• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.4/07688 AMORUSO - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali - Premesso che: la misura dell'arresto temporaneo obbligatorio dell'attività di pesca è e deve continuare ad...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-07688 presentata da FRANCESCO MARIA AMORUSO
mercoledì 21 giugno 2017, seduta n.843

AMORUSO - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali - Premesso che:

la misura dell'arresto temporaneo obbligatorio dell'attività di pesca è e deve continuare ad essere un pilastro della politica gestionale della pesca nel nostro Paese, ma le necessarie misure di contenimento dello sforzo di pesca, nel quadro di un'indispensabile sostenibilità ambientale, non possono andar disgiunte dalle ugualmente necessarie misure socioeconomiche compensative, in favore delle imprese e dei lavoratori della pesca;

in un contesto di crisi ormai strutturale del settore, nei suoi diversi segmenti produttivi, la debolezza economica delle imprese di pesca non potrà sostenere l'impatto di ulteriori e pesanti misure di contenimento dello sforzo di pesca, senza un'adeguata garanzia di altrettanto strutturali misure socioeconomiche compensative;

la giunta di Federpesca ha assunto all'unanimità una posizione netta sulla prospettiva di reiterare nel 2017 un ulteriore periodo di fermo biologico, senza che siano state corrisposte alle imprese le indennità loro dovute per il fermo osservato obbligatoriamente negli anni 2015 e 2016;

le norme in vigore escludono l'impresa dal diritto all'indennità anche per un solo giorno di ritardo nel presentare la documentazione richiesta per l'ammissione all'indennità di fermo, ma poi l'amministrazione si auto-concede due anni di "flessibilità" nel pagamento;

si continua a riproporre un fermo a parere dell'interrogante davvero poco utile, perché non sono chiari gli obiettivi di conservazione delle risorse ittiche e viene trascurato l'impatto commerciale sulle imprese. Una misura che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali vorrebbe per di più indennizzare per 26 giornate, a fronte di un'interruzione di 90 giorni, includendo il fermo tecnico;

non risulta chiara la modalità di funzionamento del meccanismo di erogazione dell'indennità giornaliera prevista per gli equipaggi dalla norma introdotta per il 2017 dalla legge di bilancio (legge n. 232 del 2016) di 30 euro lordi al giorno, senza un'espressa previsione sugli oneri contributivi, senza un preciso meccanismo di erogazione;

è auspicabile una modulazione dello sforzo di pesca, anche per periodi più lunghi, ma che passi attraverso la chiusura generalizzata di un'adeguata fascia di rispetto dalla costa, quella maggiormente deputata alla riproduzione ed all'accrescimento di taglia delle specie ittiche;

si continuano ad impegnare risorse pubbliche teoricamente destinate al parziale ristoro di imprese e lavoratori, ma che si traducono in uno spreco, per effetto dei ritardi e delle inefficienze registrate. Ciò anche in considerazione del fatto che molte aziende risulteranno, comunque, escluse a causa della penalizzazione derivante dal feroce sistema sanzionatorio in vigore;

troppo spesso per gli imprenditori della pesca italiana appare più conveniente lasciare i pescherecci in disarmo in banchina,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia al corrente dei fatti esposti, come li valuti e quali misure intenda attuare per farvi fronte.

(4-07688)