• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/03786 Maurizio ROMANI, BENCINI, SIMEONI, VACCIANO, MOLINARI, MASTRANGELI - Al Presidente del Consiglio dei ministri - Premesso che, secondo quanto risulta agli interroganti: il 21 maggio 2017...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03786 presentata da MAURIZIO ROMANI
mercoledì 31 maggio 2017, seduta n.833

Maurizio ROMANI, BENCINI, SIMEONI, VACCIANO, MOLINARI, MASTRANGELI - Al Presidente del Consiglio dei ministri - Premesso che, secondo quanto risulta agli interroganti:

il 21 maggio 2017 un nuovo episodio dell'inchiesta pubblicata su "l'Espresso" dal giornalista Fabrizio Gatti, riguardante le vicende poco chiare che hanno caratterizzato l'azione di alcuni enti autorizzati presso la Commissione per le adozioni internazionali, ha rivelato alcuni retroscena in relazione alla nomina da parte del Presidente del Consiglio dei ministri della nuova vicepresidente della Cai, l'attuale presidente del Tribunale per i minorenni di Firenze, Laura Laera;

nel luglio 2016, il settimanale aveva pubblicato un'inchiesta dal titolo "Ladri di bambini", relativa al caso di alcuni minori del Congo sottratti alle proprie famiglie, dalla quale emergevano particolari sconvolgenti, riguardanti il coinvolgimento diretto dell'ente Ai.Bi. Secondo l'inchiesta, infatti, una rete di trafficanti avrebbe cercato di far entrare in Italia bambini sottratti ai loro genitori in Congo, e quindi sicuramente non adottabili, grazie anche alle presunte coperture e alle omissioni dei vertici dell'associazione "Aibi - Amici dei bambini" di San Giuliano milanese (Milano). Secondo quanto riportato, i responsabili di Ai.Bi. non avrebbero denunciato quanto sapevano, avrebbero fornito informazioni non corrispondenti al vero, collaborando persino alla messinscena di un rapimento da parte di inesistenti bande armate. Attraverso i loro assistenti locali, avrebbero addirittura ostacolato la partenza per l'Italia di decine di bambini, mettendo così a rischio il trasferimento di tutti i 151 minori già adottati in Congo da famiglie italiane. Nel mese di dicembre sempre "l'Espresso", approfondendo l'inchiesta, con un articolo dal titolo "Bambini rubati, si rompe il silenzio", aveva riportato la notizia di decine di denunce delle famiglie contro Ai.Bi. per presunte gravissime irregolarità nelle procedure di adozione internazionale;

lo stesso autore faceva notare come già nel gennaio 2013, a seguito di un'altra inchiesta giornalistica, relativa ad una rete di pedofili operanti in un orfanotrofio in Bulgaria, il settimanale aveva evidenziato la condotta poco ortodossa della medesima associazione, che, tra l'altro, come riportato anche in un esposto presentato da genitori adottivi i cui figli erano stati sottoposti ad abusi e violenze, ha informato la Commissione per le adozioni internazionali, allora presieduta dal Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, Andrea Riccardi, molto dopo la prima segnalazione dei genitori adottivi, ritardando di oltre due mesi le indagini su una probabile organizzazione di pedofili, e così ostacolando la ricostruzione dei fatti;

con l'atto di sindacato ispettivo 3-03437 del 25 gennaio 2017, a tutt'oggi in attesa di risposta, gli interroganti chiedevano un segnale forte a sostegno delle famiglie e in difesa della legalità e della trasparenza nelle procedure di adozione. Gli enti autorizzati infatti, in qualità di associazioni private autorizzate dallo Stato ad operare nelle procedure adottive, espongono l'onorabilità e l'affidabilità del Governo italiano nei confronti dei cittadini italiani che gli conferiscono l'incarico e dei Paesi esteri in cui operano. Appariva dunque fondamentale che vi fosse una presa di posizione netta, volta verificare quanto denunciato dal vicepresidente pro tempore della Cai, Silvia Della Monica, nell'ambito di un'audizione presso la II Commissione permanente (Giustizia) della Camera dei deputati il 16 ottobre 2016;

risulta agli interroganti che il 28 marzo 2017 sia stato nominato nella Commissione il rappresentante di un'associazione controllata e guidata da vari enti, tra i quali Ai.Bi. La Presidenza del Consiglio dei ministri ha così permesso che nell'autorità di controllo sulle adozioni e sui finanziamenti pubblici andasse a sedersi il rappresentante di un ente controllato, nel momento in cui tra l'altro l'ente è stato denunciato per fatti vergognosi: un conflitto di interessi contro cui altre associazioni, escluse dalla Commissione, hanno presentato un esposto all'autorità giudiziaria;

fatti gravissimi riguardano inoltre le ripetute minacce che avrebbero ricevuto alcune delle coppie di genitori adottivi, che hanno denunciato le irregolarità operative dell'ente e che hanno poi contribuito alla nascita dell'indagine amministrativa interna alla Cai e di quella penale. Minacce diffuse tramite i social network, attraverso account ufficiali e fittizi, più volte riferite al Presidente del Consiglio dei ministri e al Presidente della Repubblica con accorati appelli, e che adesso sono ancor più fonte di preoccupazione;

il 19 maggio 2017 il Presidente del Consiglio dei ministri ha nominato l'attuale presidente del Tribunale per i minorenni di Firenze, Laura Laera, vicepresidente della Cai. La nomina risponde pienamente ai requisiti previsti dalla normativa vigente ed è ben noto agli interroganti quanto la nuova vice presidente sia personalità stimata con una storia professionale irreprensibile. Non può però non destare interesse la coincidenza per la quale ad occuparsi dell'indagine a carico dell'ente autorizzato, accusato di traffico di minori, sia il marito della neo nominata vicepresidente della Cai, il procuratore di Milano, Francesco Greco;

un'altra vicenda, sulla quale non è possibile non porsi delle domande riguarda le informazioni circa la nuova nomina ai vertici della Commissione che il presidente dell'ente Ai.Bi. sembra avere in assoluta esclusiva. È lui infatti ad annunciare già dal mese di febbraio, e quasi come fosse una sua vittoria personale contro i vertici precedenti, l'arrivo della nuova vicepresidente;

è parere degli interroganti che la nuova vicepresidente, proprio in virtù della reputazione e della serietà che caratterizza la sua esperienza professionale, non potrà restare indifferente alla richiesta di sostegno delle famiglie adottive,

si chiede di sapere:

se la verifica relativa alla permanenza dei requisiti di idoneità dell'ente autorizzato Ai.Bi. sia conclusa o quali siano i tempi attesi per la sua conclusione;

se il Governo non ritenga doveroso risolvere con urgenza l'evidente conflitto di interessi che vede la presenza di rappresentanti di enti autorizzati all'interno della Cai, in palese contrasto con la normativa vigente.

(3-03786)