• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/03025    il 30 marzo 2017 il portale «Servizi online uffici giudiziari» del Ministero della giustizia ha diramato un comunicato dal titolo «Rallentamento nei servizi telematici del processo...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-03025presentato daARTINI Massimotesto diMartedì 16 maggio 2017, seduta n. 797

   ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS, SEGONI e TURCO. — Al Ministro della giustizia . – Per sapere – premesso che:
   il 30 marzo 2017 il portale «Servizi online uffici giudiziari» del Ministero della giustizia ha diramato un comunicato dal titolo «Rallentamento nei servizi telematici del processo telematico», che recita quanto segue: «A partire dalla giornata del 28 marzo si sono registrati alcuni rallentamenti dei servizi di rete utilizzati dagli uffici giudiziari. Ciò può comportare un ritardo nel rilascio degli esiti dei controlli automatici del processo civile telematico. Non si riscontrano anomalie ai sistemi applicativi. È stata costituita un'apposita unità di crisi per fare fronte alla situazione. Si ricorda che, in base a quanto previsto dal comma 7 dell'articolo 16-bis del decreto-legge n. 179 del 2012, “il deposito con modalità telematiche si ha per avvenuto al momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna da parte del gestore di posta elettronica certificata del ministero della giustizia”. Si invitano pertanto i signori avvocati a non reiterare i depositi effettuati nell'attesa dell'emissione dei predetti avvisi relativi ai controlli automatici ed a limitare, quantomeno per le prossime 24 ore, i depositi ai soli atti essenziali»;
   appare evidente che problemi tecnici, come i suddetti casi di rallentamenti riguardanti anche i servizi pec, oltre a produrre ritardi nel sistema giudiziario come nel processo civile telematico, potrebbero rendere impossibile il rispetto dei previsti termini di consegna degli atti giudiziari;
   tali ritardi nei servizi pec degli uffici giudiziari si erano già verificati a gennaio 2015, con successive violazioni della rete informatica del Ministero della giustizia, in particolare, a giugno 2015 il tribunale di Udine ha subito un attacco con «ransomware» di tipo Cryptolcker e a luglio 2015 il gruppo Anonymous Italia ha trafugato 41 database del Ministero della giustizia con indirizzi email, password, codici fiscali e altre informazioni;
   attualmente il servizio proxy-server del Ministero della giustizia, che serve l'intera rete degli uffici giudiziari, risulta centralizzato presso il Ced (Centro elaborazione dati) di Napoli e se ne desume che un eventuale blocco della funzionalità del suddetto Centro elaborazione dati (eventualmente provocato da un attacco informatico) potrebbe comportare il blocco dell'intero sistema del processo civile telematico –:
   quale sia lo stato attuale delle architetture, hardware e software, impiegate per la fornitura dei servizi relativi al processo civile telematico, inclusi i sistemi di protezione da minacce esterne e interne ed eventuali reti di back-up. (3-03025)