• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/16765    il Centro meteorologico regionale (Cmr) di Linate, con sede presso l'omonimo aeroporto, rappresenta un pezzo importante della storia della meteorologia e un polo di riferimento meteo per...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16765presentato daGELMINI Mariastellatesto diMartedì 30 maggio 2017, seduta n. 806

   GELMINI. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   il Centro meteorologico regionale (Cmr) di Linate, con sede presso l'omonimo aeroporto, rappresenta un pezzo importante della storia della meteorologia e un polo di riferimento meteo per l'intero bacino dell'Italia settentrionale;
   si tratta di un patrimonio unico nel suo genere, perché – oltre a svolgere ruoli di competenza militare e di assistenza al volo – opera attivamente in svariati settori civili: dalla sicurezza in territorio alpino alla salute dalla ricerca alla formazione didattica;
   il Cmr venne istituito nel 1934 presso il dismesso campo di aviazione di Taliedo – il primo aeroporto della città di Milano – e poi trasferito presso il nuovo aeroporto di Linate. Un anno più tardi, nel 1935 l'ufficio entrò, come Centro meteorologico regionale, nella struttura della Centrale di assistenza al volo della 1a zona aerea territoriale di Milano e mantenne tale connotazione anche dopo il secondo conflitto mondiale, transitando nella Regione informazioni volo, nel 1954. In tale struttura il Cmr assunse la sua naturale connotazione di ente meteorologico di regione aerea, con compiti di assistenza all'aviazione militare e civile. Divenne comando di corpo ed ente autonomo nel 1987 e venne posto alle dipendenze del Centro operativo di regione (1o ROC) e poi del Comando operativo delle forze aeree (COFA), mantenendo le sue competenze di assistenza meteorologica ai sensi ICAO sulla Fir di Milano. Nel 1999 il 1o Cmr venne posto alle dipendenze del neonato Ufficio generale per la meteorologia (UGM), all'interno del Comando della squadra aerea. Contemporaneamente vennero chiusi i Cmr di Roma e Brindisi ed il 1o Cmr assunse quindi il compito di «Veglia meteorologica aeronautica» su tutto il territorio nazionale diventando allo stesso tempo unico alternato del Centro nazionale di meteorologia e climatologia (CNMCA). Dal maggio 2006 al 2015 è stato posto alle dipendenze del Cnmca stesso;
   con la riorganizzazione del comparto meteorologico dell'Aeronautica militare, il 1o Centro meteorologico regionale (CMR) di Milano Linate è stato riorganizzato nel neo-costituito Centro operativo per la meteorologia (COMET), alle dirette dipendenze della 9a brigata aerea «Intelligence, Surveillance, Target Acquisition and Reconnaissance – Electronic Warfare» (ISTAR-EW), presso il sedime aeroportuale di Pratica di Mare;
   a seguito di tale ristrutturazione organizzativa il centro e anche coloro che attualmente vi operano saranno trasferiti a Ferrara, dove ha sede il neo-costituito «Ufficio meteorologico» alle dipendenze del comandante dell’«Air Operation Centre» (AOC) nazionale di Poggio Renatico (Ferrara), così privando il territorio lombardo di un centro di eccellenza all'avanguardia per la meteorologia, di un importante polo per la ricerca e la formazione aeronautica, ma anche di una struttura di servizio che collabora con l'Arpa Lombardia, per il monitoraggio in quota dei parametri meteorologici indispensabili per la previsione degli inquinanti, con la Forestale, le università e anche con l'autorità di bacino del Po per la prevenzione del rischio alluvionale;
   in questi mesi forti si sono levate le perplessità di operatori, cittadini ed istituzioni locali e regionali di fronte a questa decisione –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto riportato in premessa;
   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda intraprendere al fine di evitare la chiusura del Centro meteorologico regionale (CMR) di Linate, ente storico dal valore strategico, e se intenda rivalutare la decisione assunta che, ad avviso dell'interrogante, porterebbe all'ennesima dismissione di una realtà consolidata e alla dilapidazione di un'enorme ricchezza in termini di valore storico, potenziale operativo e di capitale umano. (4-16765)