• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/03825 MORONESE, AIROLA, DONNO, SERRA, LEZZI, PUGLIA, CAPPELLETTI, CASTALDI, PAGLINI, NUGNES, SANTANGELO, GIARRUSSO - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-03825 presentata da VILMA MORONESE
mercoledì 21 giugno 2017, seduta n.843

MORONESE, AIROLA, DONNO, SERRA, LEZZI, PUGLIA, CAPPELLETTI, CASTALDI, PAGLINI, NUGNES, SANTANGELO, GIARRUSSO - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dell'interno - Premesso che a quanto risulta agli interroganti a Sparanise (Caserta), in via Posta vecchia n. 15, insiste un insediamento industriale dismesso nell'anno 2004 avente un'area di circa 62.000 metri quadrati, conosciuto come ex tabacchificio. Lo stesso, nel corso degli anni, ha subito numerosi cambiamenti in termini di denominazione sociale, nonché di titolarità azionaria: dapprima Editab SpA, successivamente Dimon Italia Srl e in seguito Mindo Srl, messa in liquidazione il 30 giugno 2008, per divenire, infine, Mondi RE Srl;

considerato che:

il 30 luglio 2015, con atto di sindacato ispettivo 4-04393, si interrogava il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare relativamente alle questioni ambientali connesse all'ex tabacchificio di Sparanise;

il Ministero, rispondendo all'interrogazione l'11 novembre 2016, ha confermato che nel sito industriale è stato rinvenuto amianto e che, il 7 ottobre 2013, la Polizia municipale ha proceduto al sequestro dell'area per probabili fenomeni di inquinamento, dovuto alla fuoriuscita di liquidi provenienti dal dismesso opificio;

dalla risposta emergerebbe, inoltre, che la Regione, non disponendo delle risorse da destinare alle attività di rimozione dei rifiuti e allo svolgimento delle altre attività conseguenti, avrebbe segnalato il sito al Ministero nell'ambito del piano nazionale amianto, essendovi presente amianto nell'area, chiedendo le opportune risorse finanziarie a valere su tale misura;

tuttavia, da informazioni assunte dalla Direzione generale competente nell'ambito del piano nazionale amianto del Ministero, ovvero della mappatura completa della presenza di amianto sul territorio nazionale in attuazione del decreto ministeriale n. 101 del 18 marzo 2003, risulta che la regione Campania, nell'ambito della mappatura amianto 2014, riporta 13 siti a Sparanise, mentre le coordinate di questi siti sembrerebbero non ricondurre all'ex tabacchificio in via Posta vecchia n. 15;

considerato inoltre che, secondo quanto risulta agli interroganti:

l'8 maggio 2017 sull'ex tabacchificio è divampato un incendio con conseguente estensione di nube tossica in tutta l'area limitrofa;

secondo le notizie diffuse dalla stampa ("Il Mattino" di Caserta dello stesso giorno) si tratterebbe di un incendio doloso. Dalle indagini condotte dai Carabinieri di Capua, e stando alle prime informazioni, i piromani avrebbero dato alle fiamme la plastica dei capannoni in diversi punti dell'ex tabacchificio nonché teli di plastica, tabacco, carte e arredi d'ufficio;

dallo scorso novembre la struttura è ritornata in possesso dell'azienda del tabacchificio, a seguito di concordato, che ha visto terminare la custodia giudiziale. Circa 70 metri quadrati dell'area sono stati interessati dalle fiamme. Il tetto del deposito è in amianto ed è per questo motivo che la nube tossica ha preoccupato non poco i cittadini;

considerato altresì che:

nel mese di dicembre 2016 insieme all'area ex "Pozzi" di Calvi Risorta, l'ex tabacchificio era stato inserito nel piano regionale delle bonifiche previsto dal "patto per il Sud". Per l'area sono stati stanziati 7 milioni di euro, che vanno a sommarsi ai 15 milioni destinati alla bonifica della limitrofa area ex "Pozzi". Ciononostante, sino ad oggi nulla è stato fatto;

si tratterebbe di una bonifica da effettuare in danno, quindi a fine operazioni la società proprietaria dello stabilimento sarà tenuta a rimborsare le spese sostenute dalla Regione;

considerata la pericolosità dei rifiuti, come l'amianto, presenti nel sito ad avviso degli interroganti è opportuno avviare un monitoraggio puntuale delle zone, onde evitare che gli incendi si ripetano,

si chiede di sapere:

quali siano le ragioni per cui, sino a oggi, non si sia provveduto ad avviare l'iter di bonifica del sito;

se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno monitorare l'operato della Regione Campania, considerato che si tratta di un sito in cui è presente amianto;

quali siano i motivi per cui non sia pervenuta al Ministero dell'ambiente la citata segnalazione da parte della Regione del sito nell'ambito del piano nazionale amianto;

quali iniziative di competenza intendano attivare per garantire un'efficace attività di prevenzione dei roghi, nonché un pronto intervento, considerato che la combustione dell'amianto risulta essere particolarmente pericolosa per la salute;

se non ritengano opportuno attivarsi, nei limiti delle proprie attribuzioni, presso la Regione interessata affinché venga delimitata la zona, predisponendo appositi sistemi di vigilanza, anche avvalendosi dei Carabinieri o di altre forze di polizia, in attesa dell'avvio delle fasi di bonifica;

se siano state svolte le attività di monitoraggio annunciate nella risposta all'interrogazione 4-04393 dell'11 novembre 2016 e quali enti o soggetti siano stati coinvolti.

(3-03825)