• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/04361 la Costituzione italiana recita all'articolo 32 che la tutela della salute è un «fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività»; la Convenzione sui diritti del...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04361presentato daLOREFICE Marialuciatesto diVenerdì 4 aprile 2014, seduta n. 205

LOREFICE, GRILLO, DALL'OSSO, DI VITA, MANTERO, BARONI e CECCONI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
la Costituzione italiana recita all'articolo 32 che la tutela della salute è un «fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività»;
la Convenzione sui diritti del fanciullo, approvata il 20 novembre del 1989 a New York, firmata da ben 191 Paesi e ratificata in Italia con la legge del 27 maggio 1991, n. 1791, che riprende i princìpi della dichiarazione dell'ONU del 1959 e costituisce il trattato internazionale più diffuso nel mondo, impegna gli Stati firmatari a rispettare i diritti dei bambini. In particolare, l'articolo 24, anche se non esplicitamente riferito al tabacco, dichiara che «Gli stati riconoscono il diritto del minore di godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiare dei servizi medici e di riabilitazione. Essi si sforzano di garantire che nessun minore sia privato del diritto di avere accesso a tali servizi»;
numerosi studi scientifici hanno dimostrato che il fumo passivo può danneggiare la salute dei bambini anche dopo molti anni, aumentando il rischio di attacchi cardiaci e ictus in età adulta. Secondo uno studio guidato da ricercatori australiani, i bambini esposti al fumo passivo perdono elasticità nelle arterie, un indice premonitore di cattiva salute cardiovascolare. Uno studio condotto dall'Istituto di ricerca Menzies della Tasmania, con la collaborazione di studiosi finlandesi, ha esaminato gli effetti di lungo termine sui vasi sanguigni, dimostrando che le sostanze chimiche del fumo interagiscono con le pareti dei vasi e possono impedire loro di espandersi e contrarsi correttamente. Questi studiosi hanno osservato che l'esposizione nell'infanzia al fumo dei genitori genera in età adulta arterie meno elastiche, e tale effetto è stato osservato fino a 27 anni dopo, suggerendo conseguenze di lungo termine e irreversibili del fumo passivo nell'infanzia;
l'articolo 51 della legge n. 3 del 2003 impone il divieto di fumare in tutti i locali chiusi aperti al pubblico;
a seguito di un emendamento presentato dal M5S, l'articolo 4 del decreto-legge n. 104 del 2013 convertito dalla legge n. 128 del 2013 in materia di istruzione, università e ricerca, estende il divieto di fumare previsto dall'articolo 51 della legge n. 3 del 1003 anche alle aree all'aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche statali e paritarie, come ad esempio i cortili, nonché l'utilizzo di sigarette elettroniche nei locali chiusi delle istituzioni scolastiche;
un piccolo comune delle Marche, Monte Urano, in provincia di Fermo, aveva già adottato nel 2010 un'ordinanza salutista bandendo il fumo dai luoghi all'aperto frequentati dai bambini. Il «no smoking» vale in modo specifico per le aree pubbliche antistanti le scuole negli orari di ingresso e uscita dei bambini. L'ordinanza si inserisce in un progetto più ampio di prevenzione ambientale che il comune ha avviato con le autorità sanitarie locali, il cui input è partito dalle istituzioni scolastiche e dalla constatazione dell'abitudine dei genitori di fumare nei cortili delle scuole mentre aspettavano che i propri figli uscissero, e gettando poi le cicche in terra;
in luoghi aperti, come aree gioco attrezzate per bambini, parchi giochi privati, gli adulti fumano in presenza o nelle vicinanze dei bambini, sottoponendoli in tal modo ai gravi danni causati dal fumo passivo –:
se non ritenga opportuno assumere iniziative normative per estendere il divieto di fumo ai luoghi all'aperto ma frequentati prevalentemente da bambini, in particolare parchi e giardini pubblici, incoraggiando in tal modo un generale maggior senso di responsabilità etica e giuridica tra i cittadini, che attribuisce a ciascuno un diretto impegno per il benessere della comunità. (4-04361)