Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/11779 da notizie di stampa recenti (vedasi Il Fatto quotidiano del 6 luglio 2017) si è appreso della perquisizione, in data 5 luglio 2017, effettuata dalla Guardia di finanza, su disposizione...
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-11779presentato daBUSINAROLO Francescatesto diVenerdì 7 luglio 2017, seduta n. 829
BUSINAROLO, SARTI, AGOSTINELLI, BONAFEDE, COLLETTI e FERRARESI. —
Al Ministro della giustizia
. — Per sapere – premesso che:
da notizie di stampa recenti (vedasi Il Fatto quotidiano del 6 luglio 2017) si è appreso della perquisizione, in data 5 luglio 2017, effettuata dalla Guardia di finanza, su disposizione della procura di Napoli, nell'ufficio e presso l'abitazione del giornalista de Il Fatto quotidiano Marco Lillo il quale, ad oggi, non risulta indagato;
il decreto, come si legge sul sito de Il Fatto quotidiano, è stato firmato dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino e dal pubblico ministero Graziella Arlomede, e l'inchiesta sulla presunta violazione del segreto d'ufficio è nata dalla denuncia-querela inoltrata dagli avvocati di Alfredo Romeo, l'immobiliarista napoletano al centro del caso Consip, indagine relativa a gravi fatti di corruzione nel più grande appalto d'Europa, dal valore di 2,7 miliardi di euro;
la perquisizione, diretta principalmente alla ricerca di tracce informatiche all'origine degli scoop firmati dal giornalista sul caso Consip, nel libro «Di padre in figlio» (pubblicato il 18 maggio scorso) di cui lo stesso è autore, è stata avviata sulla base dell'ipotesi avanzata dalla procura napoletana, ovvero quella di presunta rivelazione del segreto d'ufficio;
sempre da quanto riportato da testate giornalistiche (vedasi www.huffingtonpost.it del 6 luglio 2017), attualmente si indaga contro ignoti, in particolare contro «un pubblico ufficiale al momento non identificato che, avvalendosi illegittimamente di notizie non comunicabili in quanto coperte dal segreto investigativo, riferibili ad atti depositati presso l'autorità Giudiziaria di Napoli, le abbia indebitamente propagate all'esterno»;
in un video pubblicato sempre il 5 luglio 2017 sul sito de Il Fatto quotidiano, il giornalista Lillo ha precisato che l'informativa del Noe del 9 gennaio 2017, oggetto del decreto di perquisizione, fosse già a disposizione di tutti i principali giornali italiani dal giorno precedente rispetto a quando lo stesso ne è venuto in possesso;
sempre secondo quanto riportato da notizie di stampa (vedasi Il Fatto Quotidiano del 27 giugno 2017, Il Mattino del 6 luglio 2017 e La Repubblica del 7 luglio 2017) Marco Lillo dichiarava, specificando che non rappresentasse la sua fonte, l'estraneità alla vicenda che lo vede coinvolto, della giornalista Rai Federica Sciarelli, indagata nel giugno 2017 dalla procura di Roma per rivelazione di segreto, in relazione alla fuga di notizie realizzata con l'articolo de Il fatto Quotidiano che svelava l'inchiesta Consip il 21 dicembre 2016 e alla quale fu sequestrato il telefono cellulare, successivamente restituito;
a giudizio degli interroganti appare alquanto anomalo l'avvio dell'attività perquisitoria nei confronti del giornalista Marco Lillo che, ad oggi, non risulta peraltro indagato per l'ipotesi di una presunta fuga di notizie sul caso Consip;
preso atto dell'operato della magistratura, nella ricerca di chiarezza sulla vicenda sopra descritta, e di quanto si apprende dagli organi di stampa, a parere degli interroganti, il caso in questione può rappresentare una seria minaccia alla libertà di stampa, sancita dall'articolo 21 della Costituzione;
la libertà di stampa rappresenta uno dei diritti che un Governo democratico, insieme agli altri organi di informazione, dovrebbe garantire ai cittadini, per assicurare l'esistenza di una stampa libera –:
di quali elementi disponga il Ministro interrogato in relazione a quanto esposto in premessa e quali iniziative si intendano assumere, sul piano normativo, al fine di garantire un'informazione libera e indipendente affinché ogni cittadino possa essere messo a conoscenza dei fatti quando questi sono opportunamente documentati. (5-11779)