• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/02631 nel luglio 2011 SAT ha presentato il progetto definitivo dell'autostrada A12 Rosignano-Civitavecchia (circa 260 chilometri) e lo studio di impatto ambientale, totalmente difforme dal progetto...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02631presentato daNARDI Martinatesto diLunedì 14 aprile 2014, seduta n. 211

NARDI, NICCHI e QUARANTA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
nel luglio 2011 SAT ha presentato il progetto definitivo dell'autostrada A12 Rosignano-Civitavecchia (circa 260 chilometri) e lo studio di impatto ambientale, totalmente difforme dal progetto preliminare;
le istituzioni locali e, le rappresentanze sociali ed economiche del territorio grossetano, in particolare durante il consiglio provinciale del 17 febbraio 2011, hanno espresso parere contrario a tale soluzione in quanto non garantisce il diritto alla mobilità dei cittadini ed interferisce pesantemente con le realtà economico-sociali del territorio, oltre a mettere a rischio la sicurezza stradale dell'intera viabilità locale in corrispondenza dell'autostrada;
nonostante il parere negativo degli enti, il 3 agosto 2012 il CIPE, con delibera pubblicata il 27 dicembre 2012, ha approvato il progetto definitivo escludendo i lotti più complessi (4 e 5b per il territorio grossetano, oltre al lotto 7), procedendo con una modalità di presentazione progettuale discontinua che non ha garantito su una idonea valutazione di tipo ambientale, operando una sostanziale incoerenza tra progetto preliminare definitivo, rinviando al progetto definitivo importanti integrazioni che non sono state sottoposte a valutazione di impatto ambientale quindi non rispettando il codice degli appalti;
nella delibera CIPE 2012 viene tra l'altro prescritto che il piano economico e finanziario relativo al progetto definitivo di tutti i lotti dell'autostrada A12 Rosignano-Civitavecchia, (piano mai sottoposto all'attenzione degli enti locali), dovrà confermare un valore netto complessivo pari a 2 miliardi di euro (1,3 miliardi già quantificati per i lotti approvati) e un valore di subentro pressoché nullo;
a seguito di tale delibera CIPE, la provincia di Grosseto ed il comune di Orbetello nel febbraio 2013 ha presentato ricorso al TAR (udienza fissata per il mese di luglio 2014); successivamente, nel marzo 2013, SAT ha avanzato alla regione Toscana due ipotesi di tracciato per il lotto 5 B (Fonteblanda-Ansedonia);
la regione Toscana (D.G.R. n. 241 del 9 aprile 2013) in difformità al parere della provincia di Grosseto ed a quello del comune di Orbetello, ha espresso parere favorevole sul tracciato che gli enti locali hanno ritenuto il peggiore;
la difformità tra il progetto preliminare ed il progetto definitivo secondo gli interroganti non è rapportabile con i principi cardine della normativa sulle infrastrutture strategiche (articolo 165 decreto legislativo n. 163 del 2006), in quanto in sede di procedimento preliminare deve svolgersi la valutazione di impatto ambientale ove si raccoglie il consenso da parte delle regioni, sentiti gli enti locali interessati all'opera;
la normativa impone per il progetto definitivo, l'attestazione di rispondenza al progetto preliminare e ogni scostamento non fisiologico dal preliminare, fa sì che il progetto risulta essere sostanzialmente nuovo, tanto da non potersi sottrarre alla ripetizione delle procedure; rispetto al progetto preliminare dell'intero tracciato (approvato dal CIPE nei 2008) costituito da un unico piano economico-finanziario, il progetto definitivo è riferito solo ad una parte dello stesso (circa la metà dell'intero tracciato) e quindi di fatto fraziona in più parti l'opera approvata con il preliminare, violando così il codice degli appalti;
SAT ha inoltre operato una scelta progettuale che agli interroganti appare antitetica rispetto a quella di cui al preliminare e pertanto avrebbe dovuto procedere ad una nuova approvazione del progetto sulla base della normativa vigente e non eludere le finalità sulla procedura di VIA, che impongono una valutazione ed un'analisi sull'intervento nel suo complesso;
il CIPE nel 2012 ha inoltre dichiarato che l'approvazione definitiva (riferita solo ai lotti 2, 3, 5 A, 6 B), sostituisce ogni altra approvazione, autorizzazione, parere comunque nominato, nonostante le numerose modifiche strutturali di cui alle prescrizioni imposte (adeguamento alle norme del rischio idraulico comportanti la possibilità di individuare nuovi viadotti, piano di gestione delle terre, approfondimento delle opere di raccolta e smaltimento e dei presidi idraulici, gli attraversamenti dei SIC, SIR, ZPS, criticità archeologiche, eccetera). Invece le numerose prescrizioni che rinviano la progettazione definitiva per i lotti stralciati 4 e 5B alla successiva fase del progetto esecutivo con nuove soluzioni localizzative e progettuali, nei fatti sta determinando secondo gli interroganti una sostanziale riformulazione del tracciato e delle opere;
viene a mancare inoltre il rispetto del piano finanziario tra progetto preliminare e quello definitivo, frazionando l'intervento anche dal punto di vista della spesa;
sia nel tronco a nord che a sud di Grosseto, SAT non prevede adeguata viabilità di servizio. Nel Tronco a nord del Capoluogo, l'assenza di varianti alla vecchia SS. 1 Aurelia, non evita l'attraversamento, con rischi per la sicurezza stradale, di numerose frazioni e della stessa città di Grosseto che vedrà convogliare al suo interno circa 5.000 mezzi/giorno in aumento, né risolve il collegamento viario con i grandi ambiti strategici produttivi di Scarlino per l'area nord della provincia e di Braccagni-Madonnino per l'area centrale; non sono servite le attività agricole esistenti, né è presente un adeguato ed efficiente collegamento con i porti turistici di Puntone, Punta Ala, Castiglione della Pescaia e Marina di Grosseto, senza peraltro risolvere i problemi causati dagli allagamenti del sottoferrovia in località La Magia oltre e i limiti strutturali del cavalcavia in località San Giuseppe;
anche nel Tronco a sud di Grosseto, SAT non ha previsto adeguata viabilità complanare (laddove è in sostituzione all'attuale SS 1 Aurelia) in quanto si riduce ad una piattaforma discontinua e di soli m. 7.00, insufficiente a poterla classificare in categoria C1 (m. 9,50), quale viabilità di tipo regionale o statale, in grado di sostenere la fluidità del traffico alternativo alla A12, sia esso privato che pubblico (TPL, mezzi socio-sanitari, agricoli eccetera). Peraltro le caratteristiche previste per tale complanare, non permettono adeguati collegamenti con la rete dei porti e con i centri abitati e turistici di Orbetello, Monte Argentario, Isola del Giglio ed Ansedonia per il traffico in uscita a sud e a nord di Orbetello Scalo;
il progetto SAT prevede il pagamento del pedaggio anche per i residenti determinando oltre al costo economico sulla cittadinanza locale anche un rilevante appesantimento del traffico veicolare sulla viabilità secondaria;
la delibera CIPE 85/2012 non garantisce nei fatti nessuna esenzione del pedaggio per i residenti e per i mezzi di servizio e di soccorso, determinando forti preoccupazioni negli enti locali e tra i cittadini che si troveranno costretti a pagare il pedaggio su una infrastruttura pubblica, che loro stessi hanno contribuito a realizzare con il versamento delle tasse;
l'Autostrada andrebbe a toccare territori di elevatissimo pregio ambientale come ad esempio il tratto del lotto 4 (Grosseto sud-Fonteblanda), dove tra l'altro non esiste ancora alcuna progettualità, e dove insiste l'area di Alberese, la Fattoria del Collecchio ed in generale l'intero parco naturale della Maremma e dove la realizzazione dell'autostrada penalizzerebbe l'ambiente e l'attività agricola e le attività connesse ed a queste integrative, oltre che le attività produttive e turistiche, e il tratto del lotto 5B (Fonteblanda-Ansedonia), e cioè un territorio di grande valore paesaggistico-ambientale e storico-culturale, che richiede una particolare tutela e salvaguardia, e che risulta inoltre fortemente interessato da insediamenti urbani, produttivi (località Campolungo) ed ambiti a forte valenza turistica, caratterizzati dalla presenza di località di pregio quali le Terme dell'Osa, l'area archeologica di Camporegio, la Laguna di Orbetello, i Promontori dell'Argentario, di Fonteblanda-Talamone e quello di Ansedonia, nonché le coste e i litorali di notevole attrazione come i Tomboli Osa-Albegna ed i tomboli di Giannella e Feniglia;
l'autostrada produrrebbe gravi fenomeni di inquinamento (acustico, atmosferico, luminoso, eccetera) che inciderebbero negativamente sulle attività produttive, turistiche e sulla qualità della vita delle popolazioni residenti. Per non parlare dell'attraversamento dei siti inquinati delle ex aree produttive Sitoco e Sipe Nobel, che potrebbero determinare possibili interferenze per le falde acquifere e relative terre di scavo;
l'intera area a sud di Grosseto, ed in particolare il territorio del comune di Orbetello con la frazione Albinia sono stati colpiti dal grave evento alluvionale (novembre 2012) che ha provocato morti e centinaia di milioni di euro di danni ai cittadini ed imprese agricole e non del territorio; nonostante tale evento il progetto SAT non ha elaborato alcuno studio sulla componente idraulico-idrogeologica e del reticolo ad essa afferente;
l'intero Progetto SAT determina in tutto il territorio provinciale gravi problemi urbanistico-territoriali, economico-sociali e paesistico-ambientali e che con tale progetto, che prevede l'obbligo del pedaggio per l'intero tracciato in carenza di una vera ed adeguata viabilità alternativa, difatti si vuole trasformare un percorso oggi esistente, appartenente e fruito gratuitamente dall'intera collettività, con una infrastruttura oggetto invece di esclusiva concessione SAT, che con le soluzioni progettate per la viabilità di servizio e alternativa, non risolve ma anzi accentua le problematiche connesse alla sicurezza ed al traffico locale;
l'intera opera autostradale tirrenica risulta ormai fuori dal tempo, assolutamente non più utile né ai territori che sarebbero attraversati né all'intero paese che dovrebbe muoversi su altre direttrici (ferrovia e cabotaggio costiero), un'opera probabilmente non sostenibile economicamente (visto l'abbassamento sensibile del traffico veicolare) e sicuramente pericolosa per l'intero contesto territoriale –:
se il Governo, considerate le problematiche illustrate in premessa e la contrarietà dei territori che indurrebbero a rinunciare alla realizzazione dell'opera, intenda comunque intervenire per il miglioramento della sicurezza della strada statale 1 Aurelia nei tratti a maggior rischio di incidentalità, soprattutto tra Grosseto Sud e Civitavecchia. (5-02631)