Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/07472 MANGILI, LEZZI, PUGLIA, GIARRUSSO, PAGLINI, SCIBONA, MONTEVECCHI, SANTANGELO, MARTELLI, MORONESE, CAPPELLETTI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dell'ambiente e della tutela del...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-07472 presentata da GIOVANNA MANGILI
martedì 9 maggio 2017, seduta n.818
MANGILI, LEZZI, PUGLIA, GIARRUSSO, PAGLINI, SCIBONA, MONTEVECCHI, SANTANGELO, MARTELLI, MORONESE, CAPPELLETTI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che:
nell'ultimo Documento di economia e finanza per il 2017 sono stati inseriti per la prima volta una serie di indicatori del benessere equo e sostenibile (BES), sviluppati per valutare il progresso del Paese non solo da un punto di vista economico, come viene fatto attraverso il PIL, ma anche sotto l'aspetto sociale e ambientale e corredato da misure di disuguaglianza e sostenibilità;
vi è stato inserito un numero ristretto dei suddetti indicatori, destinati ad essere implementati e ampliati nei prossimi anni per fornire un quadro sempre più approfondito della situazione economica e sociale;
il benessere equo e sostenibile è un set di indicatori, sviluppato dall'Istat e dal Cnel, indicatori che vengono inclusi tra gli strumenti di programmazione e valutazione della politica economica nazionale;
considerato che:
come riportato dal dossier del mese di aprile 2017 elaborato dal Servizio del bilancio del Senato della Repubblica relativamente al Documento di economia e finanza 2017 (Documento LVII, n. 5): «il Governo ha scelto di anticipare in via sperimentale l'inserimento di un primo gruppo di indicatori nel processo di bilancio. Nel DEF 2017 in esame si è dunque condotto un primo esercizio sperimentale su un sottoinsieme di quattro indicatori di benessere equo e sostenibile selezionati dal Comitato, costituiti dai seguenti: il reddito medio disponibile aggiustato pro capite, dato dal rapporto tra il reddito disponibile delle famiglie aggiustato (vale a dire inclusivo del valore dei servizi in natura forniti dalle istituzioni pubbliche e senza fini di lucro) e il numero totale di persone residenti; un indice di disuguaglianza del reddito, dato dal rapporto tra il reddito equivalente totale percepito dal 20% della popolazione con più alto reddito e quello percepito dal 20% della popolazione con più basso reddito. Una riduzione di tale rapporto indica pertanto una maggiore equità nella distribuzione delle risorse; il tasso di mancata partecipazione al lavoro, corrispondente al rapporto tra il totale di disoccupati e le forze di lavoro potenziali tra i 15 e i 74 anni e la forza lavoro effettiva e potenziale. Rispetto al tasso di disoccupazione tale indicatore consente di tener conto anche del fenomeno dello scoraggiamento; l'indicatore delle emissioni di CO2 e di altri gas clima alteranti, già considerato dalla strategia Europa 2020, che traccia l'andamento della qualità dell'ambiente e il relativo impatto delle politiche»;
con riferimento a quest'ultimo indicatore, il dossier segnala quanto segue: «Il documento segnala che, per questo indicatore, le stime differiscono da quelle fornite nell'allegato V al DEF (Relazione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. L. 39/2011, art. 2, c. 9), sia per la diversa definizione dell'aggregato di riferimento sia per la differente metodologia simulativa. I due scenari differiscono, ad esempio, per le ipotesi sui prezzi internazionali energetici e sui tassi di crescita, che nell'Allegato IV devono necessariamente essere coerenti con quelle fornite dalla Commissione europea»;
nella premessa al Documento di economia e finanza per il 2017, pubblicata sul sito del Ministero dell'economia e delle finanze, viene dichiarato che «I dati mostrano, per il triennio 2014-2016, un sostanziale miglioramento degli indicatori considerati con l'eccezione delle emissioni che, ovviamente, risentono degli effetti della ripresa economica»;
il citato allegato sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas serra ricostruisce puntualmente le varie fasi che hanno portato l'Unione europea ad adottare l'accordo di Parigi del 2015 che definisce quale obiettivo di lungo termine il contenimento dell'aumento della temperatura al di sotto dei 2 gradi centigradi;
l'accordo di Parigi ha effetto dal 2020 e intende proseguire e rafforzare quanto avviato con il protocollo di Kyoto e con il suo emendamento (emendamento di Doha3) che stabiliscono impegni di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra da parte dei Paesi industrializzati, rispettivamente, nei periodi 2008-2012 e 2013-2020; a livello di Unione europea con il pacchetto quadro clima-energia 2030 sono stati introdotti nuovi obiettivi per il periodo 2021-2030, relativi a: riduzione dei gas serra di almeno il 40 per cento a livello europeo rispetto all'anno 1990; obiettivo vincolante a livello europeo pari ad almeno il 27 per cento di consumi energetici da rinnovabili; obiettivo indicativo a livello europeo pari ad almeno il 27 per cento per il miglioramento dell'efficienza energetica nel 2030 rispetto alle proiezioni del futuro consumo di energia. Proposte, queste, che a giudizio degli interroganti rimangono buoni propositi in quanto necessitano di una seria politica di decarbonizzazione,
si chiede di sapere:
quali iniziative di competenza i Ministri in indirizzo intendano assumere per fare fronte alle differenze di stima indicate all'interno del Documento di economia e finanza per il 2017 e dell'Allegato IV, ovvero la relazione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra ai sensi della legge n. 39 del 2011, art. 2, comma 9;
quali misure intendano promuovere al fine di favorire le innovazioni tecnologiche nei settori dell'efficientamento energetico, delle fonti energetiche rinnovabili, dei sistemi di accumulo e di distribuzione;
quali provvedimenti intendano adottare allo scopo di supportare gli obiettivi di decarbonizzazione totale con un'adeguata politica fiscale che contempli l'eliminazione di tutti i sussidi diretti ed indiretti al combustibile fossile graduale e programmata nel tempo, ma totale nel medio termine, nonché l'introduzione della carbon tax, quale tassa graduale e programmata su tutte le risorse energetiche, e non solo, che emettono biossido di carbonio nell'atmosfera.
(4-07472)