• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/03796 MANCUSO, DALLA TOR, PAGANO - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali - Premesso che: al 20° meeting dell'ICCAT (International commission for the conservation of...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03796 presentata da BRUNO MANCUSO
giovedì 1 giugno 2017, seduta n.835

MANCUSO, DALLA TOR, PAGANO - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali - Premesso che:

al 20° meeting dell'ICCAT (International commission for the conservation of Atlantic tunas) tenutosi a Faro, in Portogallo, dal 14 al 21 novembre 2016, è stata adottata la raccomandazione 16-05 per "l'istituzione di un Piano pluriennale di ricostituzione per il pesce spada del Mediterraneo";

tale piano introduce un TAC (totale ammissibile di cattura) pari a 10.500 tonnellate per il Mediterraneo, a partire dal 2017;

il sistema prevede comunque una riduzione della quota del 3 per cento annuo dal 2018 al 2022 ed il congelamento dello sforzo di pesca, con periodi di chiusura a scelta delle parti contraenti gennaio/marzo (come ha scelto l'Italia), o ottobre/novembre;

la raccomandazione 16-05, al paragrafo 3, stabilisce che lo schema di ripartizione della quota di pesce spada sarà definita da apposito gruppo di lavoro ICCAT in modo "equo e giusto";

in data 18 aprile 2017, il suddetto gruppo di lavoro ICCAT ha riconosciuto all'Unione europea il 70,75 per cento della quota complessiva relativa al 2017, pari a 7.428,75 tonnellate, sulla base delle catture medie registrate negli anni 2010-2014;

a seguito della ripartizione tra le parti contraenti dell'ICCAT, sono stati avviati i negoziati all'interno dell'Unione europea per definire le quote da attribuire ai singoli Stati membri;

da diverse fonti sembrerebbe (vedasi comunicato stampa dell'Alleanza cooperative italiane - Dipartimento pesca del 22 maggio 2017) che, durante lo svolgimento dei sopraddetti negoziati europei, la delegazione spagnola avrebbe esercitato pressioni nei confronti della Commissione europea, al fine di modificare la serie storica utilizzata in sede ICCAT (2010-2014) per poi indurre l'Esecutivo comunitario a prendere in considerazione la serie storica 2012-2014, basandosi sull'assunto che l'Italia tra il 2010 e il 2011 avrebbe trasmesso dati di cattura provenienti dalla pesca illegale praticata con reti derivanti;

l'assunto è a parere degli interroganti del tutto privo di attendibilità, in quanto tutti i dati di cattura trasmessi in quegli anni ai vari organismi internazionali (Commissione europea, Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo-CGPM e Convenzione internazionale per la protezione dei tonni di nel Mediterraneo- ICCAT,) non sono mai stati oggetto di contestazione e ad oggi nessuna procedura di infrazione "pesca" con l'Unione europea è in corso;

inoltre, il biennio 2010-2011 risulta essere quello più positivo per l'Italia ed è dunque palese che ogni modifica della serie storica 2010-2014 comporterebbe un danno non indifferente alla flotta italiana;

giova ricordare che nel dicembre 2012 l'attività del sistema di rilevazione e trasmissione dei dati di cattura curato da IREPA (Istituto di ricerche economiche in pesca e acquacoltura) è stata interrotta, a causa di problematiche giudiziarie e che quindi non sarebbe stata garantita una trasmissione corretta ed integrale di tutti dati di pesca, con il risultato di far registrare minori catture dal 2012 in poi;

la flotta italiana della pesca al pesce spada non può pagare da sola la riduzione della quota europea dal 75 per cento al 70 per cento e vanno rispettate le chiavi di ripartizione usate dall'ICCAT, evitando fughe in avanti della Spagna, che è seconda, dopo l'Italia, quanto a catture della specie in oggetto;

l'eventuale riduzione della quota italiana per il pesce spada costituirebbe un duro colpo alle produzioni ed alle imprese nazionali, con ricadute anche sugli aspetti occupazionali, ed un assist per l'import proveniente dal nord Africa, dall'Atlantico e dal Pacifico,

si chiede di sapere quali iniziative si intendano intraprendere presso le sedi competenti, al fine di tutelare la quota di pesca italiana del pesce spada, basata sulla chiave di ripartizione già utilizzata dall'ICCAT per il riparto tra parti contraenti e cioè sui dati di cattura del periodo 2010-2014.

(3-03796)