• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/17084    le fonti di stampa hanno recentemente e ripetutamente posto in gran risalto che nel territorio nazionale – nell'ambito del servizio di trasporto passeggeri su gomma a media e lunga...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17084presentato daCARIELLO Francescotesto diMartedì 27 giugno 2017, seduta n. 821

   CARIELLO e L'ABBATE. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   le fonti di stampa hanno recentemente e ripetutamente posto in gran risalto che nel territorio nazionale – nell'ambito del servizio di trasporto passeggeri su gomma a media e lunga percorrenza – opera una società italiana, la Flixbus Italia S.r.l., interamente controllata dal socio unico tedesco «FlixMobility GmbH», cui si contesta di operare in «regime di concorrenza sleale» per il fatto di mettere in atto una politica tariffaria e un modello di business insostenibili per qualunque altra impresa del settore;
   l'azienda tedesca, infatti, sta «destabilizzando un mercato non in crescita», praticando prezzi sottocosto pagati da autisti e imprese partner locali, su cui ricade interamente il rischio d'impresa. Ciò sarebbe reso possibile in quanto Flixbus non è «un operatore», bensì semplicemente «una software house, un portale», cui pertanto non andrebbero accordate neppure le autorizzazioni ministeriali necessarie per esercitare il servizio di autotrasporto;
   la società, invero, non possiede autobus e non ha autisti alle proprie dipendenze, ma si limita a offrire una biglietteria online unificata a un sempre più vasto network di aziende di trasporto locali, le quali investono nell'acquisto degli autobus in cambio della pianificazione delle linee, dei servizi di marketing, della visibilità e del servizio di vendita garantiti dall'azienda madre;
   dai bilanci di esercizio depositati e pubblicati dalla Flixbus Italia s.r.l. non risulta alcuna posta attiva da sottoporre a tassazione nonostante:
    a) il bilancio abbreviato d'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 evidenzi un finanziamento da parte del socio controllante pari a 2.975.000 euro, a fronte di perdite di esercizio per 2.446.536 euro, nonché disponibilità liquide di 1.065.000 euro (non sussisterebbero invece investimenti per immobilizzazioni materiali di proprietà e di start up);
    b) alle aziende partner, a quanto risulta agli interroganti, venga riconosciuto un corrispettivo pari al 70 per cento del ricavo netto generato dalla vendita dei biglietti da parte della FlixMobility GmbH, con un minimo garantito di 0,65 euro per chilometro notevolmente inferiore a quello medio di mercato (pari a 1,50 euro per chilometro);
   l'accertata esistenza di finanziamenti all'impresa da parte del titolare o dei soci sono spesso sintomo di condotte evasive e/o elusive, se non sorretti da adeguate ragioni economiche, in quanto potrebbero trarre origine da corrispettivi non contabilizzati (cfr. circolari n. 1/2008 del Comando generale della Guardia di finanza; n. 175/E/99; n. 289/E-11A-680; n. 246/E/11-4-217559);
   come risulta dai titoli di viaggio, il prezzo del biglietto on-line viene versato direttamente su conti correnti intestati alla società tedesca (la controllante FlixMobility GmbH). Detta circostanza, unitamente all'utilizzo da parte di Flixbus del particolare sistema della piattaforma digitale, non consente, ad avviso degli interroganti, di avere contezza della «gestione» operata dall'azienda italiana, né delle certificazioni fiscali eventualmente emesse ed idonee, secondo la normativa di settore, a documentare i corrispettivi della prestazione di servizio resa (decreto ministeriale 30 giugno 1992; articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica n. 696 del 1996; decreto ministeriale del 24 gennaio 2004) –:
   se il Governo sia a conoscenza di quanto descritto e quali iniziative normative intenda avviare al riguardo, promuovendo altresì verifiche da parte delle diverse autorità competenti (Agenzia delle Entrate, Guardia di finanza, perché questa situazione non abbia a perpetuarsi, comportando essa una grave violazione della par condicio delle imprese esercenti tale pubblico servizio, con conseguente eventuale perdita di migliaia di posti di lavoro. (4-17084)