• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/16668    è ormai da tempo che lo storico sugherificio «Ganau» di Tempio Pausania, uno dei maggiori operatori del comparto, vive una profonda crisi economica, coinvolgendo nella stessa un intero...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16668presentato daCORDA Emanuelatesto diLunedì 22 maggio 2017, seduta n. 801

   CORDA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   è ormai da tempo che lo storico sugherificio «Ganau» di Tempio Pausania, uno dei maggiori operatori del comparto, vive una profonda crisi economica, coinvolgendo nella stessa un intero territorio come quello dell'Alta Gallura già dilaniato da eventi di tale portata che hanno contribuito ad una situazione di crisi disastrosa e a una ferita sociale profondissima. E infatti a farne le spese, come spesso accade, sono i lavoratori e le loro famiglie, gli unici su cui ricadono gli effetti della crisi e delle scelte manageriali;
   già da mesi lo scenario che si stava prefigurando per i lavoratori era critico, in quanto negli incontri tenutisi nel mese di marzo 2017 tra proprietà e sindacati sono stati disattesi, con una decisione unilaterale, gli accordi precedentemente raggiunti sul pagamento degli stipendi arretrati e senza alcuna consultazione preventiva degli operai. Una decisione inaccettabile che ha contribuito ad alimentare uno stato di incertezza e preoccupazione che sarebbe poi sfociato, come si è poi verificato, in una situazione ancor peggiore. È da rivedere per tale motivo anche la posizione assunta dalle organizzazioni sindacali, che dovrebbero difendere gli interessi della categoria, contro le quali si scagliano i dipendenti del sugherificio che sentendosi abbandonati e non rappresentati accusano le stesse di aver assunto una posizione favorevole all'azienda o almeno di essersi sottomessi alle decisioni unilaterali assunte della stessa, anziché provvedere alla tutela dei lavoratori;
   sono le stesse organizzazioni sindacali a comunicare ai lavoratori la notizia del licenziamento di ben 79 unità su 230 nell'aprile 2017, alle quali si sono aggiunte le dimissioni per giusta causa di altri 10 dipendenti per mancato pagamento degli stipendi; un numero di licenziamenti addirittura superiore a quanto era stato ipotizzato e preannunciato che incide sulla intera filiera di produzione. Sono 27 nel reparto taglio, 20 nel reparto selezione tappi naturali e tecnici, 5 in quello dell'incollaggio e della bollitura, 5 in quello delle spedizioni, degli elettricisti, del trattamento di sanificazione e 2 nei reparti del lavaggio, dell'essiccazione, della macinazione, delle pesatrici, della rettifica tappi e delle timbratrici;
   non si sottrae da responsabilità la politica locale e regionale che nel corso di questi mesi sembra essere rimasta ad osservare l'involuzione della situazione senza prendere alcun provvedimento concreto sia a tutela dei lavoratori che degli stessi imprenditori; pertanto esprimendo piena solidarietà e sostegno ai lavoratori coinvolti, si chiede all'amministrazione locale e regionale di dare un segnale forte intervenendo attivamente nella vicenda, al fine di porre in essere un piano con il quale si tenti di risolvere una crisi che, oltre a ripercuotersi sui lavoratori e sulle loro famiglie, generando un vero dramma sociale, sta mettendo a rischio un intero settore economico dell'Alta Gallura nonché dell'intera Sardegna –:
   se alla luce delle criticità e considerazioni sopra esposte il Governo abbia intenzione di assumere un ruolo attivo nella vertenza e con quali modalità intenda dare risposta alle necessità dei lavoratori cercando di scongiurare o quanto meno ridurre al minimo i licenziamenti;
   se il Governo abbia intenzione di aprire un tavolo tecnico-istituzionale per la realizzazione di una strategia che, di concerto con le autorità regionali e locali e gli stessi imprenditori, possa dar vita a un piano produttivo che consenta di risollevare le sorti dell'economia di questi territori già da tempo dilaniata da una profonda crisi. (4-16668)