• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11481    Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca sono al centro di una complicata trattativa con le autorità europee per evitare il default e gli effetti depressivi che un eventuale bail-in...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-11481presentato daPAGLIA Giovannitesto diMercoledì 31 maggio 2017, seduta n. 807

   PAGLIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca sono al centro di una complicata trattativa con le autorità europee per evitare il default e gli effetti depressivi che un eventuale bail-in provocherebbe sulle quotazioni in borsa della gran parte dei titoli bancari;
   il Governo, nel salvataggio delle due banche venete, ha adottato, a giudizio dell'interrogante, un approccio fin troppo attendista, nonostante la minaccia di crisi sistemica, non solo per le dirette interessate ed i loro clienti ma per l'intero sistema finanziario italiano;
   il 25 maggio 2017, il Ministro interrogato, a margine dell'incontro tra i vertici dei due istituti veneti e la direzione generale concorrenza della Commissione europea per un'analisi congiunta della situazione, ha dichiarato testualmente che: «Il dialogo con le autorità europee prosegue, con il comune obiettivo di concordare la soluzione che garantisca la stabilità delle due banche venete e salvaguardi integralmente i risparmiatori, nel pieno rispetto delle regole europee»; in buona sostanza lo stesso Ministro sembrerebbe escludere il ricorso al bail-in, ovvero al salvataggio dei due istituti di credito a spese degli azionisti, degli obbligazionisti subordinati e dei correntisti con depositi superiori a 100.000 euro;
   ciò vuol dire che, per salvare le due banche, si resterà dentro la cornice della ricapitalizzazione precauzionale, che implica l'utilizzo di fondi pubblici dopo la conversione delle obbligazioni subordinate in azioni: infatti, di fronte a tale scenario la Commissione europea ha chiesto ai due istituti, nell'ambito dello schema di ricapitalizzazione preventiva e per non incorrere nelle infrazioni sugli aiuti, oltre al sostegno del Tesoro, di raccogliere circa un miliardo di euro di capitale da privati, una condizione necessaria per poi accordare la ricapitalizzazione di Stato, ma che al momento tale somma non risulta ancora essere stata «rastrellata»;
   pur se il Ministro interrogato è sembrato minimizzare sul paventato ricorso al bail-in, l'ipotesi che le autorità europee siano orientate ad imporre ai due istituti di credito la procedura, soprattutto al fine di dare un esempio di attuazione rigorosa delle regole, non è remota ed è stata accolta con un «no comment» dallo stesso Ministro;
   nel frattempo i consigli di amministrazione delle due banche venete hanno deciso di «sondare» il fondo Atlante, un tentativo che al momento sembra registrare gli scarsi entusiasmi da parte dei potenziali finanziatori –:
   se non ritenga di dover individuare, per quanto di competenza, una rapida soluzione che scongiuri il rischio di default dei due istituti. (5-11481)