• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/07763 SIMEONI, VACCIANO, MUSSINI, DE PIETRO, BENCINI, MOLINARI - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-07763 presentata da IVANA SIMEONI
mercoledì 5 luglio 2017, seduta n.852

SIMEONI, VACCIANO, MUSSINI, DE PIETRO, BENCINI, MOLINARI - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:

la recente approvazione del bilancio di Acqualatina, ha ingenerato numerose polemiche, in primis con i Comuni di Formia, Minturno e Nettuno, che hanno votato contro in sede assembleare, in segno di protesta per gli scarsi interventi del gestore nel fronteggiare la crisi idrica, che da settimane sta interessando il territorio del basso Lazio;

in particolare, l'assessore comunale del Comune di Formia si sarebbe espresso molto duramente circa l'attuale situazione, giungendo a sostenere che: "Il socio privato ha votato a favore e lo stesso hanno fatto altri Comuni, su alcuni dei quali pesa il diktat del pegno delle azioni di Depfa. Rispettiamo la loro posizione ma crediamo sia sbagliata perché a questa Azienda andava dato un netto segnale di sfiducia. Prendiamo atto, inoltre, che molte realtà hanno preferito non esserci. Dei 40 comuni che compongono l'Ato meno di 10 hanno preso parte all'assemblea. Tra gli assenti anche realtà che vivono gli effetti dell'emergenza idrica e che forse avrebbero dovuto far sentire la propria voce". "Con il 70% di perdite nella rete idrica e i disagi che la popolazione è costretta a vivere ogni giorno a causa dei disservizi, l'utile di 18 milioni di euro descritto in bilancio è onestamente poco credibile, tanto più che la maggior parte dei crediti non sono fatturati e andranno a ingrossare il relativo fondo di svalutazione. Gli scontri sulla destinazione di tali utili lasciano quindi il tempo che trovano. Il voto contrario del Comune di Formia è sulla gestione industriale". "Il problema non è solo l'emergenza idrica. Gli investimenti sono insufficienti e anche quelli previsti non vengono realizzati. A questo si aggiungano i ritardi nell'espletamento delle gare, i contenziosi, la scarsa capacità di prevenzione dei rischi. Acqualatina non funziona. Su tutti i fronti ha dimostrato di avere competenze molto deboli";

tra i comuni presenti, che si sono pronunciati a favore del bilancio, peserebbe la presunta destinazione vincolata degli utili, di cui, circa il 30 per cento dei 18 milioni di attivo, sarebbe da destinarsi ad investimenti mirati per fronteggiare la crisi idrica, ed una medesima percentuale da investire in un fondo di solidarietà per tutelare le fasce deboli; tuttavia, ciò non apporterebbe, in concreto, alcun impatto risolutivo dell'attuale situazione;

per quanto attiene alla crisi idrica, invero, portavoce del Comune di Formia si sono detti "disponibili a sostenere le azioni che sono già in corso per ridurre i disagi sulla popolazione e vigileremo perché vengano mantenuti gli impegni presi. Nella conferenza dei sindaci in programma il 29 giugno lavoreremo per la definizione di un piano di investimento diverso che proponga soluzioni a breve termine in grado di prevenire situazioni come quelle che siamo stati costretti a vivere nelle ultime settimane. Contestualmente, affronteremo il tema della compensazione economica per gli utenti danneggiati dalla crisi idrica e quello relativo al management che deve necessariamente cambiare. Acqualatina sopravvive solo grazie al regime di monopolio. Dovesse conquistarsi clienti sul mercato, forse non ne avrebbe neanche uno". La convinzione è che "il gestore debba fare molto di più". "L'impegno attuale per il recupero delle perdite è insufficiente. Tre squadre sono poche, ne servirebbero almeno il doppio. I 5 milioni di euro di investimenti che Acqualatina avrebbe appaltato per la riparazione della rete idrica devono essere raddoppiati e il piano di investimenti deve guardare anche al sud della provincia, senza che questo ricada sulle tariffe. Tra l'altro, 5 milioni di euro è esattamente il costo degli oneri fiscali che l'azienda sostiene ogni anno per il mutuo Depfa. La metà di questo costo è legato alla permanenza del contratto di copertura del mutuo che, ad oggi, porta solo perdite"; "ci impegneremo con gli altri Comuni dell'Ato a chiudere il percorso di ripubblicizzazione del servizio. A breve incontreremo Veolia e, in quella sede, verificheremo la possibilità di acquisire le quote del socio privato";

considerato che secondo quanto risulta agli interroganti:

la crisi idrica in atto nel basso Lazio sta cagionando notevoli disagi alla popolazione, ormai vessata da disservizi sistematici, ed invero i cittadini manifestano con veemenza la loro rabbia, lamentando l'imprecisa comunicazione da parte del gestore circa gli orari di interruzione e riduzione del flusso idrico, che non sarebbero conformi alle indicazioni fornite;

Acqualatina avrebbe diramato comunicazione che da mezzanotte alle 6 del mattino, per 5 giorni alla settimana, e comunque sicuramente nei weekend, il comune di Fondi si sarebbe ritrovato senza acqua, con l'unica eccezione della zona adiacente al mare. I disagi, invero, come avrebbe precisato Acqualatina, intesi quali riduzioni del flusso e interruzioni vere e proprie, sarebbero concentrate nelle zone più alte. Il gestore non avrebbe fornito alcuna altra indicazione se non quella di invitare i residenti ad "utilizzare la risorsa idrica per il solo scopo alimentare, domestico e per l'igiene personale. Sarà nostra cura fornire informazioni in caso di imprevisti";

in sostanza, mentre pare accertata la totale mancanza di flusso nelle ore notturne, i residenti si trovano a convivere con il timore che l'assenza di acqua perduri anche durante il giorno e si verifichi da un momento all'altro, tanto da necessitare di autobotti e personale della Protezione civile per fronteggiare l'emergenza;

la presenza delle autobotti, d'altro canto, non allevia che in minima parte i disagi sostenuti dai residenti; ed infatti le ore in cui viene garantito il flusso idrico minimo sono di gran lunga inferiori a quelle in cui il servizio viene sospeso;

inoltre, al fine di mantenere sotto controllo il livello del flusso idrico nel serbatoio di Vetere, il gestore avrebbe deciso di razionalizzare le risorse a disposizione. Ciononostante, il rischio di rimanere senza acqua è più che concreto, a meno che i residenti non trovino rimedi alternativi per ovviare all'emergenza;

ancora, forti perplessità sono nutrite in merito all'approvvigionamento idrico via mare, in considerazione del fatto che il flusso sarebbe comunque indotto nelle condotte già interessate da una forte dispersione, pari a circa il 70 per cento, nonché a causa dell'incertezza che aleggia in merito ai tempi dell'installazione dei dissalatori;

la situazione, inoltre, rischia di aggravarsi ulteriormente con l'imminenza della stagione estiva, ove, tra la siccità in corso e l'incremento della popolazione, le criticità sono destinate ad acuirsi esponenzialmente;

la crisi idrica che ha colpito Formia, Gaeta, Minturno e gli altri comuni del golfo, deve essere valutata anche attraverso la quantificazione dei fondi pubblici concessi dalla Regione Lazio ed il loro reale utilizzo,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto;

quali iniziative di competenza intendano intraprendere al fine di ovviare ai gravi disservizi e alla condizione di emergenza che si sta verificando nel basso Lazio, garantendo un effettivo diritto di accesso all'acqua;

se, nell'ambito delle proprie attribuzioni, non intendano intraprendere ogni opportuna iniziativa, affinché sia verificato come le risorse a disposizione dei gestori idrici, tra cui quello dell'Ato 4 e Acqualatina, siano state impiegate;

se, nell'ambito delle proprie attribuzioni, non intendano intraprendere ogni opportuna iniziativa, affinché siano verificati tutti gli investimenti sostenuti nel 2015 e nel 2016, nonché quelli in fase di attuazione e programmati per il 2016 e 2017, con particolare riguardo ai piani di recupero delle perdite fisiche di acqua e di quelle amministrative;

se, nell'ambito delle proprie attribuzioni, non intendano intraprendere ogni opportuna iniziativa, affinché siano verificati i bilanci degli esercizi 2015 e 2016, in combinato disposto con le relazioni dei sindaci e della società, per chiarire se vi sia stata anche una "culpa in vigilando" del Consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, tenuti al controllo di legalità e contabile, nonché per accertare se gli investimenti siano in linea con il piano industriale.

(4-07763)