• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/07467 PAGLIARI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che: il ponte "Giuseppe Verdi", che collega le province di Parma e di Cremona tra Roccabianca e San Daniele Po, è...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-07467 presentata da GIORGIO PAGLIARI
martedì 9 maggio 2017, seduta n.818

PAGLIARI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

il ponte "Giuseppe Verdi", che collega le province di Parma e di Cremona tra Roccabianca e San Daniele Po, è in esercizio dal 1980 ed è stato costruito da ANAS per colmare una cesura territoriale tra importanti insediamenti socio-economici interregionali dell'Emilia-Romagna e della Lombardia;

l'accordo di programma sottoscritto nel 1980 tra ANAS e le Province di Parma e di Cremona prevedeva che il manufatto venisse ceduto alle due Province a fronte di impegni sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie che si sarebbero rese necessarie negli anni successivi, ma che, nel frattempo, i ridotti trasferimenti finanziari alle Province hanno reso problematica anche la sola manutenzione ordinaria delle strade provinciali;

il manufatto rappresenta uno dei pochi collegamenti percorribili per il trasporto merci nazionale ed in particolare per i trasporti eccezionali tra l'Emilia-Romagna e la Lombardia, in quanto la maggior parte dei manufatti di attraversamento del fiume Po ha importanti limitazioni di portata;

il ponte rappresenta, inoltre, la più breve via di collegamento tra luogo di abitazione e luogo di lavoro per le circa 2.000 persone che lo attraversano quotidianamente;

considerato che:

a causa di recenti problemi strutturali, il ponte Verdi ha subito una limitazione del passaggio di traffico pesante e da quasi 2 anni viene attraversato solamente mediante senso unico alternato regolamentato da impianto semaforico;

la situazione dello stato strutturale del ponte si è ulteriormente aggravata, sono stati interdetti i trasporti eccezionali ed è stato necessario provvedere al puntellamento di un'ulteriore trave con l'allungamento (ormai circa 800 metri) del senso unico alternato;

per comprendere l'entità del problema, basta pensare che, nell'ultimo periodo in cui è stato possibile, sono state rilasciate dalla Provincia di Parma 300 autorizzazioni e nulla osta per mezzi trasportanti coil (massimo 108 tonnellate) con numero di viaggi illimitati e circa 40 autorizzazioni e nulla osta per transiti eccezionali per l'attraversamento del ponte. Considerato inoltre che, come prescritto dall'art. 2 del codice della strada di cui al decreto legislativo n. 285 del 1992 e dall'art. 13 del regolamento di attuazione del codice di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 1992, secondo cui per alcune tipologie di trasporti eccezionali è vietato il transito sulle strade di categoria A (rete autostradale), la limitazione a 44 tonnellate sul ponte Verdi impedisce di fatto il collegamento tra l'Emilia-Romagna e la Lombardia;

la Provincia di Cremona, con risorse erogate dalla Regione Lombardia, ha appaltato lavori di risanamento conservativo dell'impalcato finalizzati a rallentare il progressivo degrado del ponte per un importo complessivo di 1,8 milioni di euro, ma le limitazioni alla circolazione attualmente vigenti sull'infrastruttura e derivanti dallo stato di degrado delle travi di impalcato non potranno essere eliminate con i lavori attuati dalla Provincia di Cremona, necessitando di una ben più complessiva azione di interventi strutturali di competenza della Provincia di Parma;

quest'ultima si è pubblicamente impegnata a reperire risorse per 800.000 euro dal proprio bilancio, attualmente in corso di predisposizione per l'anno 2017, con la vendita di azioni societarie, che si aggiungono ad un milione di euro stanziato dalla Regione Emilia-Romagna attraverso i fondi per lo sviluppo e la coesione approvati dal CIPE nel dicembre 2016;

la recente campagna di indagini sullo stato del ponte, fatta eseguire dalla Provincia di Parma, ha evidenziato un serio problema di deterioramento dei cavi di precompressione di numerose travi, oltre a danneggiamenti localizzati nelle pile e uno stato di degrado nelle testate dei pulvini;

negli anni scorsi le due Province hanno attuato parziali interventi di manutenzione, per il recupero di alcune travi danneggiate e per migliorare l'impermeabilizzazione dell'impalcato;

nell'arco di un anno è stato necessario intervenire con il puntellamento di tre travi in cui l'armatura di precompressione è sostanzialmente interrotta ed il traffico è stato interdetto su tutto il tratto (circa 800 metri) con l'istituzione di un senso unico alternato regolato da semaforo. Questa situazione, oltre a provocare notevoli disagi al traffico da ormai 2 anni, sollecita maggiormente altre travi già danneggiate che sopportano tutto il passaggio dei mezzi con l'aggravante del transito in colonna dovuta alla coda che si forma con il semaforo;

a tutti gli enti coinvolti (Province di Parma e di Cremona) sono pervenute ormai numerose sollecitazioni da parte dei Comuni di Roccabianca (Parma) e San Daniele Po (Cremona) e delle associazioni di categoria (Associazione nazionale trasportatori, Unione industriali, Unioni agricoltori, eccetera), fortemente preoccupate dalla limitazione del traffico, dagli organi di stampa, televisioni e dai cittadini stessi,

si chiede di sapere se e quali provvedimenti il Ministro in indirizzo intenda promuovere per la messa in sicurezza del ponte, di carattere urgente e inderogabile, e per il finanziamento e la programmazione dei lavori indicati dalla campagna di indagini sullo stato del ponte e necessari al fine di garantire al ponte Verdi la piena ed effettiva percorribilità.

(4-07467)