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Atto a cui si riferisce:
C.5/01671 la ricerca e l'innovazione rappresentano attività indispensabili allo sviluppo ed al mantenimento di un sistema produttivo competitivo e vitale, fondamentale per la ripresa e la crescita...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 1 aprile 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-01671

La politica industriale europea punta con decisione a rafforzare la base produttiva manifatturiera del continente, fino a raggiungere una quota del 20 per cento sul valore aggiunto complessivo rispetto all'attuale 15,2 per cento.
L'Italia è oggi il secondo paese manifatturiero dell'Europa dopo la Germania che vanta un peso nel settore superiore rispetto alla media europea pari al 15,5 per cento sul valore aggiunto totale dell'economia.
Per tutelare questo tessuto imprenditoriale con politiche adeguate è necessario sostenere chi già vi opera mirando a incrementarne la competitività, ed a tal fine si segnalano diversi strumenti di intervento.
Il credito d'imposta incrementale di cui all'articolo 3 del decreto-legge n. 145/2013 (Destinazione Italia) che prevede l'introduzione di un credito d'imposta in favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo. Il beneficio, subordinato alla preventiva approvazione della Commissione europea, spetta nel limite massimo complessivo di euro 600 milioni per il triennio 2014-2016. Le risorse finanziarie sono individuate a valere sulla proposta nazionale relativa alla programmazione 2014-2016 dei fondi strutturali comunitari.
Tale credito d'imposta è determinato in misura corrispondente al 50 per cento delle spese sostenute (valore minimo dell'investimento agevolabile pari a 50.000 euro) e spetta per un ammontare non superiore a 2,5 milioni annui per ciascuna impresa beneficiaria. Il beneficio spetta per le spese sostenute nel periodo compreso tra quello indicato dal decreto ministeriale di attuazione (che stabilirà la decorrenza) fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2016.
Al riguardo, si fa presente che gli Uffici ministeriali interessati hanno preparato lo schema del decreto ministeriale attuativo che è stato trasmesso al MEF per l'acquisizione di un parere preliminare prima della fase di concertazione vera e propria.
Un altro strumento importante è rappresentato dal credito d'imposta per l'assunzione di professionalità altamente qualificate, prevista dall'articolo 24 del decreto-legge n. 83/2012, che istituisce un credito d'imposta per agevolare l'occupazione stabile di personale altamente qualificato, contribuendo così all'innalzamento degli investimenti in ricerca e sviluppo e innovazione da parte del sistema produttivo. Il credito d'imposta si configura come misura generale applicabile indistintamente a tutte le imprese e tutte le produzioni, giustificata dall'obiettivo di politica generale di favorire l'occupazione di personale qualificato e la ricerca di tutti i tipi di imprese, in particolare delle start-up innovative e degli incubatori certificati. In attuazione di tale disposizione, è stato adottato il decreto ministeriale del 23 ottobre 2013, che pone le modalità attuative per beneficiare del credito.
Per quanto concerne il Programma «Horizon 2020», che orienterà i fondi tematici europei per la ricerca nel prossimo settennio, questo presenta importanti novità rispetto al passato, proprio con riferimento alla componente «ricerca applicata». È infatti previsto un pilastro Industrial Leadership che finanzierà con 17 miliardi di euro progetti mirati alla applicazione della ricerca, nelle fasi di sviluppo delle tecnologie più prossime al mercato.
Il Governo intende valorizzare questa opportunità, favorendo la massima partecipazione di imprese ed enti di ricerca italiani ai bandi europei, indirizzando altresì i fondi strutturali per l'innovazione alla realizzazione di specializzazioni intelligenti nei territori regionali.
A questo fine, il MISE in coordinamento con il MIUR sta definendo una Strategia nazionale per la ricerca e innovazione al fine di attivare azioni e misure in linea con i principi e gli indirizzi formulati dall'Unione Europea, anche nel programma «Horizon 2020».
La Strategia Nazionale costituisce il quadro di riferimento per l'identificazione delle priorità da realizzare da parte delle amministrazioni centrali e per l'attuazione delle politiche territoriali delle Regioni. L'obiettivo è evitare azioni frammentate e non coordinate, duplicazioni di attività sui singoli territori con conseguente spreco di risorse.
La Strategia nazionale per la ricerca e innovazione consentirà di:
impostare le traiettorie di sviluppo del Paese in grado di rispondere alle sfide sociali definite a livello comunitario nel programma HORIZON 2020;
costituire un quadro comune di riferimento degli ambiti scientifici e tecnologici (tecnologie abilitanti) prioritari per lo sviluppo del Paese;
concordare le modalità d'ingaggio tra i diversi livelli di governo delle politiche di ricerca e innovazione: comunitario, nazionale e regionale;
valorizzare ed integrare le offerte tecnologiche dei territori;
promuovere l'incontro tra domanda ed offerta d'innovazione tecnologica dei territori.

Sulla base di queste priorità, verranno definiti interventi puntuali finalizzati allo sviluppo sostenibile, all'incremento della produttività e competitività del sistema produttivo, alla ricerca applicata e all'innovazione industriale delle imprese.
Quanto allo strumento espressamente richiamato nell'atto di sindacato ispettivo, ovvero il credito d'imposta per le imprese e reti d'impresa che affidano attività di ricerca e sviluppo a università, enti pubblici di ricerca o organismi di ricerca, o che realizzano direttamente investimenti in ricerca e sviluppo, inserito nella legge di stabilità 2013 (commi 95 - 97 dell'articolo 1, legge n. 228/2012), risulta che la misura non ha mai trovato attuazione non essendo stato alimentato il fondo previsto presso la Presidenza del Consiglio. Peraltro, per la parziale coincidenza delle finalità può dirsi che tale misura sia stata assorbita dal più recente credito di imposta incrementale, di cui in precedenza riferito, introdotto dal decreto «Destinazione Italia».