• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/16654    prima dell'apertura del Mercure, in Calabria, erano già attive quattro centrali biomasse, di potenza complessiva di 104 MW e, con un consumo di 1.010.000 tonnellate l'anno. La centrale...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16654presentato daPARENTELA Paolotesto diVenerdì 19 maggio 2017, seduta n. 800

   PARENTELA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   prima dell'apertura del Mercure, in Calabria, erano già attive quattro centrali biomasse, di potenza complessiva di 104 MW e, con un consumo di 1.010.000 tonnellate l'anno. La centrale del Mercure, da sola, ha una potenza pari al 40 per cento delle altre quattro ed un consumo annuo, di 340.000 tonnellate, che porta a quasi un milione di tonnellate l'anno il «saldo negativo», in Calabria, tra richiesta ed offerta di biomasse da ardere;
   fin dall'inizio del 2016, in concomitanza temporale con l'apertura della centrale del Mercure, si è verificata in Calabria una recrudescenza senza precedenti di tagli boschivi illegali – incessantemente riportati dalla stampa e dall'interrogante con diversi atti di sindacato ispettivo e su cui sta attivamente indagando la magistratura – che stanno distruggendo le foreste, contribuendo al dissesto idrogeologico, ai processi di desertificazione, allo sviluppo del fenomeno di criminalità organizzata noto come «mafia dei boschi»;
   l'amministratore delegato di Enel ha ufficialmente ammesso, nella richiesta di autorizzazione per la centrale del Mercure, l'utilizzo dei dati microclimatici della valle di Latronico, invece di quelli del Mercure, in quanto «analoghi». Ha altresì affermato che i qualora i rilievi in corso (fatti a Enel) dovessero mostrare evidenti discrepanze tra i dati della valle di Latronico e quella del Mercure, si potrà cambiare la modalità di rilevamento degli inquinanti. Quanto finora asserito, ad avviso dell'interrogante, toglie ogni attendibilità scientifica al posizionamento delle centraline, rendendo inattendibile il livello di inquinamento dell'aria e dunque il rischio di salute della gente del Mercure;
   Enel, come ha affermato l'amministratore delegato, con la centrale del Mercure nel 2016 ha incassato 49 milioni di euro, di cui 39 milioni di incentivi pubblici e appena 10 dalla produzione energetica –:
   se quanto affermato dall'amministratore delegato di Enel in merito agli incentivi pubblici incassati con la centrale del Mercure trovi conferma e quale sia la ratio di tale finanziamento pubblico a fronte del quale l'interrogante come contropartita altro non vede se non la distruzione del patrimonio boschivo calabrese, del prezioso e delicatissimo ambiente del parco nazionale del Pollino, uno sviluppo del fenomeno di criminalità organizzata di stampo ‘ndranghetista e la possibilità di seri danni per la salute degli abitanti della valle del Mercure. (4-16654)