Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
C.3/03064 nei mesi di maggio e di agosto del 2016 furono presentati atti di sindacato ispettivo dall'interrogante, rimasti ad oggi senza risposta, riguardanti il sistema bancario...
Atto Camera
Interrogazione a risposta orale 3-03064presentato daBIANCONI Mauriziotesto diMercoledì 7 giugno 2017, seduta n. 810
BIANCONI. —
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze
. — Per sapere – premesso che:
nei mesi di maggio e di agosto del 2016 furono presentati atti di sindacato ispettivo dall'interrogante, rimasti ad oggi senza risposta, riguardanti il sistema bancario toscano;
nel mese di gennaio 2017, a fine seduta l'interrogante rivolse un appello al Governo per una risposta poiché il reiterato silenzio avrebbe potuto apparire complice di una situazione che poteva sembrare frutto di manovre speculative, neppur celate, e forse anche di un disegno con eventuali contorni penali da valutare;
ancor oggi il silenzio è il tratto distintivo dell'Esecutivo;
le interrogazioni riguardavano le iniziative, a giudizio dell'interrogante, preordinate e messe in essere principalmente dal dottor Bini Smaghi, a danno di Banca Etruria e del sistema bancario toscano e a favore della Société Generale, di cui il ridetto Bini Smaghi è presidente, che miravano alla eliminazione delle concorrenti territoriali di ChiantiBanca e ad una sorta di «occupazione» di quest'ultimo istituto;
si denunciava in quelle interrogazioni che il piano prendeva le mosse dalla cessione di circa 300 milioni di crediti deteriorati di Banca Etruria ad un prezzo esageratamente basso (circa il 15 per cento del nominale) soltanto pochissimi giorni prima del decreto governativo sulle cosiddette 4 banche (fra cui Banca Etruria);
i crediti venivano ceduti a Fonspa, del cui azionista di maggioranza Bini Smaghi è consigliere di amministrazione;
tale cessione per quel prezzo dava il via ad un processo prevedibile (e secondo l'interrogante previsto) e come nelle suddette interrogazioni esplicitato, mirato alla distruzione non solo finanziaria di Banca Etruria per consentire gli accessi al territorio di ChiantiBanca, o meglio di Société Generale;
ad un certo punto di questo disegno il dottor Bini Smaghi, attraverso Société Generale di cui è presidente, era Advisor Banca Etruria, azionista di ChiantiBanca, con Fonspa acquirente di crediti deteriorati, e presidente di ChiantiBanca;
cioè occupava (sostanzialmente) e tutt'ora occupa tutti i gangli vitali dell'operazione a giudizio dell'interrogante, in totale conflitto d'interessi, e in quella posizione, rilasciava interviste e dichiarazioni, sulla conclamata volontà di ChiantiBanca, e dunque di Société Generale, di «occupare» il territorio già di Banca Etruria e per altro verso di Monte dei Paschi di Siena;
sempre in quella posizione iniziava quella che l'interrogante giudica un'aggressione al board e alla stabilità di ChiantiBanca, rendendosi promotore sia degli interventi noti, sia del loro sostegno mediatico, sia di una operazione di discredito sulla falsariga di Banca Etruria, all'evidente scopo di distruggere il contesto per poi ricostruirlo a uso e consumo degli interessi da Bini Smaghi rappresentati;
così senza neppur curarsi di velare l'operazione, come si apprende da una «lettera aperta pubblicata da alcuni soci di Chianti Banca», Bini Smaghi, allora presidente di ChiantiBanca, cedette crediti deteriorati del valore di euro 64.464.000 per la irrisoria cifra di euro 5.450.000 a Fonspa, dove Bini Smaghi è ben rappresentato, come è noto, essendo nel board del maggior azionista;
ebbene, la reiterazione dei fatti, ripetuti ad litteram quasi in guisa seriale, il disegno ormai chiaro, i contorni di dubbia legittimità di questi comportamenti «fotocopia» destano, a dir poco, interrogativi e preoccupazioni –:
se, visto il ripetersi di tali allarmanti episodi e quella che l'interrogante giudica la reiterata inefficacia dell'organo di controllo, non si ritenga di dover assumere iniziative normative tese a sopperire a siffatte lacune del sistema di vigilanza bancaria;
quali ulteriori iniziative di competenza intendano assumere per far cessare questa situazione «malsana», anche perché, a quanto è dato sapere, la magistratura non pare all'interrogante essersi efficacemente attivata. (3-03064)