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Atto a cui si riferisce:
S.1/00802 premesso che: la Consip (Concessionaria servizi informativi pubblici) è stata istituita nel 1997 al fine di gestire i servizi informativi di quello che allora era denominato Ministero del...



Atto Senato

Mozione 1-00802 presentata da GIAN MARCO CENTINAIO
martedì 20 giugno 2017, seduta n.841

CENTINAIO, ARRIGONI, CALDEROLI, CANDIANI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, DIVINA, STEFANI, STUCCHI, TOSATO, VOLPI - Il Senato,

premesso che:

la Consip (Concessionaria servizi informativi pubblici) è stata istituita nel 1997 al fine di gestire i servizi informativi di quello che allora era denominato Ministero del tesoro e come sua prima attività ha il compito di bandire gare per il sistema informativo della Ragioneria generale dello Stato;

oggi la Consip è una società in house del Ministero dell'economia e delle finanze che ne è l'unico azionista ed è diventata la centrale acquisti dell'intera pubblica amministrazione italiana. Opera attualmente come centrale di committenza nazionale, bandendo per singole amministrazioni, sulla base di accordi bilaterali, gare per progetti complessi. La legge finanziaria per il 2001 (legge n. 388 del 200), infatti, prevede di affidarle la gestione del programma di razionalizzazione della spesa pubblica per beni e servizi, attraverso l'utilizzo di tecnologie innovative per gli approvvigionamenti, e nel 2001 viene bandita la prima gara on line del settore pubblico che darà il via a quello che diventerà il mercato elettronico della pubblica amministrazione (MePA), nato poi nel 2003;

nel 2012, il settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) viene scorporato e inglobato dall'altra società in house del Ministero dell'economia, la Sogei (Società generale d'informatica SpA), che sviluppa sistemi, applicazioni e servizi per tutte le esigenze di automazione e informatizzazione dei processi operativi e gestionali del Ministero, della Corte dei conti, delle Agenzie fiscali e di altre pubbliche amministrazioni. Nata nel 1976 quale società a prevalente partecipazione pubblica per la realizzazione dell'anagrafe tributaria, per gestire in modo automatizzato le attività di controllo delle dichiarazioni e di monitoraggio del prelievo fiscale, dopo una parentesi privata (nel 1997 Telecom Italia preleva l'intero assetto azionario), torna al essere pubblica nel 2002 grazie all'acquisizione dell'intero capitale sociale da parte del Ministero dell'economia. Nel luglio 2013, dunque, Sogei incorpora il ramo IT economia di Consip, con un consistente aumento di attività strategiche e del personale della stessa;

nel 2015, Yoram Gutgeld, divenuto nel marzo 2015 commissario alla revisione della spesa, avvia il programma del Governo Renzi al fine di ridurre a 35 centrali acquisti il numero di stazioni appaltanti deputati a gestire le grandi gare di Consip che, nel frattempo, nel 2014, aveva anche incorporato la Sicot Srl, società dello Stato con compiti di gestione e valorizzazione delle partecipazioni societarie pubbliche e dei processi di privatizzazione;

grazie all'inchiesta della procura antimafia di Napoli sui presunti legami con la camorra di alcuni dipendenti impiegati nell'ospedale "Cardarelli" di Napoli, la Consip, negli ultimi mesi, è stata al centro di complesse indagini giudiziarie che hanno portato alla luce gravi casi di corruzione;

le indagini, attualmente, seguono due filoni: il primo riguarda l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo, arrestato a marzo 2017 con l'accusa di aver corrotto un funzionario di Consip e aver promesso denaro a Tiziano Renzi, padre dell'ex Presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, e il secondo riguarda invece il Ministro per lo sport, Luca Lotti, anch'egli molto vicino all'ex premier, accusato, insieme ad altri dirigenti e ufficiali delle forze dell'ordine, di aver informato alcuni dirigenti Consip dell'esistenza di un'indagine in corso nei loro confronti;

secondo quanto riportato dagli organi di stampa, Alfredo Romeo, nel 2013, fece una consistente donazione di 60.000 euro, tramite la società Isfavim, alla fondazione Open che ha finanziato la campagna elettorale di Matteo Renzi alle primarie di quell'anno. Era già stato arrestato nel 2008 per corruzione per le sue attività che, oltre agli hotel di lusso, riguardano anche imprese di pulizie che spesso lavorano in appalto con la pubblica amministrazione, ma era stato prosciolto da ogni accusa;

attualmente, Romeo, secondo quanto riferisce la magistratura agli organi di stampa, è accusato perché negli ultimi anni avrebbe provato ad ottenere diversi appalti da Consip e, in particolare, alcuni dei 18 lotti del cosiddetto "Facility management 4", appalto di 2 miliardi e mezzo di euro;

poiché le sue società non avrebbero avuto le competenze tecniche necessarie a partecipare ai complessi bandi della centrale acquisti, l'imprenditore napoletano avrebbe dunque agito su due fronti: da un lato, facendosi aiutare nella compilazione dei bandi dal dirigente Consip Marco Gasparri, che ha deciso di collaborare con la giustizia e che, secondo i magistrati, avrebbe ricevuto 5.000 euro in contanti nel 2012 e 100.000 nei due anni successivi. Dall'altro, Romeo avrebbe cercato di utilizzare il favore del padre dell'ex premier nonostante le sue società non disponessero delle competenze tecniche necessarie a partecipare ai complessi bandi. Secondo i magistrati, infatti, avrebbe promesso soldi all'imprenditore Carlo Russo per poter incontrare Tiziano Renzi e chiedergli di far pressioni, a sua volta, sui dirigenti Consip;

sempre secondo quanto emerge dalla ricostruzione dei magistrati, lo stesso Romeo avrebbe promesso soldi anche a Tiziano Renzi in cambio di un incontro con Luca Lotti e l'amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni;

quest'ultimo, come ha confermato egli stesso in un'intervista, avrebbe fatto bonificare il suo ufficio da una ditta specializzata che avrebbe trovato delle microspie installate dagli inquirenti;

da qui si sviluppa il secondo filone dell'indagine, secondo il quale il Ministro per lo sport, Luca Lotti, è sospettato di rivelazione di segreto e favoreggiamento in base alle rivelazioni di Luigi Marroni che avrebbe confessato ai magistrati di essere stato avvertito (dallo stesso Ministro, e da altri due alti ufficiali dei carabinieri, il comandante generale Tullio Del Sette e il comandante della legione Toscana Emanuele Saltalamacchia), delle indagini su Consip e di aver, di conseguenza, fatto bonificare l'ufficio;

il Ministro, dal canto suo, non avrebbe mai dato spiegazioni pubbliche in merito alle suddette accuse;

in questo secondo filone è coinvolto anche il dimissionario presidente di Consip, Luigi Ferrara, ugualmente iscritto nel registro degli indagati per la presunta rivelazione del segreto d'ufficio. Ferrara è stato indicato da Marroni come una delle presunte persone che gli avrebbero rivelato dell'inchiesta in corso: l'amministratore delegato di Consip ha ammesso, infatti, di aver compiuto la bonifica ambientale dopo aver saputo dell'indagine da Ferrara, il quale, a sua volta, era stato informato dal comandante Del Sette;

dalla scorsa settimana, però, lo stesso Ferrara è indagato per false informazioni ai pubblici ministeri per aver ritrattato il suo precedente interrogatorio, negando di aver saputo dal comandante generale dell'Arma, Tullio Del Sette, che la Procura di Napoli indagava sulla centrale acquisti; sarebbe stato questo il motivo che avrebbe poi spinto Ferrara a presentare le dimissioni dal vertice della centrale acquisti, oltre alle pressioni della maggioranza in seguito alla presentazione di mozioni che chiedono l'azzeramento dei vertici della Consip;

il 17 giugno, si è poi dimesso anche l'altro membro del consiglio di amministrazione, Marialaura Ferrigno;

le dimissioni dei due consiglieri comportano la decadenza dell'intero consiglio di amministrazione e l'amministratore delegato Luigi Marroni, a questo punto, resta in carica con il solo compito di convocare, entro 8 giorni, l'assemblea dei soci che dovrà nominare il nuovo consiglio di amministrazione della società degli acquisti pubblici;

secondo indiscrezioni di stampa, Marroni avrebbe l'intenzione di aspettare gli 8 giorni di tempo che lo statuto gli concede;

il Ministro dell'economia Padoan ha dichiarato alla stampa che i due consiglieri Ferrara e Ferrigno si sarebbero dimessi «per non indebolire il lavoro di Consip»;

sarebbero inopportune, in questo momento, le dimissioni dell'amministratore delegato in quanto memoria storica delle vicende che hanno interessato Consip in questi ultimi mesi;

bisogna evidenziare che le pressioni della maggioranza, volte a far decadere l'intero consiglio di amministrazione, appaiono strumentali a limitare gli effetti mediatici dell'azione perseguita dalla magistratura;

ugualmente, la rimozione dell'amministratore delegato da parte del Governo potrebbe far nascere un contenzioso con lo stesso che comporterebbe, quasi certamente, un ristoro attraverso indennizzo o una trattativa finalizzata ad ottenere un indennizzo, il cui costo sarebbe a carico della finanza pubblica, e quindi della collettività,

impegna il Governo:

1) a non esercitare pressioni nei confronti dell'amministratore delegato Consip finalizzate alle sue dimissioni;

2) ad assumersi la responsabilità dell'eventuale rimozione anticipata dell'amministratore delegato Consip con provvedimento pubblico e motivato;

3) a responsabilizzare personalmente, anche per quanto concerne il ristoro economico che deriverebbe da un eventuale indennizzo, il Ministro competente e, in solido, il Presidente del Consiglio dei ministri, in caso di rimozione anticipata e immotivata dell'amministratore delegato di Consip.

(1-00802)