• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/11782    a gennaio 2017 l'Atc unico di Brescia ha redatto un piano per il contenimento della volpe all'interno dello stesso ambito territoriale, che la regione Lombardia ha sottoposto, come da...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11782presentato daGAGNARLI Chiaratesto diLunedì 10 luglio 2017, seduta n. 830

   GAGNARLI e COMINARDI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   a gennaio 2017 l'Atc unico di Brescia ha redatto un piano per il contenimento della volpe all'interno dello stesso ambito territoriale, che la regione Lombardia ha sottoposto, come da prassi, al parere dell'Ispra che, in data 28 febbraio 2017 si è espresso favorevolmente;
   in particolare, l'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale, ha valutato come accettabili le misure proposte dall'Atc unico di Brescia, dall'entità del prelievo prevista su base annuale e pari a 300 esemplari, alle azioni previste per il contenimento dei danni causati dalla volpe, dalle misure di controllo degli operatori previste nel piano da parte della polizia provinciale, fino ai metodi ecologici per migliorare le condizioni della fauna selvatica gestionale;
   tale piano è stato quindi autorizzato dalla regione Lombardia con il decreto regionale n. 3276 del 23 marzo 2017 contro il quale, il 1o luglio 2017, hanno presentato ricorso presso il tribunale amministrativo regionale le associazioni animaliste Lac, Lav, Enpa e Lipu, chiedendo l'annullamento, previa sospensione, dell'atto che, di fatto, ha autorizzato per 5 anni, 365 giorni all'anno e senza limiti orari i cacciatori dell'Atc unico di Brescia all'abbattimento delle volpi;
   la principale conseguenza dell'applicazione del piano appare quella di un vero e proprio massacro di una popolazione animale senza che sia stata realmente rilevata un'emergenza sul territorio interessato e sulla base, come sostenuto anche dalle associazioni su menzionate, di rilevazioni scientifiche che appaiono inesatte o comunque superficiali;
   la consistenza della popolazione di volpi nel Bresciano è, infatti, sconosciuta, non esistono motivazioni sanitarie o di sovrappopolazione e i risarcimenti richiesti per danni alle colture agricole e agli allevamenti sono pari a zero, e la motivazione della possibile garanzia di qualche fagiano o lepre in più da abbattere durante la stagione venatoria non appare di certo sufficiente;
   è importante, invece, ricordare che la volpe è un canide utile alla biodiversità, è predatore naturale di ratti, di topi e anche di nutrie, e che come tale andrebbe tutelato e non certo cacciato in maniera massiccia e senza, tra l'altro, il controllo della polizia provinciale: il decreto regionale ha autorizzato diversi cacciatori ad agire anche di notte senza la presenza fisica degli agenti di controllo ed in contrasto con quanto previsto dalla normativa nazionale;
   da ultimo, inoltre, il piano dell'Atc di Brescia prevede anche l'abbattimento in tana con l'utilizzo di cani; ciò, a parere degli interroganti appare contrario a qualsiasi forma di tutela del benessere animale, poiché la morte delle volpi e soprattutto dei cuccioli, avviene in questo caso per sbranamento da parte del cane addestrato dal cacciatore –:
   se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se non ritenga che sussistano i presupposti per assumere iniziative volte a pervenire a una revisione della posizione espressa dall'Ispra nell'ottica di garantire la piena compatibilità del piano con la normativa nazionale, con la reale necessità del territorio, nonché con i principi di tutela del benessere animale, specie per quanto attiene l'abbattimento in tana. (5-11782)