Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/11598 in data 31 maggio 2017, sul sito di informazione online « milano.corriere.it», veniva pubblicata la lettera a firma del Coordinamento dei ricercatori precari dei quattro Istituti di...
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-11598presentato daTRIPIEDI Davidetesto diMartedì 20 giugno 2017, seduta n. 817
TRIPIEDI, CIPRINI, VILLAROSA, PESCO, DALL'OSSO, CHIMIENTI, ALBERTI, SIBILIA, CASO e BRUGNEROTTO. —
Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze
. — Per sapere – premesso che:
in data 31 maggio 2017, sul sito di informazione online « milano.corriere.it», veniva pubblicata la lettera a firma del Coordinamento dei ricercatori precari dei quattro Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici in regione Lombardia (Istituto nazionale dei tumori, neurologico Besta, Policlinico e San Matteo) inviata ai Ministri per la semplificazione e la pubblica amministrazione, salute, economia e finanze e al governatore della regione Lombardia;
nella lettera che denunciava lo stato di precarietà dei ricercatori italiani, veniva ricordato che la ricerca svolta dagli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico lombardi aveva permesso, nel corso degli anni, di diventare parte fondamentale nelle cure di eccellenza per patologie molto diffuse e centri insostituibili per alcuni pazienti provenienti da tutto il mondo perché riferimento per molte malattie rare e rarissime;
in questi istituti lavorano circa 1.500 persone, di cui 1.078 ricercatori, molti con contratti atipici che si protraggono da lungo tempo, con formazioni di altissimo livello costate anni di impegno che hanno prodotto risultati scientifici riconosciuti in ambito internazionale con un notevole investimento economico per le stesse strutture;
i contratti atipici che i ricercatori hanno dovuto sino ad ora accettare, comportano limitazioni dei diritti e minano le basi per la continuità delle loro ricerche perché portano ad una difficile programmazione dei progetti a medio e lungo termine, ostacolando la formazione dei lavoratori più giovani;
le conseguenze che prevedono i redattori della lettera sono che gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico considerati potrebbero perdere, nel giro di poco tempo, quell'eccellenza al servizio di tutti e che i ricercatori si troverebbero costretti ad andare in altri istituti, o, come spesso accade, all'estero;
i redattori hanno definito il cosiddetto «decreto Madia» non adatto a risolvere il problema che riguarda la precarietà dei ricercatori con contratti atipici presso gli Istituti di ricovero e cure a carattere scientifico pubblici posto che mette in pericolo gli stessi istituti qualora non siano predisposti specifici fondi strutturali. Con la lettera chiedevano che venissero assicurate adeguate risorse per un programmato fabbisogno organico di ricercatori, risolvendo il problema legato al mancato riconoscimento del ruolo dei lavoratori oggi atipici della ricerca sanitaria pubblica. Per questi motivi i mittenti hanno voluto sensibilizzare i Ministri per la semplificazione e la pubblica amministrazione, salute, economia e finanza e i vertici della regione Lombardia;
veniva ricordato che il diritto alle cure di eccellenza non poteva essere demandato in toto ad ospedali di natura privata ma anche a quelli pubblici;
in data 6 giugno 2017, sul sito « milano.corriere.it», veniva pubblicata la notizia dell'incontro avvenuto in data 5 giugno 2017 tra i quattro direttori scientifici degli Istituti di ricovero e cure a carattere scientifico lombardi e i vertici tecnici dei Ministeri per la semplificazione e la pubblica amministrazione e della salute;
i direttori hanno ricordato nell'incontro che quattro su dieci dei loro ricercatori hanno contratti atipici con il rischio di avere gravi ripercussioni sul mantenimento dell'eccellenza medico-scientifica e sull'offerta di cure innovative;
al centro della questione, vi sono la mancanza di coperture economiche dipendenti dal Ministero dell'economia e il mancato rinnovo o la mancata stipula di nuovi contratti «co.co.co» a partire dal 2018, come stabilito dal cosiddetto Jobs Act;
veniva ricordato che i contratti dei ricercatori, nella maggior parte dei casi, sono finanziati da fondi europei o da fondi legati a specifici progetti di ricerca e che per regolarizzarli e definire una stabilità in carriera è necessario impiegare fondi pubblici finora non utilizzati;
i direttori scientifici lombardi, nominati dal Ministero della salute, hanno manifestato la decisione di scendere in piazza per difendere i loro ricercatori e, come extrema ratio, di essere anche pronti a dimettersi –:
quali iniziative intendano intraprendere i Ministri interrogati per reperire i fondi necessari a superare la situazione di instabilità contrattuale dei lavoratori del sopraindicato settore della ricerca;
se non intendano assumere iniziative per modificare le vigenti leggi n. 124 del 2015 (cosiddetta legge Madia) e n. 183 del 2014 (cosiddetto Jobs Act), al fine di eliminare definitivamente la precarietà tra i lavoratori del settore della ricerca. (5-11598)