• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/02002 LEZZI, DONNO, BUCCARELLA, MARTELLI, MORONESE, LUCIDI, NUGNES, FUCKSIA, TAVERNA, MORRA, VACCIANO, SERRA, MANGILI, CAPPELLETTI, PUGLIA, MONTEVECCHI, MOLINARI, AIROLA, COTTI, DE PIETRO,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02002 presentata da BARBARA LEZZI
giovedì 3 aprile 2014, seduta n.223

LEZZI, DONNO, BUCCARELLA, MARTELLI, MORONESE, LUCIDI, NUGNES, FUCKSIA, TAVERNA, MORRA, VACCIANO, SERRA, MANGILI, CAPPELLETTI, PUGLIA, MONTEVECCHI, MOLINARI, AIROLA, COTTI, DE PIETRO, GIROTTO, BERTOROTTA, ENDRIZZI - Ai Ministri della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che:

il piano di smaltimento dei rifiuti nel basso Salento (ex bacino ATO, ambito territoriale ottimale, Lecce 2, oggi OGA, organo di governo d'ambito, di Lecce) prevede la realizzazione di una discarica di servizio sulla falda acquifera che rifornisce quasi la metà dei comuni salentini da mezzo secolo nel territorio di Corigliano d'Otranto. Tutto ciò è stato possibile con il meccanismo della deroga alla normativa vigente, sia nazionale che regionale. La costruzione della discarica è in aperto contrasto con il piano di tutela delle acque della Regione Puglia (adottato con delibera n. 883 del 19 giugno 2007), che mira alla prevenzione dell'inquinamento delle acque. Questo importante piano di tutela regionale da un lato inserisce l'intero agro di Corigliano d'Otranto in zona di protezione speciale idrogeologica in cui è vietata l'apertura di nuove discariche, ma dall'altro consente l'apertura e l'esercizio di nuove discariche se inserite nel piano regionale dei rifiuti;

nel sottosuolo dell'area di Corigliano d'Otranto sussiste l'unica falda acquifera in grado di soddisfare le esigenze del Salento (l'80 per cento dell'acqua potabile del Salento è contenuta in questa falda), la cui compromissione potrebbe creare problemi di ordine pubblico, igienico-sanitari e danni al turismo;

l'unico studio idrogeologico acquisito dalla Regione Puglia per valutare i possibili rischi che deriverebbero dalla realizzazione di una discarica sulla falda acquifera di Corigliano d'Otranto è stato commissionato ad un libero professionista dalla stessa ditta appaltatrice e non ad enti terzi, università o centri di ricerca come sarebbe stato auspicabile;

la pronuncia positiva di compatibilità ambientale (determinazione del settore ecologia della Regione Puglia n. 217 del 14 aprile 2008) conclusasi col rilascio positivo della valutazione d'impatto ambientale si è basata su questo unico studio;

considerato che:

nel 2002 uno studio dell'Istituto di ricerca protezione idrogeologica, istituto del CNR, di Bari concludeva che "la vulnerabilità dell'acquifero di Corigliano è risultata notevole, da alta a molto elevata, mentre la qualità delle acque - per quanto tuttora buona - si è dimostrata sensibile alla posizione e all'azione di centri di pericolo e i rischi di degrado qualitativo sono risultati non trascurabili";

nelle premesse dello studio idrogeologico condotto dalla ditta Cogeam (appaltatrice dei lavori) si concorda pienamente con il lavoro dell'IRPI rilevando l'esistenza di intense fratturazioni nella roccia sopra la falda, tuttavia nelle conclusioni tale problematica non viene più considerata e si dice che le impermeabilizzazioni offriranno un "adeguato livello di protezione";

il coordinamento civico per la tutela del territorio e della salute dei cittadini, con sede presso il Tribunale dei diritti del malato di Maglie (Lecce), ha chiesto una perizia tecnica ad un esperto del CNR-IRPI le cui conclusioni evidenziano che "l'impermeabilizzazione non è in genere sufficiente a scongiurare rischi di perdite fluide dalle discariche" e che "per quanto possa essere perfetta la realizzazione e la conduzione di una qualsiasi discarica, questa non è esente da rischi di perdite fluide e per questo motivo non si può prescindere da attività di monitoraggio stabilite per legge proprio per verificare l'assenza di perdite";

il dipartimento di Geologia ambientale dell'università del Salento ha condotto una perizia tecnica che ha dato parere sfavorevole alla realizzazione della discarica sulla falda acquifera di Corigliano d'Otranto per i possibili rischi d'inquinamento dell'acqua e la totale assenza di altre sorgenti o falde acquifere nel territorio;

nelle aree immediatamente adiacenti al sito scelto per la discarica sulla falda acquifera sono presenti alcune faglie, che costituiscono il bordo orientale della Serra di Corigliano, che potrebbero aver indotto un'intensa fratturazione dei corpi rocciosi andando a costituire delle facili vie di infiltrazione in falda del percolato eventualmente sfuggito dal fondo della discarica;

all'inizio degli anni '80 l'allora Ente autonomo acquedotto pugliese (EAAP) aveva espresso le proprie incondizionate riserve sull'opportunità e sui rischi di avere una discarica sulla falda acquifera, imponendo al Comune di Corigliano d'Otranto la chiusura di una precedente e più piccola discarica di rifiuti solidi urbani;

l'impianto di biostabilizzazione di Poggiardo (Lecce), da cui dovrebbero provenire i rifiuti da conferire nella discarica di Corigliano d'Otranto, non applica le migliori tecnologie disponibili (BAT) e dunque non garantisce il conferimento di un rifiuto con idoneo indice spirometrico;

i sindaci di Corigliano d'Otranto e di altri 14 Comuni dell'area hanno sottoscritto un appello alla Regione Puglia per la riconversione dell'area della discarica di Corigliano d'Otranto a deposito di materiali inerti, puntando sull'implementazione di una raccolta differenziata spinta e la costruzione di impianti di compostaggio nella provincia di Lecce,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo intendano, nell'ambito delle rispettive competenze, riferire in merito alle ragioni ed alle procedure di conduzione dell'unico studio idrogeologico in base al quale la Regione Puglia ha individuato come sito di realizzazione di una discarica di servizio l'area di Corigliano d'Otranto;

se intendano, nei limiti delle proprie attribuzioni, promuovere un'azione di sollecito nei confronti della Regione, affinché venga realizzato in tempi rapidi l'adeguamento della raccolta differenziata della città di Lecce (ferma oggi tra il 7 e il 17 per cento) e degli altri comuni salentini, nonché l'impianto di compostaggio richiesto dai sindaci, al fine di consentire l'avvio di un corretto ciclo di rifiuti che non consenta l'entrata in funzione della discarica di servizio sulla falda acquifera di Corigliano d'Otranto;

se intendano, per quanto di competenza, promuovere un'azione di sollecito nei confronti della Regione, affinché venga bonificata la vecchia discarica, insistente sulla stessa falda.

(4-02002)