• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/16504    un imprenditore è stato condannato perché, nel 2010, avrebbe sparato ed ucciso un rapinatore e ferito il complice; i due stavano rapinando la sua stazione di servizio a Palo del Colle...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16504presentato daPALESE Roccotesto diVenerdì 5 maggio 2017, seduta n. 790

   PALESE. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   un imprenditore è stato condannato perché, nel 2010, avrebbe sparato ed ucciso un rapinatore e ferito il complice; i due stavano rapinando la sua stazione di servizio a Palo del Colle (vicino Bari);
   inizialmente, è stato ritenuto responsabile di omicidio volontario, poi è stato condannato per omicidio preterintenzionale e, dopo aver trascorso diversi mesi in carcere, sta scontando il resto della pena ai servizi sociali;
   il rapinatore ferito, attualmente in carcere, avrebbe già saccheggiato in passato un supermercato;
   i familiari del rapinatore ucciso, che avrebbero intanto percepito una provvisionale di 90 mila euro alla fine del processo penale, si sarebbero presentati presso il tribunale civile per chiedere un risarcimento per «danno da perdita parentale» pari ad un milione di euro;
   il giudice che presiedeva la causa avrebbe tentato una mediazione, invitando l'imprenditore a versare 120 mila euro; in assenza di tale versamento, l'azienda dell'imputato avrebbe corso il rischio di essere sottoposta a sequestro conservativo, con il conseguente rischio per circa 50 posti di lavoro;
   la somma stabilita, accettata dall'imprenditore, non sarebbe bastata ai familiari del rapinatore che ritenevano di avere diritto ad una somma superiore ed il giudice avrebbe proceduto con il sequestro, bloccando beni per circa 170 mila euro;
   il giorno successivo al provvedimento, l'imputato avrebbe depositato in cancelleria un libretto bancario per l'equivalente della somma stabilita, chiedendo contestualmente la conversione del sequestro dalla pluralità dei suoi beni ed attività alla somma contenuta nel libretto;
   nell'udienza fissata per l'eventuale conversione del sequestro, il difensore dell'imprenditore avrebbe chiesto al magistrato delucidazioni circa la differenza degli importi tra quanto proposto in sede di eventuale conversione (euro 120.000) e quanto contenuto nel provvedimento di sequestro (euro 170.000). Il magistrato, per quanto consta all'interrogante, avrebbe affermato, in risposta, di non aver approfondito l'argomento;
   l'imprenditore, rispetto quanto accaduto, ha presentato un esposto al Csm –:
   se non intenda valutare se sussistono i presupposti per avviare iniziative ispettive presso gli uffici giudiziari di cui in premessa ai fini dell'eventuale esercizio di tutti i poteri di competenza. (4-16504)