• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11466    si apprende da fonti di stampa che ad agosto 2016 si sarebbe verificata una perdita di liquidi dall'impianto di estrazione del petrolio nel centro Cova dell'Eni di Viggiano sito in...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11466presentato daDE LORENZIS Diegotesto diMartedì 30 maggio 2017, seduta n. 806

   DE LORENZIS. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   si apprende da fonti di stampa che ad agosto 2016 si sarebbe verificata una perdita di liquidi dall'impianto di estrazione del petrolio nel centro Cova dell'Eni di Viggiano sito in provincia di Potenza con conseguente dispersione nell'ambiente circostante, più precisamente nel sottosuolo. Tuttavia, di detta perdita, proseguita fino a novembre, sino a raggiungere 400 tonnellate di petrolio sversato, non è stata comunicata notizia alcuna se non nei giorni appena trascorsi (a circa nove mesi di distanza) durante un tavolo tecnico convocato dal Governo;
   il vigente codice dell'ambiente, all'articolo 242, impone che «al verificarsi di un evento che sia potenzialmente in grado di contaminare il sito, il responsabile dell'inquinamento mette in opera entro ventiquattro ore le misure necessarie di prevenzione e ne dà immediata comunicazione». L'eventuale omissione di detta comunicazione è sanzionata penalmente ai sensi del successivo articolo 257 con la pena dell'arresto da tre mesi a un anno o con l'ammenda da mille euro a ventiseimila euro;
   alla diffusione della notizia, il Ministro Gian Luca Galletti, intervistato sulla questione, ha dichiarato di non avere alcuna competenza sul Cova Centro oli Val D'Agri;
   lo stesso Ministro, tuttavia, nel maggio 2016, in occasione della sua audizione sullo stato dell'inquinamento ambientale in Basilicata aveva affermato le sue competenze, dato che, dichiarava, aveva costituito «uno specifico gruppo di lavoro, a cui hanno partecipato il comandante del comando generale dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente, due rappresentanti dell'ISPRA e le competenti direzioni generali del Ministero dell'ambiente». In particolare, «ferma restando ogni diversa competenza di carattere regionale o di altra istituzione, le proposte iniziali del gruppo di lavoro sono state le seguenti: assicurare la partecipazione del ministero, anche avvalendosi di ISPRA, al procedimento penale» e altre misure che confermano le competenze statali;
   nella medesima audizione il Ministro ha richiamato anche le competenze del Ministero dello sviluppo economico che in aprile aveva disposto un sopralluogo per effettuare una valutazione sullo stato di sicurezza degli operatori e dell'impianto stesso. Infine, in base a quanto rappresentato dal Ministero dello sviluppo economico, risulta, quindi, che, «in relazione ai compiti svolti dalle amministrazioni statali competenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro del Centro Oli», sono state adottate tutte le iniziative necessarie nei confronti dell'operatore per l'implementazione di interventi relativi alla sicurezza degli impianti –:
   se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sia stato informato dei fatti dal prefetto, nelle ventiquattro ore successive al momento in cui quest'ultimo, a sua volta, abbia ricevuto – insieme a comune, provincia e regione – l'ormai nota «immediata comunicazione» dello sversamento occorso;
   quali informazioni il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare abbia ricevuto da Eni su possibili minacce di danno ambientale e quali misure abbia prescritto di adottare per la necessaria prevenzione o se abbia egli stesso adottato dette misure;
   se si ritenga che sussistano i presupposti per avviare, tramite l'Istituto superiore di sanità e l'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, un'indagine epidemiologica in relazione agli effetti sulla popolazione di quanto occorso per verificare se vi sia pericolo per la salute e per la catena alimentare e per fare chiarezza sulla situazione e su eventuali rischi per l'uomo e per l'ambiente. (5-11466)