• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/16790    dovrebbe costituire regola comune la salvaguardia dei princìpi di libertà, indipendenza e imparzialità dell'università pubblica, visto che la legge nazionale n. 240 del 2010,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16790presentato daFEDRIGA Massimilianotesto diMercoledì 31 maggio 2017, seduta n. 807

   FEDRIGA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   dovrebbe costituire regola comune la salvaguardia dei princìpi di libertà, indipendenza e imparzialità dell'università pubblica, visto che la legge nazionale n. 240 del 2010, all'articolo 1, comma 1, stabilisce che «le università sono sede primaria di libera ricerca e di libera formazione (...)», sancendo inoltre, all'articolo 2, comma 1, l'attribuzione al rettore della «responsabilità del perseguimento delle finalità dell'università (...)»;
   anche lo statuto dell'università di Udine all'articolo 1, comma 1, sottolinea che «l'Università degli Studi di Udine (...) è sede primaria di libera ricerca e libera formazione (...) contribuendo con ciò allo sviluppo civile, culturale, sociale ed economico del Friuli». E lo stesso codice etico di ateneo, nel preambolo, afferma che «ricerca, didattica e studio debbono essere esercitate in uno spirito di libertà, intesa come indipendenza da qualsiasi pregiudizio o condizionamento ideologico». Inoltre all'articolo 1, comma 2, si parla di «imparzialità razionale rispetto a tutte le prospettive culturali, religiose, politiche e scientifiche» e all'articolo 11, comma 1, si afferma che «l'utilizzo del nome e del logo sono consentiti esclusivamente per scopi istituzionali», cioè appunto per libera ricerca e libera formazione;
   l'università di Udine ha concesso il patrocinio al Friuli Venezia Giulia Pride, in programma il 10 giugno 2017, il cui sito parla a chiare lettere di «manifesto politico»;
   affermare che l'università di Udine concede il patrocinio al Friuli Venezia Giulia Pride «in quanto sede di libera ricerca e formazione», come ha fatto il rettore dell'ateneo Alberto Felice De Toni, ad avviso dell'interrogante distorce il senso dell'articolo 1 della legge sull'università, piegando la struttura a interessi di partito, lo stesso peraltro ospitato nel 2015 dall'ateneo friulano per una sua manifestazione;
   l'articolo 2 dello statuto dell'università di Udine prevede che si perseguano le finalità istituzionali dell'ateneo ispirandosi al principio di «pluralismo». L'università deve cioè astenersi dallo schierarsi pro o contro posizioni di tipo valoriale e ideologico-politico, come invece avviene approvando (attraverso il patrocinio) valori di una minoranza che altri possono non condividere –:
   se il Governo sia a conoscenza del patrocinio concesso dal rettore dell'università di Udine al Friuli Venezia Giulia Pride, manifestazione «politica» per ammissione stessa degli organizzatori e quale orientamento, per quanto di competenza, intenda esprimere alla luce delle norme di cui in premessa;
   se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative, anche normative, volte a rafforzare i princìpi dell'imparzialità e del pluralismo nell'attività degli atenei, tenendo conto dell'alto dovere politico e morale di preservare da attenzioni improprie la credibilità e l'autorevolezza dell'istituzione universitaria in modo da evitare casi come quello di Udine. (4-16790)