• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/07746 PETRAGLIA - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante: Poste italiane SpA svolge sul territorio...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-07746 presentata da ALESSIA PETRAGLIA
martedì 4 luglio 2017, seduta n.850

PETRAGLIA - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:

Poste italiane SpA svolge sul territorio nazionale un servizio essenziale per la collettività;

il Ministero dell'economia e delle finanze, attraverso la controllata Cassa depositi e prestiti, rappresenta l'azionista pubblico principale di Poste italiane;

i dati sull'occupazione in Poste italiane forniti dal sindacato CGIL hanno dimostrato che i lavoratori a tempo determinato sono vertiginosamente aumentati nel tempo, passando dai 1.844 assunti nel 2012 ai 4.545 nel 2016;

in Poste, mentre il tasso di crescita medio degli ultimi 5 anni dei dipendenti a tempo indeterminato fa registrare un calo dell'1,4 per cento, per i lavoratori a tempo determinato si registra un aumento del 30 per cento;

dai dati emersi risulterebbe che le politiche d'impresa sono centrate sulla precarietà nell'uso dei contratti a tempo determinato e nell'uso della gestione di servizi essenziali dati in appalto;

negli appalti si verificano gare al massimo ribasso, e tra l'altro i vincitori di gara, nella maggior parte dei casi, si aggiudicano appalti, ove risulterebbe che il costo di gestione è addirittura superiore alla gestione dello stesso;

sempre in merito degli appalti risulterebbe in più occasioni l'uso di ditte che spesso non sarebbero presenti nei registri alle Camere di commercio, lavoratori non professionalizzati nelle mansioni in cui sono occupati, salari che non sono corrisposti regolarmente nelle mensilità maturate. Secondo alcune segnalazioni nelle buste paga, mancherebbero ore o sarebbero mascherate da voci che usufruiscono di detassazioni fiscali e contributive che non sono computabili per il TFR;

Poste italiane SpA risulterebbe condannata per interposizione di mano d'opera;

la gestione di Poste italiane SpA si basa su politiche che risparmiano sulla buona funzionalità del servizio e sull'integrità e i diritti dei lavoratori: in alcune occasioni non vengono forniti i pezzi di ricambio per mantenere ottimale il ciclo produttivo, vengono forniti mezzi di trasporto che non garantiscono una guida sicura e costituiscono un pericolo per i lavoratori e per la viabilità;

i lavoratori precari di Poste italiane sono soprattutto occupati nel settore del recapito e logistica dove, soprattutto in alcuni territori, sembra rappresentino ben oltre il 20 per cento dei dipendenti;

la precarizzazione dei dipendenti riguarda, per scelta dell'azienda stessa, una temporalità del lavoro che spesso si limita a 24 mesi, trascorsi i quali i dipendenti vengono licenziati;

visto che:

i lavoratori a contratto a tempo determinato, per la soglia di accesso al lavoro che richiede Poste italiane SpA, sono figure con professionalità medio-alte, con diploma, laurea, master, varie specializzazioni eccetera;

i dati indicano che il servizio universale effettuato da Poste, nonché servizio sociale, viene in gran parte garantito da personale precario;

i lavoratori a contratto a tempo determinato sono lavoratori su cui l'azienda ha investito tempo e denaro, che di conseguenza hanno acquisito competenze e professionalità importanti e dovrebbero rappresentare una risorsa per lo sviluppo aziendale;

la normativa prevede che il contratto a tempo determinato abbia un limite a 36 mesi, e non a 24, dopo di che, alla scadenza, avviene la trasformazione in un normale rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato;

nel rispetto della normativa vigente, un'azienda non può assumere dipendenti con contratto a tempo determinato oltre il limite del 20 per cento dei lavoratori a tempo indeterminato in un singolo settore aziendale a livello territoriale;

le esternalizzazioni degli appalti costituiscono un danno ai lavoratori e al servizio sociale che Poste italiane SpA dovrebbe erogare;

stabilizzare i dipendenti a tempo determinato, oltre ad essere un'azione di giustizia sociale, rappresenta un investimento per il futuro di Poste SpA al fine di svolgere un migliore servizio nei territori e per i cittadini;

le modalità di occupazione del personale in Poste italiane SpA suscitano non poche perplessità in merito al rispetto della normativa vigente ed appaiono come forme di copertura poco idonee di carenze di organico strutturale su cui si dovrebbe intervenire con contratti a tempo determinato;

rispetto a tale situazione i lavoratori a contratto a tempo determinato hanno richiesto l'istituzione di una graduatoria ad esaurimento che dovrà tenere conto della data di domanda di lavoro, del tempo di lavoro e della professionalità acquisita. Nel frattempo, è stata avanzata anche la richiesta che, per le esigenze temporanee, si attinga dalla graduatoria, così da superare il termine autoimposto dei 24 mesi,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo, vista anche la conclamata esigenza strutturale di personale in determinati settori, abbiano intenzione di intervenire rispetto a Poste italiane SpA, affinché l'azienda provveda, seguendo anche le richieste dei lavoratori, alla massima stabilizzazione dei lavoratori precari e ad applicare ciò che la magistratura ha sancito, con le sentenze sugli appalti, provvedendo ad internalizzare lavoro e lavoratori.

(4-07746)