti mirati per modernizzare e migliorare la situazione del trasporto ferroviario regionale, soprattutto a favore delle fasce sociali deboli (come ad esempio i pendolari);
emerge quindi con chiarezza che la soppressione dei 10 intercity sopracitata rappresenta in ogni caso una decisione non concertata, causata da esclusive ragioni di carattere economico, e che (per qualità e quantità dei servizi cancellati non adeguatamente sostituiti ed integrati) non possa comunque essere frutto di una programmazione efficace ed a sostegno dei pendolari;
tale soppressione causerebbe infatti gravi ed ulteriori disagi nei confronti di migliaia di utenti, su tutto il territorio nazionale, che vedrebbero scomparire un servizio spesso unico per poter svolgere le attività quotidiane;
su questa tematica è avviato da mesi un confronto tra Trenitalia, governo e regioni rispetto all'istanza di garantire il livello di trasporto ferroviario «intermedio» fra i servizi AV ed i servizi regionali, in particolare per quei centri e quei territori non serviti dall'Alta Velocità;
per recuperare la copertura finanziaria necessaria a mantenere i servizi ferroviari economicamente non sostenibili è emersa l'opportunità di utilizzare le risorse previste dell'articolo 21, comma 24 del decreto-legge numero 98 del 2011 (legge numero 111 del 2011);
tale norma introduce infatti un sovrapprezzo al canone per il trasporto di passeggeri sulle linee ad alta velocità, destinando i relativi introiti alla diminuzione del costo di accessi all'infrastruttura ferroviaria per i servizi oggetto di contratti di servizio. La misura del sovrapprezzo viene stabilita ed aggiornata ogni tre anni, in conformità con il diritto comunitario, da un apposito decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
ad oggi il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti citato non è stato ancora emanato e conseguentemente le inerenti disposizioni del decreto-legge n. 98 del 2011 non sono state ancora applicate –:
se i Ministri interpellati siano a conoscenza delle reali intenzioni di Trenitalia di sopprimere collegamenti intercity e nello specifico in quali tratte e quali bacini di utenza coinvolgono tali riduzioni di servizio;
se i Ministri interpellati conseguentemente non ritengano necessario assumere iniziative urgenti per evitare tali riduzioni di servizio insostenibili per garantire il diritto alla mobilità a milioni di cittadini, a partire dalla completa attuazione dell'articolo 21, comma 24 del decreto-legge numero 98 del 2011, da una revisione ed aggiornamento del contratto nazionale di servizio con Trenitalia e dalla promozione di una maggiore concertazione e partecipazione con le regioni anche al fine di vincolare la società al rispetto di standard qualitativi effettivamente adeguati e promuovere un effettivo ottenimento di miglioramenti nel trasporto ferroviario pubblico.
(2-00481) «Dallai, Donati, Biffoni, Manfredi, Ermini, Carrescia, Cenni, Covello, Marco Di Maio, Fossati, Gelli, Bini, Anzaldi, Manciulli, Terrosi, D'Arienzo, Morani, Richetti, Simoni, Vazio, Benamati, Ascani, Bonafè, Senaldi, Zanin, Amendola, Fanucci, Tidei, Iori, Bonifazi, Parrini».