• C. 2109 EPUB Proposta di legge presentata il 20 febbraio 2014

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Atto a cui si riferisce:
C.2109 Disposizioni per garantire la sicurezza e la corretta gestione degli impianti di depurazione delle acque nella regione Campania


Frontespizio Relazione Progetto di Legge
XVII LEGISLATURA
 

CAMERA DEI DEPUTATI


   N. 2109


PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati
CASTIELLO, LUIGI CESARO, LATRONICO, PETRENGA, SQUERI
Disposizioni per garantire la sicurezza e la corretta gestione degli impianti di depurazione delle acque nella regione Campania
Presentata il 20 febbraio 2014


      

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Onorevoli Colleghi! Da tempo in Campania, come dimostrano i dati sull'inquinamento della maggior parte delle coste regionali e il permanente divieto di balneazione nel golfo di Napoli, è in atto un grave disastro ambientale causato dal malfunzionamento degli impianti di depurazione delle acque. La situazione descritta è strettamente legata a tre gravi problemi della realtà campana:

          1) la presenza di pesanti infiltrazioni della malavita nelle fasi di aggiudicazione dell'appalto per la costruzione e di gestione degli impianti di depurazione;

          2) l'incapacità amministrativa da parte della regione Campania;

          3) le inadempienze da parte dei gestori di molti impianti che, una volta ottenuti gli appalti per la costruzione e per la gestione dei depuratori, e quindi avendo il diritto di riscuotere dagli utenti l'apposita tariffa supplementare che si aggiunge alla normale bolletta per il consumo dell'acqua, non rispettano gli impegni assunti (anche se, su questo specifico ultimo punto, il Governo e il Parlamento sono intervenuti nel corso della passata legislatura con il decreto-legge n. 208 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 13 del 2009, che ha sancito il principio, di enorme importanza, che non può essere imposto ai cittadini il pagamento di quote per servizi non forniti e che prevede un sistema di rimborsi per le cifre ingiustamente riscosse dai gestori).

      Alla luce del disastro ambientale che si sta consumando ormai da anni in Campania è necessario un intervento dello Stato, così come già avvenuto nel caso della drammatica emergenza rifiuti. Infatti il tema dell'inquinamento delle acque nella regione riguarda direttamente il principio di carattere generale della tutela della salute pubblica che deve essere garantita, senza distinzioni e anche lì dove ci siano gravi inadempienze amministrative a livello locale, sull'intero territorio nazionale.

Perciò la presente proposta di legge intende proporre una soluzione concreta così da porre rimedio al disastro accumulatosi in decenni di malagestione e d'incuria.
      A tale fine il comma 1 dell'articolo 1 della presente proposta di legge stabilisce che tutti gli impianti di depurazione delle acque presenti nella regione Campania sono dichiarati aree di interesse strategico nazionale. In analogia con quanto già avvenuto per risolvere l'emergenza rifiuti nella stessa Campania con il fondamentale decreto-legge n. 90 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 123 del 2008, questo status prevede la possibilità, stabilita dal comma 4 del medesimo articolo 1, di avvalersi dell'Esercito per garantire la vigilanza e la protezione degli impianti di depurazione. Ciò è assolutamente imprescindibile per impedire le infiltrazioni della malavita organizzata e per consentire il sereno svolgimento delle necessarie opere di bonifica, di ammodernamento e di rimessa in funzione degli impianti campani di depurazione delle acque. Il comma 2 prevede che i siti, le aree e gli impianti comunque connessi all'attività di depurazione delle acque presenti nel territorio della regione Campania sono sottoposti ai vincoli e ai limiti, di natura penale e amministrativa, in vigore per le aree di interesse strategico nazionale. Quanto al comma 3, esso stabilisce che, fatta salva l'ipotesi di più grave reato, chiunque si introduce abusivamente nelle aree dei depuratori campani, ovvero impedisce o rende più difficoltoso l'accesso autorizzato alle aree medesime, è punito ai sensi dell'articolo 682 del codice penale («Ingresso arbitrario in luoghi ove l'accesso è vietato nell'interesse militare dello Stato»).
      L'articolo 2, che costituisce il cuore della proposta di legge, proprio alla luce del disastro ambientale che si sta consumando in Campania nell'assoluto immobilismo delle istituzioni locali e nella generalizzata impotenza delle società gestrici degli impianti, affida, con modalità da definire da parte delle autorità competenti, l'amministrazione attiva dei depuratori campani all'Esercito. Tale misura si spiega con la convinzione, peraltro corroborata dai buoni risultati ottenuti nel contrasto all'emergenza rifiuti in Campania che ha visto proprio la forza militare avere un ruolo centrale e decisivo, che in una situazione tanto degradata solo l'Esercito possa rappresentare un'autentica garanzia di buona gestione e di contrasto a ogni tentativo, da parte della malavita organizzata, di infiltrarsi nella gestione dei depuratori.
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PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
(Riconoscimento dello status di aree di interesse nazionale degli impianti di depurazione delle acque nella regione Campania).

      1. Al fine di evitare interruzioni o turbamenti alla regolarità della complessiva azione di gestione delle attività di depurazione delle acque e di tutelare la salute pubblica, i siti, le aree e gli impianti comunque connessi all'attività di depurazione delle acque presenti nel territorio della regione Campania sono dichiarati aree di interesse strategico nazionale per le quali il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare provvede a individuare le occorrenti misure, anche di carattere straordinario, di salvaguardia e di tutela per assicurarne l'assoluta protezione e l'efficace gestione.
      2. I siti, le aree e gli impianti comunque connessi all'attività di depurazione delle acque presenti nel territorio della regione Campania sono sottoposti ai vincoli e ai limiti, di natura penale e amministrativa, in vigore per le aree di interesse strategico nazionale.
      3. Fatta salva l'ipotesi di più grave reato, chiunque si introduce abusivamente nelle aree di interesse strategico nazionale individuate ai sensi del comma 1 ovvero impedisce o rende più difficoltoso l'accesso autorizzato alle aree medesime è punito ai sensi dell'articolo 682 del codice penale.
      4. Le autorità competenti si avvalgono del supporto dell'Esercito al fine di assicurare la vigilanza e la protezione degli impianti di depurazione delle acque nella regione Campania.

Art. 2.
(Gestione degli impianti di depurazione delle acque nella regione Campania da parte dell'Esercito).

      1. Le autorità competenti affidano all'Esercito, in sostituzione delle strutture gestionali esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge, i compiti di gestione attiva degli impianti di depurazione delle acque nella regione Campania.