• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/07525 ENDRIZZI, CRIMI, MORRA, MARTON - Al Ministro dello sviluppo economico - Premesso che: Terna SpA è concessionaria dello Stato per la trasmissione e dispacciamento dell'energia elettrica...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-07525 presentata da GIOVANNI ENDRIZZI
martedì 16 maggio 2017, seduta n.823

ENDRIZZI, CRIMI, MORRA, MARTON - Al Ministro dello sviluppo economico - Premesso che:

Terna SpA è concessionaria dello Stato per la trasmissione e dispacciamento dell'energia elettrica e per lo sviluppo dell'energia elettrica nazionale, giusta concessione emanata in data 20 aprile 2005 e divenuta efficace in data 1° novembre 2005, sulla base di quanto disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 maggio 2004;

tra gli interventi di Terna SpA previsti nel "Piano di sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale", edizione 2004, vi è la linea di alta tensione Padova-Venezia, riconfermata nei piani degli anni successivi ed il cui progetto è stato presentato al Ministero dello sviluppo economico il 20 dicembre 2007;

con decreto interministeriale n. 239/EL-105/143/2011 del 7 aprile 2011, all'articolo 1, il Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, approvava il progetto definitivo per la realizzazione, da parte di Terna, del complesso di opere denominato "razionalizzazione della rete elettrica di alta tensione nelle aree di Venezia e Padova", autorizzando la costruzione e l'esercizio, con dichiarazione di pubblica utilità, di urgenza, indifferibilità ed inamovibilità delle stesse opere;

il progetto prevedeva la realizzazione di una nuova condotta di elettricità ad alta tensione da realizzare mediante la costruzione di tralicci in superficie alti 60 metri nella maggior parte del percorso, per poi essere realizzata mediante interramento nel tratto finale tra Marghera e Fusina, nel comune di Venezia;

tale opera interessava il territorio e il tessuto urbano della riviera del Brenta e del miranese con un'importante valenza ambientale, storica, culturale e paesaggistica. Si tratta di un'area caratterizzata dalla presenza di un patrimonio inestimabile di ville venete, di storiche dimore di campagna e di una rete importante di vie d'acqua, che la rendono unica sotto il profilo ambientale;

con sentenza del 10 giugno 2013, n. 3205, il Consiglio di Stato, sesta sezione, accoglieva gli appelli proposti dai Comuni di Vigonovo, Saonara, Stra, Camponogara, Dolo e Fossò e da alcuni privati residenti nelle aree interessate dal tracciato di progetto per ottenere l'annullamento del decreto ministeriale n. 239 del 7 aprile 2011, recante autorizzazione unica ai sensi dell'art. 1-sexies del decreto-legge 29 agosto 2003, n. 239, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre 2003, n. 290, per la realizzazione, da parte di Terna di un nuovo collegamento tra le stazioni di Dolo e Camin;

a seguito del fermo da parte del Consiglio di Stato al progetto di elettrodotto aereo nella tratta Dolo-Camin, in data 23 dicembre 2016 Terna SpA ha depositato un nuovo progetto presso il Ministero, che risulterebbe sostanzialmente uguale a quello precedente, in quanto risulta sempre aereo, per quanto il tracciato sia stato modificato per tener conto del nuovo progetto preliminare dell'idrovia Padova-mare (ampliata in classe V), le linee non siano più in doppia ma in singola terna e sia stata abbassata di 3 metri l'altezza media dei sostegni, nonché si sia proposta una mascheratura arborea di fronte a villa Sagredo a Vigonovo;

come alternative di progetto, in base alla normativa di legge, Terna SpA ha esposto l'"opzione zero" (non realizzazione dell'intervento) ritenendola non praticabile, e ha individuato come "alternativa 2" il vecchio progetto, già bocciato dal Consiglio di Stato nel 2013 e quindi non realizzabile; di fatto, quindi, nessuna alternativa e l'opzione interramento, pur richiesta dai Comuni e dalle Province interessate già dal 2007, è stata presa in considerazione;

nonostante la sovrapponibilità dei due progetti, nonché delle prese di posizione e di azioni legali da parte di tutti Comuni interessati (Dolo, Camponogara, Fossò, Stra, Vigonovo e Saonara), di associazioni, comitati locali e privati cittadini, al fine di richiedere l'interramento delle linee, in data 11 gennaio 2017 il Ministero avrebbe avviato il procedimento d'approvazione del nuovo progetto;

considerato che, a parere degli interroganti:

è importante evidenziare che, a 9 anni dalla prima presentazione, il nuovo progetto Terna SpA si colloca in un contesto molto diverso, in quanto è aumentata la sensibilità ambientale rispetto alla parte già scavata dell'idrovia Padova-mare, ed essa è divenuta un'importante area sportivo-ricreativa con notevole valore naturalistico ed ambientale, ed esiste un progetto preliminare per il completamento dell'idrovia stessa che prevede una pista ciclabile, aree verdi ed aree golenali;

il progetto danneggerebbe in maniera irrevocabile le legittime ambizioni turistiche di un'area vocata ad essere trasformata da "asse plurimodale" per infrastrutture ad alto impatto ambientale a "corridoio ecologico" per compensare l'impatto del nuovo canale artificiale e per ricomporre un territorio che ha subito negli ultimi 50 anni un forte degrado ambientale e paesaggistico;

inoltre, la parte prevista dal progetto di completamento dell'idrovia, nelle quali le aree golenali, la pista ciclabile tra Padova e Venezia, le fasce boscate, la stessa possibilità di pescare o svolgere liberamente qualsiasi attività lungo l'idrovia, e il paesaggio della riviera del Brenta saranno per sempre "segnati" da questa infrastruttura, ed irrimediabilmente persi, anche con riferimento ai rischi per la salute che deriverebbero da un'esposizione prolungata ai campi elettrici e magnetici generati alla frequenza industriale nominale a 380 kV tra le stazioni 380/220/132 kV di Dolo (Venezia) e Camin (Padova) negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno; difatti la legge 22 febbraio 2001, n. 36, recante "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici", all'articolo 1 detta i principi fondamentali in materia, che sono, tra l'altro, diretti a: assicurare la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione dagli effetti dell'esposizione a determinati livelli di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici ai sensi e nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione; assicurare la tutela dell'ambiente e del paesaggio e promuovere l'innovazione tecnologica e le azioni di risanamento volte a minimizzare l'intensità e gli effetti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici secondo le migliori tecnologie disponibili;

inoltre, si aggiungerebbe il danno economico per i proprietari di immobili e terreni nella zona interessata dall'opera, il cui valore sarebbe destinato ad essere oggetto di un deprezzamento di gran lunga superiore ai costi di interramento dell'elettrodotto;

in data 21 gennaio 2017 la conferenza dei sindaci della riviera del Brenta, più Saonara, ha esaminato il nuovo progetto e ha unanimemente deliberato di richiedere l'interramento delle linee elettriche;

in data 1° febbraio si è tenuta una riunione della conferenza dei servizi presso il Ministero, durante la quale la Regione Veneto ha ufficialmente richiesto un'alternativa di progetto che preveda l'interramento delle linee;

il 9 febbraio il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che chiede l'interramento dell'elettrodotto Dolo-Camin;

in data 11 maggio, presso Pianiga, si è tenuta una riunione istituzionale a cui hanno preso parte i rappresentanti di tutti i Comuni interessati dall'opera, della Provincia e della Città metropolitana di Venezia, i quali hanno concertato una linea comune condividendo la soluzione proposta di interramento, in quanto l'impatto dell'opera non può dirsi esaurito solo da un punto di vista tecnico, bensì va valutato anche per l'impatto sull'ambiente e sulla salute dei cittadini,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti descritti;

se non ritenga di dover valutare attentamente il nuovo progetto di Terna SpA, affinché siano correttamente esposte le alternative di progetto e si pervenga all'interramento dell'elettrodotto nella tratta Dolo-Camin, come richiesto da comitati, associazioni ed istituzioni locali;

se non reputi che una società a partecipazione pubblica, quale Terna SpA, debba necessariamente, nel perseguimento delle proprie finalità, tenere conto di preminenti interessi pubblici, e quali azioni concrete intenda intraprendere affinché ciò avvenga anche con riferimento a quanto evidenziato.

(4-07525)