• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/04461 la direzione investigativa antimafia è un organo fortemente voluto dal magistrato Giovanni Falcone al fine di rendere più efficiente la lotta contro la criminalità organizzata di tipo...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04461presentato daNUTI Riccardotesto diGiovedì 10 aprile 2014, seduta n. 209

NUTI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
la direzione investigativa antimafia è un organo fortemente voluto dal magistrato Giovanni Falcone al fine di rendere più efficiente la lotta contro la criminalità organizzata di tipo mafioso, istituito, nell'ambito del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno, tramite il decreto-legge 29 ottobre 1991, n. 345, convertito con modificazioni dalla legge 30 dicembre 1991, n. 410;
l'utilità dell'attività svolta e i risultati ottenuti dalla direzione investigativa antimafia nella lotta alla mafia in questi anni sono indiscussi ed hanno consentito l'arresto di numerosi soggetti e la confisca di beni per svariati miliardi di euro;
nel corso degli anni, nonostante la necessità riconosciuta da sempre dalla generalità delle forze politiche di perseguire in maniera decisa il contrasto alla criminalità organizzata, si è assistito alla sistematica riduzione dei fondi destinati alla direzione investigativa antimafia: in altre parole, ad avviso dell'interrogante, si può notare una distanza tra gli annunci politici fatti, anche a scopi elettorali, e i provvedimenti concreti adottati, a partire dallo stanziamento di fondi;
si è passati, infatti, dai 28 milioni di euro stanziati per l'anno 2001, ai 13,5 milioni di euro stanziati per l'anno in corso, con una riduzione di oltre il 50 per cento, proprio nell'anno decisivo per il completamento delle opere che gravitano attorno a EXPO Milano 2015, tristemente famose per la contiguità con la criminalità organizzata di tipo mafioso, durante le delicate ricostruzioni post-terremoto in Emilia e in Abruzzo;
questa distanza si rileva anche a livello regionale, come in Sicilia, dove la mafia è radicata nella società ma, al di là degli annunci politici, non vengono stanziati fondi significativi per attuare una reale politica di contrasto: infatti, i fondi stanziati dall'Assemblea regionale siciliana nella legge finanziaria per il 2014, allocati nei capitoli di bilancio appartenenti all'unità previsionale di base «lotta alla mafia ed alla criminalità organizzata», ammontano a solo 154 mila euro, mentre nella legge finanziaria per l'anno 2013 ammontavano a circa 1,2 milioni di euro, registrando dunque una riduzione di quasi il 90 per cento;
la cronica mancanza di fondi ha portato alla formazione di situazioni paradossali come, per esempio, l'impossibilità da parte del personale di seguire corsi di aggiornamento oppure partecipare a indagini internazionali, senza contare l'impossibilità di pagare gli straordinari o le spese relative all'utilizzo dei veicoli;
tra le conseguenze di questi tagli vi è anche l'impossibilità di effettuare intercettazioni con risorse proprie e la necessità di utilizzare i servizi che alcune società private già forniscono ad alcune procure della Repubblica, le quali procedono poi al pagamento;
ciò ha avuto effetti anche sul «trattamento economico accessorio», la cosiddetta indennità di cravatta, un trattamento economico aggiuntivo erogato ai membri della direzione investigativa antimafia in virtù dell'attività da questi svolta: fino al 2011 questa spesa era considerata obbligatoria, mentre successivamente è stata tramutata in non obbligatoria e sottoposta alla discrezionalità dell'esecutivo, il quale deve disporne il pagamento con proprio decreto; inoltre, servirebbero circa 6 milioni di euro all'anno per coprire interamente questa spesa quando, ad oggi, è disponibile solo poco più della metà di tale somma;
la carenza di fondi si è riverberata anche sull'utilizzo delle banche dati, fondamentali per la lotta alla «Mafia S.p.A.», in particolar modo in questi mesi in cui si sta intensificando il contrasto delle infiltrazioni mafiose negli appalti legati a Expo Milano 2015: la riduzione degli accessi a queste banche dati è stata di circa il 50 per cento;
un ulteriore problema riguarda la carenza di personale: per poter operare in maniera efficiente e completa la direzione investigativa antimafia dovrebbe poter contare su circa 3.000 agenti, mentre attualmente dispone solo di 1.300. Inoltre, visti i tagli agli stipendi, molti agenti stanno iniziando a chiedere il trasferimento ad altri uffici, privando la direzione investigativa antimafia di importanti risorse umane con una fondamentale esperienza e conoscenza dei metodi di contrasto alla criminalità organizzata;
ciononostante, pare che la sede operativa della direzione investigativa antimafia a Roma, sia in un immobile per il quale viene corrisposto un canone di locazione di circa 800 mila euro, nonostante ci fosse la possibilità, quando fu siglato il contratto, così come riportato da alcuni organi di stampa, di optare per immobili meno onerosi o addirittura gratuiti, in quanto posseduti dalla Stato, mentre la stessa sede centrale ha un costo di 17 milioni di euro annui;
il Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, ha affermato la propria intenzione di perseguire la lotta alla mafia, ma, in questo stato, appare ovvio all'interrogante che il contrasto alla criminalità organizzata sarà ostacolato in maniera rilevante dalle difficoltà economiche e organizzative che evidenzia la direzione investigativa antimafia consentendo alla mafia di radicarsi ancor più sul territorio e di penetrare tanto nell'economia che nelle istituzioni –:
se sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e non intenda attivarsi al fine di assicurare sufficienti risorse alla direzione investigativa antimafia;
se non intenda attivarsi al fine di garantire un aumento del personale in misura pari a quella citata in premessa;
se non intenda attivarsi, per le parti di sua competenza, al fine di garantire la completa corresponsione ai membri della direzione investigativa antimafia del trattamento economico accessorio, anche reperendo ulteriori fondi ove necessario;
quali siano le società private che forniscono risorse umane e materiali alle procure della Repubblica, così come alla direzione investigativa antimafia, per lo svolgimento di intercettazioni, anche fornendo la relativa documentazione, e se non intenda vigilare sul loro operato e sui loro assetti proprietari;
se non intenda attivarsi, per le parti di competenza, al fine di promuovere il trasferimento delle sedi romane della direzione investigativa antimafia, e delle altre sedi sparse sul resto del territorio nazionale, in immobili di proprietà dello Stato ovvero confiscati alla criminalità organizzata. (4-04461)