• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/17229    in data 11 giugno 2017 – ai sensi di quanto disposto dal decreto del Ministro dell'interno del 29 marzo 2017, di indizione delle elezioni amministrative 2017 – si sono svolte le...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17229presentato daMANNINO Claudiatesto diVenerdì 7 luglio 2017, seduta n. 829

   MANNINO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   in data 11 giugno 2017 – ai sensi di quanto disposto dal decreto del Ministro dell'interno del 29 marzo 2017, di indizione delle elezioni amministrative 2017 – si sono svolte le consultazioni per l'elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali nonché per l'elezione dei consigli circoscrizionali;
   per quanto concerne i dati relativi alle amministrative di Palermo si evidenzia che hanno votato 293.585 cittadini, pari al 52,6 per cento degli aventi diritto; il sindaco uscente, Leoluca Orlando – con 125.913 preferenze, pari al 46,28 per cento dei voti validi – si è riconfermato, al primo turno, alla guida dell'amministrazione della città di Palermo;
   dall'analisi dei risultati elettorali, tuttavia, emerge un dato piuttosto significativo in ordine alla percentuale, più che elevata, di schede nulle: ben 16.192, pari al 5,52 per cento del totale dei voti espressi, ovvero equivalenti a quelli di una lista che ha superato il quorum del 5 per cento (alle quali debbono essere aggiunte anche le 5.042 schede bianche, rappresentanti l'1,72 per cento del totale);
   il dato di Palermo inerente alle schede nulle — in gran parte non contestate in quanto non tutte le liste avevano rappresentanti di lista in ogni sezione — risulta, peraltro, ancor più macroscopico se paragonato a quello che si è registrato nelle altre città italiane in cui si è votato, nelle quali la mole dei voti nulli è di gran lunga inferiore;
   oltre alla rilevante percentuale di schede nulle conteggiate nella città di Palermo – come già sottolineato, grandemente al di sopra della media nazionale – emergono, altresì, ulteriori anomalie come, per esempio, quella inerente alla eccessiva lungaggine delle operazioni di spoglio (con uno scrutinio che è andato avanti per 48 ore consecutive ed, in alcuni casi, per 72 ore), quella riguardante l'improvvisa sostituzione di oltre 300 presidenti di seggio (sui 600 presenti a Palermo), quella legata alla sparizione e/o alla mancata o incompleta compilazione dei verbali (spesso privi, altresì, del timbro della sezione, della firma del presidente del seggio e delle firme degli scrutatori), quella connessa all'esistenza di una presunta, e non ben definita, «documentazione integrativa» attualmente non prevista da alcuna disposizione di legge in materia elettorale o, ancora, quella relativa alla presenza di liste nelle quali i voti di lista risultano maggiori dei voti di preferenza;
   evidentemente, tale ultimo fatto è di per sé possibile, ma, tuttavia, può apparire atipico ed inconsueto – quanto improbabile – nel caso di elezioni comunali, spesso caratterizzate da voti espressi a favore della persona e non della lista;
   ad avviso dell'interrogante, le summenzionate circostanze hanno determinato un non regolare andamento delle consultazioni e si sono, conseguentemente, dimostrate idonee ad incidere, anche in maniera decisiva, sui risultati della tornata elettorale de quo nonché sui ritardi nella proclamazione del consiglio comunale e di buona parte del Consiglio comunale e di buona parte dei consiglio di circoscrizione –:
   di quali elementi disponga il Governo in ordine a quanto esposto in premessa e se non ritenga opportuno adottare iniziative, anche normative, per chiarire la valenza giuridica della sopra citata «documentazione integrativa» al fine di verificarne l'eventuale conformità rispetto alle vigenti disposizioni di legge in materia elettorale. (4-17229)