Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/07599 CAPPELLETTI, GIARRUSSO, GIROTTO, DONNO, LEZZI, MORONESE, CASTALDI, MARTON - Al Ministro dell'economia e delle finanze - Premesso che:
sono circa 200.000 gli investitori di Banca Popolare...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-07599 presentata da ENRICO CAPPELLETTI
martedì 30 maggio 2017, seduta n.832
CAPPELLETTI, GIARRUSSO, GIROTTO, DONNO, LEZZI, MORONESE, CASTALDI, MARTON - Al Ministro dell'economia e delle finanze - Premesso che:
sono circa 200.000 gli investitori di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca vittime delle decisioni dei consigli d'amministrazione sul valore gonfiato delle azioni; in un intervallo temporale piuttosto limitato, meno di un anno, gli azionisti hanno subito di fatto un azzeramento del valore dei propri risparmi: si è passati da un valore di 62,5 euro ad azione per la Banca Popolare di Vicenza e di 40,75 per Veneto Banca, ad un importo di 0,10 euro per titolo;
da fonti di stampa ("Corriere del Veneto" del 1° marzo 2016) si apprende che il procuratore capo di Vicenza, che sta conducendo l'attività di indagine sulla Banca Popolare di Vicenza, ha affermato che "i reati principali rimangono quelli di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza, ma è logico pensare che si dovrà estendere il campo d'azione anche alla valutazione di altre fattispecie, come il falso in bilancio e il vincolo associativo. I reati, per così dire "satellite", sono quelli di truffa o, a seconda delle interpretazioni e delle valutazioni che potremo fare, di estorsione";
da fonti di stampa ("Il Giornale di Vicenza" del 7 aprile 2017) si apprende che anche la Banca Popolare di Vicenza ha esercitato l'azione di responsabilità contro gli ex vertici "con una richiesta di danni per due miliardi di euro";
considerato che:
il "Corriere del Veneto" del 23 maggio riporta che il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Pier Paolo Baretta, ha affermato: "Zaia in questi anni ha sostenuto le giunte compromesse col sistema degli affari; sono dentro fino al collo nella finanza e nelle banche, popolari e non, la cui crisi non vede di certo estranea la maggioranza politica che ha governato il Veneto. Zaia non è proprio quell'osservatore neutrale al di sopra delle parti che tenta sempre di fare";
risulta agli interroganti che le suddette dichiarazioni non siano state mai smentite dal sottosegretario Baretta,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
se risulti che le dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario di Stato Baretta, circa la sussistenza di rapporti e legami tra il potere finanziario ed il potere politico veneto e della responsabilità di quest'ultimo nel dissesto delle banche, corrispondano al vero;
se intenda attivarsi con urgenza affinché si verifichi: quali siano le "giunte compromesse con il sistema degli affari" alle quali fa riferimento il sottosegretario Baretta ed in quali termini si concretizzi tale compromissione; quali siano le persone "dentro fino al collo nella finanza e nelle banche, popolari e non", per quali motivi siano coinvolte ed a quali banche "popolari e non" si faccia riferimento; in quali termini la maggioranza politica che ha governato il Veneto sia responsabile della crisi degli istituti bancari e per quali motivi il presidente Zaia non sarebbe "l'osservatore neutrale al dì sopra delle parti"; se i legami tra le circostanze e le persone a cui allude il sottosegretario siano supportati da elementi probatori di cui può dare indicazioni;
se non ritenga che le circostanze oggetto delle dichiarazioni, ove risultino riconducibili a fattispecie di reato, dovrebbero essere formalizzate in una denuncia alla Procura della Repubblica, anche allo scopo di evitare di incorrere nel reato di omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale.
(4-07599)