Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/16757 da notizie di stampa (articoli apparsi sul Foglio, a firma di Luciano Capone) si apprende di inquietanti similitudini tra due inchieste, diverse tra di loro, ma con gli stessi...
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-16757presentato daMORANI Alessiatesto diLunedì 29 maggio 2017, seduta n. 805
MORANI. —
Al Ministro della giustizia
. — Per sapere – premesso che:
da notizie di stampa (articoli apparsi sul Foglio, a firma di Luciano Capone) si apprende di inquietanti similitudini tra due inchieste, diverse tra di loro, ma con gli stessi protagonisti;
le similitudini sarebbero quelle tra l'inchiesta Consip e un'altra avviata dalla stessa procura e dallo stesso magistrato, John Henry Woodcock, riguardante la cooperativa Cpl Concordia. Secondo il Foglio, infatti, partendo dalle indagini sulla metanizzazione dell'isola di Ischia si arrivò alla pubblicazione sul Fatto Quotidiano delle intercettazioni fra il generale della Guardia di finanza Michele Adinolfi e Matteo Renzi, in cui il segretario del Pd esprimeva giudizi sull'allora premier Enrico Letta: conversazioni che non avevano alcun rilievo penale e che non avrebbero dovuto essere pubblicate;
sempre secondo l'articolo in questione Renzi sarebbe stato intercettato mentre conversa con il generale della Guardia di finanza Adinolfi, che però viene intercettato sulla base di un errore, poiché, nel novembre del 2013, mentre indagano sulla presunta corruzione della Cpl Concordia, gli inquirenti napoletani ascoltano i vertici della cooperativa che, temendo di avere cimici negli uffici, parlano di un «generale» che potrebbe effettuare una bonifica: per il Pm Woodcock il generale è Adinolfi, mentre in realtà si viene a scoprire che il «generale» citato era in realtà Matteo Lopez, un militare in pensione titolare della Sigint, un'azienda operante nel ramo della sicurezza aziendale, che effettuava una regolare bonifica;
nonostante lo scambio di persona Adinolfi viene indagato per corruzione e viene intercettato per circa tre mesi, e successivamente la sua posizione è archiviata dallo stesso Woodcock;
dell'intercettazione tra Renzi e Adinolfi, sempre secondo l'articolo in questione, pare si fosse interessato anche il Csm, con un fascicolo aperto nel luglio 2015, che però sarebbe ancora pendente in prima commissione: «in entrambi i casi, cioè sia nell'inchiesta Consip che in quella e Cpl Concordia – spiega Zanettin consigliere del CSM – l'ex premier Renzi è infatti risultato vittima di una fuga di notizie, riguardante una intercettazione penalmente non rilevante, e, per quanto riferito dal Foglio, in ambedue le vicende titolare dell'inchiesta è il dottor Woodcock, assistito dai carabinieri del Noe di Napoli, guidato appunto dal Capitano Scafarto. In entrambi i casi l'intercettazione riguardante l'ex premier è stata fatta arrivare al giornalista Marco Lillo, che l'ha pubblicata»;
ad accomunare le due inchieste citate sarebbero le ripetute fughe di notizie, manipolazioni delle informative, scontri tra procure, e intercettazioni penalmente irrilevanti e secretate di Matteo Renzi che sono state comunque pubblicate –:
se il Ministro non ritenga, nell'ambito delle sue competenze, di doversi adoperare, in particolare tramite l'esercizio dei propri poteri ispettivi, affinché venga fatta luce sulla vicenda così come esposta in premessa. (4-16757)