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Atto a cui si riferisce:
C.5/01488 risulta che si stia approntando un progetto di riorganizzazione del Ministero, in base al quale gli archivi di Stato, esistenti in ogni capoluogo di provincia, saranno divisi in due categorie:...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 17 aprile 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-01488

Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Carocci chiede se il riordino degli archivi di Stato possa determinare il declassamento dell'Archivio di Stato di Genova.
Vorrei a tale proposito riferire che l'interrogazione fa riferimento ad un ipotetico progetto di riorganizzazione del Ministero che prevederebbe una distinzione tra archivi nazionali e archivi provinciali, e che escluderebbe l'Archivio di Stato di Genova dal novero degli eventuali archivi nazionali.
A tale proposito preciso che, attualmente tale ipotesi non è prevista in nessun disegno di riforma del Ministero.
Occorre tuttavia essere consapevoli del fatto che le esigenze della spending review e, da ultimo, l'obbligo previsto dall'articolo 1, comma 147, della cosiddetta «legge Delrio» (7 aprile 2014, n. 56) – l'obbligo cioè per tutti i Ministeri di rivedere entro sei mesi la propria articolazione periferica – impongono un ripensamento degli assetti organizzativi anche di questo Ministero. Quali però possano essere gli esiti di tale ripensamento sul sistema degli Archivi di Stato e su quello di Genova in particolare è al momento del tutto prematuro dire.
Fornisco ora alcuni elementi informativi sull'Archivio di Stato di Genova, uno dei principali archivi di Stato italiani. Tale Archivio è ospitato, dal 2004, nel complesso di S. Ignazio, nel quartiere di Carignano, possiede un rilevantissimo valore storico e culturale ed è sede della Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica. Il corpus di gran lunga più importante conservato nell'Archivio di Stato di Genova è la raccolta degli atti rogati dai notai genovesi; l'Archivio custodisce, inoltre, tutta la documentazione relativa alla Repubblica di Genova ed ai suoi tribunali. Accanto alla documentazione della antica Repubblica, l'Archivio conserva anche l'ampio corpus relativo alla Casa delle compere e dei banchi di San Giorgio comunemente detta Banco di San Giorgio. Il Banco fu un potente istituto finanziario a livello internazionale, che gestiva l'impero coloniale genovese e fu la prima banca pubblica d'Europa.
L'importanza dell'istituto è non solo ben nota ma la sua tutela e la sua valorizzazione costituiscono un primario compito istituzionale per questa Amministrazione.
Le difficoltà dell'Archivio di Genova risiedono, purtroppo, nella carenza degli organici. Il problema è stato segnalato, proprio con riferimento agli archivi ed alle biblioteche, dallo stesso Ministro Franceschini in questa sede, nel corso della sua audizione di martedì scorso. L'Istituto non ha al momento nessun funzionario amministrativo, e può contare solamente su due funzionari archivisti.
Il competente Direttore regionale e la Direzione generale per il personale hanno proceduto a più riprese ai necessari interpelli, volti ad acquisire la disponibilità di dipendenti del Ministero a trasferirsi presso tale Archivio, l'ultimo dei quali è scaduto martedì scorso 15 aprile, senza riuscire ad avere, a tutt'oggi, disponibilità di personale da assegnare all'istituto.
Voglio comunque assicurare l'impegno istituzionale di questo Ministero e quello personale del Ministro a far sì che, pur nelle presenti difficili circostanze, agli Archivi di Stato non sia negato quanto necessario all'adempimento del loro prezioso compito di salvaguardare e trasmettere al futuro la memoria storica delle nostre comunità.