• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/07470 GASPARRI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali e della difesa - Premesso che: Campania e Puglia sono da anni due fra...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-07470 presentata da MAURIZIO GASPARRI
martedì 9 maggio 2017, seduta n.818

GASPARRI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali e della difesa - Premesso che:

Campania e Puglia sono da anni due fra i più importanti distretti aerospaziali italiani, potendo vantare un ricco indotto di piccole e medie imprese caratterizzate da elevatissime competenze ad alta tecnologia, grande propensione agli investimenti e allo sviluppo e, fino a poco tempo fa, occupavano diverse migliaia di addetti, generalmente con competenze altamente qualificate e tecnologicamente avanzate;

il principale cliente di riferimento per i due distretti è sempre stata Leonardo SpA, precedentemente Finmeccanica;

a seguito della riorganizzazione in divisioni di Leonardo, i due distretti campano e pugliese sono rientrati principalmente nell'ambito della divisione Aerostrutture, guidata dall'ingegner Alessio Facondo;

egli ha da tempo lanciato una campagna di "internalizzazione" delle attività precedentemente assegnate a fornitori esterni, causando la perdita di lavoro per migliaia di occupati nelle piccole e medie imprese dei due distretti, e lo stato di crisi, fino al fallimento, per numerose imprese;

nella sola Puglia, la gravissima crisi delle piccole e medie imprese indotta dalla politica industriale posta in essere da Leonardo e dall'ingegner Facondo ha interessato circa il 95 per cento delle aziende. Solo per citare alcuni nomi: da Processi Speciali, a Rav, a Cmc, a Oma, a Tmc, a Enginsoft, a Gse e Dema (addirittura fallite) e da ultimo alla Tecnomessapia ed alla HB Technology, alle quali è stata annunciata la cancellazione di tutte le commesse entro l'estate 2017;

ad oggi, sono stati coinvolti più di 1.000 lavoratori nella sola Puglia e più del doppio se si considera anche la Campania, i quali da dipendenti a tempo indeterminato sono diventati (quando è andata bene) precari assunti con contratto a tempo determinato dalle agenzie interinali;

l'"internalizzazione" delle attività, infatti, non viene realizzata saturando le risorse "scariche" di Leonardo, come sarebbe legittimo aspettarsi; viene invece attuata facendo assumere da agenzie interinali, con contratti a termine, buona parte dei dipendenti (assunti a tempo indeterminato) delle ditte fornitrici;

le procedure messe in atto hanno come conseguenza diretta e immediata: a) l'aumento del precariato: ingegneri, tecnici e professionisti qualificati, con esperienza pluriennale, inseriti in aziende che li fanno crescere e investono su di loro, con contratto a tempo indeterminato, vengono trasformati in lavoratori interinali a termine e senza futuro; b) la scomparsa di un indotto tecnologicamente avanzato, orientato alla crescita, allo sviluppo ed agli investimenti, in favore di anonime agenzie interinali, il cui unico obiettivo è invece fare profitti su lavoratori somministrati, senza investimenti né sviluppo in tecnologie e competenze tecnologiche; in altri termini, senza reale valore aggiunto; c) una prospettiva strategica miope e senza futuro: nessuna azienda, ma in particolare Leonardo, polo strategico fondamentale dell'alta tecnologia nazionale, può basare il proprio sviluppo reale su risorse interinali "usa e getta", a breve termine, ma deve coltivare e far crescere le competenze, sia interne che dei fornitori dell'indotto; d) l'aumento immotivato dei costi operativi, perché le agenzie, diversamente dalle industrie che fatturano "a corpo", fatturano "a consumo", con la conseguenza di aver generato per le casse di Leonardo sovracosti significativi;

quanto sopra descritto si starebbe verificando nella pressoché totale indifferenza delle istituzioni, nazionali e locali, che continuano a confidare nelle promesse di Leonardo SpA di "salvaguardia dei livelli occupazionali", e di azioni necessarie per recuperare efficienza e competitività;

ancora peggio, tutto ciò sembrerebbe accadere senza l'opposizione delle organizzazioni sindacali al processo di precarizzazione in atto,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto descritto e, in particolare, del processo di precarizzazione del personale dell'indotto Leonardo SpA, divisione Aerostrutture, nei distretti aerospaziali di Campania e Puglia, con distrazione di dipendenti di propri fornitori;

se intendano attivare gli organi competenti, in tutte le sedi opportune, affinché valutino il configurarsi di profili di illegittimità o illegalità di un simile operato;

se intendano, ciascuno per la propria competenza, assumere iniziative volte ad evitare la precarizzazione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato;

con quali misure intendano intervenire per salvaguardare il livello occupazionale delle piccole e medie imprese del settore aerospaziale, al fine di consentire la ripresa dello sviluppo e degli investimenti;

se non ritengano di assumere ogni iniziativa utile a rivedere le linee guida della Leonardo SpA, al fine di garantire all'azienda Leonardo, partecipata dallo Stato, il livello qualitativo e professionale necessario per competere in ambito internazionale nei settori dell'aerospazio e difesa.

(4-07470)