• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01832    nel corso della XV legislatura dell'assemblea regionale siciliana, l'assessore per la salute pro tempore della regione siciliana ha rinnovato di volta in volta un incarico retribuito ad...



Atto Camera

Interpellanza 2-01832presentato daDI VITA Giuliatesto diMartedì 13 giugno 2017, seduta n. 812

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della salute, il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, per sapere – premesso che:
   nel corso della XV legislatura dell'assemblea regionale siciliana, l'assessore per la salute pro tempore della regione siciliana ha rinnovato di volta in volta un incarico retribuito ad una docente del policlinico universitario di Palermo per una consulenza su problematiche afferenti la rete laboratoristica pubblica e privata, la professoressa Francesca Di Gaudio;
   lo stesso incarico, si sarebbe concretizzato nella predisposizione di atti e adempimenti tesi ad attribuire competenze e ruoli alla struttura del Policlinico palermitano diretta dalla stessa consulente;
   con il decreto assessoriale del 30 dicembre 2010 è stato istituito il centro regionale per la qualità (CRQ) per il coordinamento degli uffici periferici aziendali per l'assicurazione e il controllo della qualità, al quale i laboratori privati avrebbero potuto rivolgersi per i programmi di verifica esterna della qualità (VEQ), per le verifiche metrologiche e per le tarature;
   con il decreto assessoriale del 29 giugno 2011, sono stati individuati sei componenti del CRQ e due strutture laboratoristiche di supporto. Il primo dei componenti in ordine di elencazione è la consulente dell'assessore alla quale viene affidata la direzione del CRQ, mentre una delle due strutture di supporto individuate corrisponde alla unità operativa di controllo della qualità dei laboratori e del rischio chimico (CQRC) del Policlinico di Palermo diretta dalla stessa consulente;
   con il decreto del 28 dicembre 2011 il CQRC diretto dalla consulente dell'assessore viene designato per la preparazione dei campioni per la realizzazione dei programmi VEQ. Ma poiché, nei fatti, la struttura diretta dalla consulente non era in condizioni di preparare e certificare materiali di riferimento, lo stesso CQRC è stato designato per la individuazione dal commercio dei campioni più idonei. Il decreto prevede, inoltre, che il CQRC deve curare gli aspetti organizzativi, economici, e amministrativi delle VEQ regionali sebbene lo stesso centro, ad avviso dell'interrogante, non disponga di competenze e organici in grado di assolvere a funzioni contabili e amministrative;
   con la delibera n. 1067 del 19 ottobre 2011 il direttore generale del Policlinico di Palermo autorizzava la stipula della convenzione con il Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna;
   con decreto assessoriale 22 ottobre 2014, l'assessore regionale per la salute ha autorizzato il trasferimento de CQRC dall'Azienda ospedaliera universitaria «Paolo Giaccone» all'Azienda ospedali riuniti «Villa Sofia – Cervello», motivando tale decisione sia per l'indisponibilità di locali presso il Policlinico necessari al potenziamento dell'attività di indagini chimico cliniche di II livello in cromatografia e spettrometria di massa, sia per indisponibilità di locali presso il policlinico a causa dei lavori di ristrutturazione;
   con il medesimo decreto è stata istituita presso l'Azienda ospedali riuniti «Villa Sofia – Cervello» l'unità operativa complessa – U.O.C., denominata anch'essa CQRC, prevedendo pertanto una nuova posizione apicale;
   appare all'interrogante piuttosto incomprensibile la ratio alla base di tale provvedimento, perché se da un lato l'attività autorizzata presso il Policlinico non fosse idonea alle spettanze previste ne deriverebbe che già all'atto istitutivo del servizio vi fossero carenze tecnico – strutturali tali da ricorrere all'esternalizzazione e ciononostante senza raggiungere gli obiettivi fissati, dall'altro invece con il trasferimento si riconosce l'attività svolta e addirittura la si struttura in unità complessa;
   il laboratorio diretto dalla professoressa Di Gaudio è stato ipoteticamente indicato come futuro centro di riferimento per tutta la Sicilia con competenza estesa a tutte le analisi di campioni biologici oggetto d'indagini forensi, ciò però a fronte di un servizio che appare inadeguato e della mancanza di capillarità (attualmente la competenza è provinciale) che tale genere di servizio meriterebbe;
   la professoressa Di Gaudio è tutt'oggi responsabile del CRQ. Quest'ultima, inoltre, autocertifica nel proprio curriculum vitae di svolgere in atto ulteriori attività presso l'assessorato alla salute della regione siciliana, non comprendendosi tuttavia a che titolo, considerato il fatto che la stessa ricopra già l'incarico di responsabile di struttura complessa e, d'altro canto, non risultando all'interrogante più iscritta nel registro dei consulenti e dei collaboratori della regione siciliana;
   preme rilevarsi infine che la vicenda è stata oggetto di una interrogazione all'assemblea regionale siciliana a prima firma dell'onorevole Bernadette Grasso, datata 11 dicembre 2014, ad oggi però priva di riscontro –:
   se, anche per il tramite delle strutture preposte al monitoraggio sull'attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari, si intenda verificare la situazione che ha portato all'istituzione di una nuova unità operativa complessa, e che ha determinato di fatto un aumento dei costi aziendali e quindi del servizio sanitario regionale, in un momento in cui il Governo ha annunciato di voler intervenire sui costi della sanità anche attraverso il taglio delle unità operative complesse;
   se non ritenga di assumere iniziative normative per implementare la disciplina in materia di incompatibilità tra incarichi pubblici, in modo da evitare per il futuro quelle che appaiono all'interrogante inopportune sovrapposizioni di ruoli come nel caso di cui in premessa, che ha visto una consulente all'epoca retribuita dall'assessorato alla salute siciliano svolgere funzioni di responsabile del controllo della qualità dei laboratori e del rischio chimico del Policlinico di Palermo destinatario di provvedimenti che lo stesso consulente ha predisposto per la firma dell'assessore o dei dirigenti generali;
   posto che il controllo della qualità dei laboratori e del rischio chimico potrebbe diventare il futuro centro di riferimento per tutta la Sicilia in merito alle analisi di campioni biologici oggetto di indagini forensi, se risulti al Governo che simili provvedimenti siano già stati assunti in altre regioni e con quali risultati, se sussistano già in tal senso indicazioni ministeriali finalizzate a rendere le procedure omogenee su tutto il territorio nazionale e quali eventuali iniziative, per quanto di competenza, si intendano assumere al riguardo.
(2-01832) «Di Vita».